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Fine settimana con papà: un pomeriggio al mare
papà separato mare con bambino

Usare il termine “lettori” sarebbe come arrogarsi il titolo di scrittore, quindi ben trovati amici ed amiche; di nuovo inspiegabilmente numerosi!

Vorrei affrontare oggi un argomento che mi è venuto in mente qualche giorno fa, come al solito vivendo e guardandomi attorno.

Un pomeriggio al mare col babbo

Tra le mie conclamate imperfezioni, ampiamente sottolineate anche da alcuni commenti nei precedenti articoli (comunque bene accetti) c’è anche quella di essere così duro di zucca da cambiare di rado idea,  ma altresì onesto e umile da chiedere scusa quando mi vien fatto notare uno sbaglio!!

Questa breve prefazione solo per ribadire che il mestiere di babbo è molto più impegnativo e responsabilizzante da separati piuttosto che da sposati, e se un babbo è determinato a svolgere il ruolo che gli compete nel viaggio insieme ai suoi bambini, sfido chiunque a sostenere che la mia affermazione sia falsa.

Il week end scorso avrei avuto i bambini così, al solito, il venerdì sera organizzai mentalmente il fine settimana.

Avrebbe dovuto essere divertente e coinvolgente per entrambi, naturistico almeno in parte e possibilmente quasi sfiancante, in modo da avere un crollo netto ad un’ora decente il sabato sera!

Complice il bel tempo mi venne in mente l’idea del mare, di cui la nostra splendida Toscana è ben dotata, per quanto fossi conscio del fatto che sarebbe stata una prova impegnativa che avrei potuto riuscirci senza aiuti esterni!

Non è forse vero che quando il gioco si fa duro sono i duri a giocare? E allora giochiamo…

Il supermercato non era ancora chiuso così volai a prendere affettati e formaggi, ovviamente senza additivi né conservanti; succhi di frutta (bio, per quel che possa valere…) e qualche bibita; il fascino delle bollicine è sempre irresistibile.

Di tutto il resto necessario la mia dispensa era ampiamente rifornita, mancava solo la schiacciata ed il dessert che avrei, ovvio, comprati freschi l’indomani poco prima di partire.

Avevo chiesto ed ottenuto collaborazione alla mia ex che mi avrebbe preparato una borsa con costumi, ciabatte e gli immancabili secchielli e palette per la Papera, cosicché nella mia misi il resto dell’occorrente: crema solare protezione tipo coppale, cappellini, asciugamani, fazzoletti di carta, mutande di ricambio.

Alla canna per il Pescatore e alle relative esche, quei vermicelli viscidi e carini che prima di diventare mosche emanano una fragranza indimenticabile, avrei provveduto io.

Era tutto pronto sul tavolo: scorta d’acqua, occhiali da sole, frutta, coltello, borsa termica, pennarelli, fumetti e giornalini da colorare, tutto insomma!

Ed eccoci al sabato…

…La mattina di lavoro scorse veloce fino alle 12,30, poi di corsa a prendere il Pescatore a scuola che si illuminò come un sole all’apprendere il programma, ed altrettanto di corsa a raccogliere la Papera anch’essa entusiasta; con tutti i passeggeri a bordo la diligenza fece l’ultima fermata al forno per la schiacciata e i croissant.

Quindi preparai il pranzo, frutta, liquidi, tutto diligentemente stivato nella borsa frigo con ghiaccioli e finalmente partenza!!

La destinazione Castiglioncello, un paesino sugli scogli in provincia di Livorno, 95 km di distanza e circa un’ora e un quarto di viaggio che trascorse abbastanza bene tra giochi verbali, canzoni e gli immancabili piccoli screzi tra fratelli.

C’era un sole splendente ed una temperatura gradevolissima.  Parcheggiammo e scendemmo scale e viottoli che portavano ad una delle piccole spiagge incastonate tra gli scogli, ognuno il suo bagaglio personale, commisurato alle proprie capacità; solo il babbo più rifornito di un vu’ cumprà!!

Ci accampammo con discrezione e in un batter d’occhio la Papera era già con le zampe prossime all’acqua gelida ed il Pescatore preparava la sua attrezzatura; mentre spalmavo la crema ad uno guardavo l’altro e viceversa, operazione questa da eseguire con attenzione per evitare di metter un dito incremato in un occhio!!

E qui ci imbattemmo probabilmente in una delle problematiche più complicate da gestire, ovvero trovare un compromesso accettabile tra le esigenze dei miei bambini, differenti per sesso ed età, di fatto decisamente inconciliabili.

A tal proposito vi segnalerei una tecnica inventata sul posto, dai risultati incoraggianti.
Mentre il Pescatore si dilettava senza troppa fortuna in lanci rocamboleschi con la sua 4 metri a mulinello da un moletto in cemento, non troppo alto dall’acqua e comunque con un buon fondale sabbioso sotto – ergo abbastanza sicuro – la Papera era intenta in faraoniche opere irrigue, anch’essa su una battigia artificiale in cemento, questa volta abbastanza pericolosa.

Io, per garantire quindi l’autonomia richiesta da una piccola che si sente grande, mi misi poco distante e in una posizione tale per cui il Pescatore era il punto c, la apera il punto b ed io il punto a di una retta lungo la quale, mantenendo lo sguardo vigile, traguardavo in un’unica direzione controllando entrambi nello stesso tempo!

Nei fugaci momenti in cui, tuttavia, mi guardavo intorno, non vedevo nessun babbo con due bambini, anche se ad onor del vero la spiaggia non era smisurata, piuttosto molte famiglie ordinarie e solo qualche mamma sola con bambini.

Questo perché secondo voi?

Io la mia idea ce l’ho, visto che invece io oggettivamente ero lì.

Il pomeriggio trascorse veloce e allegro tra pesciolini pescati e rilasciati con relative foto, secchielli d’acqua, formine di sabbia, panini, bevute e pipì sugli scogli della Papera.

Intorno alle 19 dismettemmo l’accampamento e con un po’ di logica stanchezza ci avviammo verso l’auto e, dopo una generosa idratazione, ripartimmo.

Durante il tragitto facemmo fuori anche i croissant, dopodiché la piccola si addormentò mentre il grande, nonostante che lo evessi dotato di cuscino facilita sonno, non abbandonò il fido fumetto Topolino.

Arrivati a casa, il risveglio della Papera fu, comprensibilmente, spiacevole; intervenne in mio aiuto il Pescatore e tutto filò per il meglio.

Di buona lena feci loro la doccia, capelli compresi, li asciugai, li aiutai nella vestizione necessariamente frettolosa e uscimmo per la nostra cena in pizzeria.

Del prendersi cura materialmente dei nostri bambini parleremo in un’altra occasione, perché ci sarebbe molto da dire…

Intorno alle 23 di nuovo a casa, quasi esausti ma felici e soddisfatti.

Morfeo non tardò molto a prenderseli e nel silenzio, guardandomi intorno, mi ritrovai in mezzo ad un disastro di casa ma al settimo cielo per i calorosi sorrisi, baci ed abbracci ricevuti nonché fiero e orgoglioso di me stesso per la riuscita della giornata!

Non ci vuole poi molto, solo pazienza, dedizione, voglia di farlo, convinzione nei propri mezzi e un amore smisurato per i propri cuccioli!

Esorto tutti i babbi che non ci abbiano mai provato a rimediare con sollecitudine; vedere, percepire, sentire i propri figli innamorati, orgogliosi e pieni di ammirazione e considerazione per il proprio babbo non ha prezzo!

Alla prossima.

Alessandro Giannoni

Commenti (20)

    • ca'

    • 13 anni fa

    Ma cosa hai scritto, amico mio? (perdona l’incipit confdenziale, ma almeno una cosa in comune l’abbiamo)
    Cosa scateneranno ora le tue parole?
    Che esempio magistrale di mascolina ingenuità…
    Perchè mio caro, adesso giustamente le Donne e Mamme obietteranno l’ovvio.
    Ossia che loro queste cose le fanno da sempre.
    La moglie in vacanza con i bimbi, sola, infondo è alla base addirittura della sottocultura da Alvaro Vitali.
    Mia madre ci portava al mare da giugno a settembre, ed eravamo in 3 + 2 cuginetti.
    E tu di cosa ti vanti?
    Di 8, 9 ore al sole, con pranzo a sacco.
    Lo so, è vero.
    Per noi maschi è una conquista.
    Non sei tu strano, Alessandro.
    Le mie clienti si lamentano di ex mariti assenti nel week end, che dimenticano di prendere i figli alle feste o a scuola.
    I miei amici alla domenica mattina vengono a spasso o in barca o a comprare le pastarelle mentre le mogli badano i figli e contemporaneamente  puliscono  casa.
    Ma questo Alessandro, non credo che le lettrici donne possano capirlo.
    Loro si aspettano che alcune cose siano ovvie anche per noi.
    Tu invece dimostri di essere quello che sei, un maschio italico che giudica titanica la normale vita di una mamma.
    Hai prestato il fianco al comune amico Michele il Settentrionale, che  interverrà per dire che con queste parola non rispetti la fatica quotidiana che le donne fanno, che lui da Maschio-mammo invece comprende …ma forse in modo inefficace , visto che mi pare di capire che Michele sia comunque separato e single, il che indica che le sue donne tutta questa comprensione non l’hanno sentita, apprezzata o gradita.
    Chissà, magari come molti altri uomini ha iniziato a comprenderle quando è stato abbandonato da una donna …
    Tanti auguri.
    C

    • luisa telemaco

    • 13 anni fa

    non credo di essere un’eccezione: tutti i babbi che conosco si prendono il loro tempo e i loro spazi con i figli a prescindere dalla loro situazione coniugale.
    e ogni giorno vedo babbi che, da soli, ritirano i figli da scuola, li portano in piscina, al parco, a prendere un gelato…

      • alessandro.giannoni

      • 13 anni fa

      @ Luisa Telemaco. Scusami, forse mi è sfuggito qualcosa ma il tuo nome è femminile invece parli come se tu fossi un babbo…
      Sì, in effetti vedo anche io molti babbi nelle attività che hai esposto e sono contento per la categoria, di cui volente o nolente, faccio parte ma non ne ho visti in quella che ho descritto; oggettivamente un po’ più impegnativa che ritirarli o accompagnarli da qualche parte… A presto.

    • alessandro.giannoni

    • 13 anni fa

    @ Cà. Le cose ovvie e scontate, o date per tali, sono pericolose e troppo soggettive ma noi ci costruiamo i rapporti sopra…
    Poi ci lamentiamo quando questi vanno male… A presto.

    • rosa

    • 13 anni fa

    Alla domanda in neretto “questo perché secondo voi?” ho due risposte:
    1) suffragare ciò che pensi ovvero “Perché tu sei unico, inimitabile, un superbabbo!!!” (o risposta similare)
    2) oppure la verità “Perché non riesci a vedere oltre il tuo naso”.
    Francamente.. ritengo davvero poco interessante ciò che hai scritto, roba da diario del cuore, da pensierino della sera, ma ti auguro che l’approvazione che cerchi tramite queste pagine riesca ad esserti d’aiuto, a compensare ciò che ti manca.
    Ti sei messo (o ti hanno messo) sullo scranno (e non ho ancora capito l’utilità della cosa su questo sito che di solito è prodigo di buoni consigli e corretta informazione) a dare lezioni sul comunicare;ci segnali e suggerisci tecniche (da te inventate!!!) che prevedono punti a, b, c..
    Ma in compenso, parlando di quisquilie, ci dici che non riesci a non far passare per sbagliata agli occhi dei figli la tua ex (ma cosa vuoi che sia, vuoi mettere con il comprare un croissant?).. Ci dici che ti cibi avidamente del tempo con i figli quando, fondamentalmente, dovrebbe accadere esattamente il contrario (ma il succo era bio e la pisciatina sugli scogli ci stava proprio bene, aaaahhhhh!).. E mi fermo qua sebbene di cosette di questa (certamente poca) importanza ce ne sarebbero altre.

    Riguardo alla tua sfida, ovvero al fatto che “il mestiere di babbo è molto più impegnativo e responsabilizzante da separati piuttosto che da sposati”, stranamente, non mi trovi concorde. Può pensarla così chi in qualità di padre sposato non è stato in grado di svolgere il proprio ruolo: perché se il padre di due bambini piccoli arriva alla sera del lunedì, sabato o domenica che sia, senza essere stanco (almeno stanco, non sfinito!), vuol dire che probabilmente tanto padre non è stato. Ma forse tu eri uno di quelli che doveva essere servito ed ecco il perché adesso ti sembra tutto nuovo.

    Per Michele: il passaggio “La moglie in vacanza con i bimbi, sola, in fondo è alla base addirittura della sottocultura da Alvaro Vitali” mi ha fatto veramente sorridere: grazie!

    • luisa telemaco

    • 13 anni fa

    e invece sono proprio una mamma!
    non capisco le perplessità…

    • rosa

    • 13 anni fa

    In seguito ad un servizio televisivo visto solamente nella sua parte finale, sono andata a cercarmi qualche numero che riporto a mero titolo informativo. Nell’ultimo anno:

    – sono oltre 35.000 i padri separati che hanno trascorso con il proprio figlio/con i propri figli le vacanze in strutture ricettive;
    – sono stimati in circa 25.000 i padri separati che hanno trascorso con il proprio figlio/con i propri figli le vacanze in seconde case di proprietà;
    – ignoto (ma credo piuttosto numeroso) il numero di padri separati che hanno trascorso con il proprio figlio/con i propri figli le vacanze in appartamenti in affitto senza dichiarare il soggiorno.

    P.S.: il sorriso era ovviamente per Ca’, scusatemi!

    • alessandro.giannoni

    • 13 anni fa

    @ Rosa. Ti assicuro che terrò in debita considerazione le tue obiezioni; come tutte le altre se non addirittura di più.
    Ritengo tuttavia opportuno astenermi dal replicare al tuo commento.
    Saluti.

    • rosa

    • 13 anni fa

    Nessuno si aspettava un tuo commento, nemmeno se tu lo avessi promesso..
    O ti appelli “opportunamente” al quinto emendamento (celando neppure troppo velatamente di voler dire chissà che cosa).. O manifesti sospetti che a scrivere siano padri sotto mentite spoglie.. O..
    Insomma, un bel modo di confrontarsi il tuo!! Ed io che immaginavo un duello a singolar tenzone (sia chiaro, scherzo!!)..
    D’ora in avanti mi asterrò pure io dallo scrivere, visto che ti sono graditi solo certi tipi di commenti. Mi concedo la licenza di suggerirti una cosa: chiedi aiuto. E non solo ad una pagina web.

      • redazione

      • 13 anni fa

      Preghiamo i lettori che leggono e commentano i pezzi pubblicati di mantenersi entro toni rispettosi non soltanto nelle scelte lessicali – in questa sede indiscutibilmente urbane – ma anche, e soprattutto, nei pareri espressi.
      Si può essere in disaccordo con un pensiero, o un pezzo, ma inviti e considerazioni ironici che sottendono a giudizi sulle persone intervenute sono da evitare.
      Grazie per la partecipazione e la comprensione

    • luisa.maria.orsi

    • 13 anni fa

    Cara Rosa,
    mi permetto di intervenire per replicare al tuo intervento, non per affrontare una “singolar tenzone” (seppur scherzosa), ma perché le tue argomentazioni sono per me molto interessanti.

    Ti premetto, perché mi piace essere schietta, che ho trovato i tuoi commenti “appesantiti” da un risentimento quasi personale nei confronti di Alessandro.
    Probabilmente, sempre per amor di schiettezza, troverai che la mia replica sarà “appesantita” dall’opposto, visto che Ale uno dei miei amici più cari e a lui voglio molto bene.

    La mia interpretazione di questo scritto è quindi ovviamente diversa dalla tua, perché letto alla luce della conoscenza personale che ho con lui.

    Quello che però mi preme focalizzare è che un giorno o una settimana al mare (che pure io anche ho fatto con i miei bimbi) non è affatto una passeggiata, né per le mamme né per i papà.

    E’ vero quello che dice Carlo, ossia che una mamma al mare non fa nessuna notizia e non dovrebbe farlo neanche un papà.

    Ma, a dispetto delle statistiche che tu hai citato, io di padri in vacanza soli con i figli ne vedo pochi.

    Questo per motivi vari:
    1) Le separazioni impoveriscono economicamente, e spesso i padri ne risentono di più.

    2) Le mamme tendenzialmente sono maggiormente abituate a gestire i figli, anche solo perchè allenate dalle maggiori serate previste dagli accordi di separazione

    3) Spesso le ex mogli tendono a minare l’immagine paterna, rendendo davvero molto più complesso svolgere in modo efficace questo ruolo.

    A questo si aggiunge che il rapporto “squilibrato” 2 figli/1 genitore diventa ancora maggiormente complesso laddove la differenza di età dei figli è molto più sensibile.

    In questo caso, i figli di Alessandro sono tutto sommanto accontentabili in contemporanea.

    Giorni fa però io e lui parlavamo di una sua potenziale visita a Gardaland e ci siamo resi conto che un genitore solo non può tecnicamente andarci:
    La maggior parte dei giochi richiedono che il minore di 14 anni sia accompagnato da un adulto e al tempo stesso ci sono giochi differenti per bimbi di 5 e 9 anni.

    L’argomento dell’articolo infondo era questo:
    Alessandro ha raccontato cosa ha fatto, le soluzioni che ha trovato, si chiesto come mai fosse il solo papà e alla fine ha aggiunto che si sentiva bene ad aver affrontato quello che PER LUI era una sfida.

    I traguardi e le sfide sono molto molto personali, e il raggiungerli non può non farci gioire.
    Alle volte i nostri traguardi per gli altri sono bazzecole, ma che ci possiamo fare?
    Per concludere ti racconto una cosa: giorni fa alla festa della mia associazione mi vantavo di quanto fossi brava ad andare a correre con mio figlio nel passeggino, quando una mamma mi dice con sufficienza : “mbè…. io ci vado col grande nel passeggino e il piccolo nel mei tai”.
    Mi è servito essere buttata giù dal piedistallo, che io stessa mi ero costruita…. ma quella mamma per 5 minuti l’ho odiata 😉

    Un abbraccio a tutti voi, per quanto spigolosa questa discussione mi è davvero piaciuta.

    • michele

    • 13 anni fa

    Porto i miei bimbi al cmapeggio al mare per una ventina di giorni in estate, e durante l’anno non mancano fine settimana in camper con loro.
    In genere sono solo ma mi è capitato di essere in compagnia della madre, e, in passato, anche di altre donne che avevano figli loro. Ho trovato più faticoso farlo con la “mamma” al seguito piuttosto che da solo!
    Il vero eroismo è essere mariti, non fare i padri, soprattutto con mogli come Rosa!
    Per la cronaca non sono “Settentrionale” ma solo meridionale giacobino che nonostante l’idea repubblicana apprezza monarchi come Murat che seguirono fino all’ultimo Napolenone nella “rivoluzione europea” ed anche come Vittorio Emanuele II che mosse guerra al rappresentante di Dio sulla terra.

  1. Ho parlato di questo racconto nel mio blog, a questo indirizzo:

    http://goo.gl/Cw79p

    –
cordialmente,

    tiziano solignani, da  Mac
    splash http://ts.solignani.it
    ebook http://goo.gl/pUJx6

      • alessandro.giannoni

      • 13 anni fa

      @ T. Solignani. Ringrazio sentitamente.

    • Gorlan

    • 13 anni fa

    Non ci vedo nulla d’eccezionale,hai fatto solo il tuo lavoro.

      • alessandro.giannoni

      • 13 anni fa

      @ Gorlan. Hai ragione. Ma come tutti i lavori anche questo può esser fatto bene o meno bene…
      Saluti, a presto.

    • Luca

    • 13 anni fa

    Ciao a tutti. ciao Alessandro.

    E’ da tanto che non ho avuto il tempo materiale di tornare a leggere con piacere queste pagine. Ancor piu’ difficile e’ stato trovare il tempo per scrivere.

    E questo perche’ ovviamente, e lo dico volutamente ironico, il mio tempo si e’ diviso tra vacanze pasquali da “riempire” con allettanti extra-attività, lavoro da portare avanti nonostante tutto, una gestione di ritorno del nostro “piccolo” già oggi paritaria per mia forte volontà e lotta, e chi piu’ ne ha ne metta… il tutto in un clima preparatorio forse ad una delle “battaglie” piu dolorose, disperate e inutili della mia nemmeno piu’ giovane vita e della ancor giovane vita di mio figlio, il quale ancora non sa, come del resto io, cosa lo aspetta dietro l’angolo ormai prossimo venturo. Quale edificante esperienza.

    Devo dire che leggendo i post precedenti (e parlo proprio di Rosa, ma il morbo già si sta diffondendo…), non essendo vincolato dall’appartenere ad una Redazione, mi sarebbe sembrato più che naturale cedere il passo ad una paritaria vomitata di discorsi sconclusionati, privi di una pur minima sensatezza, coerenza e opportunità. Cosi’ anche solo per scendere un po’ allo stesso livello di chi scrive non per dare contributi, ma solo perchè è piu’ divertente insultare e sfottere, troneggiando da un podio sul quale davvero nessuno l’ha messa, scrivendo cose in cui nessuno davvero e’ interessato, perche’ nulla aggiunge ad una discussione seria e critica.

    Ma non succederà: non mi interessa scendere cosi’ tanto in basso. Del resto l’ottima Redazione si è già prodigata nel tentativo, ahime’ credo proprio vano, di mettere un po’ di sale in zucca a certi post.

    Ma restiamo sul tema: credo anche io che Alessandro non abbia fatto nulla di speciale, nulla che tante mamme non hanno già fatto e che fanno serenamente tuttora, se non fosse che l’averlo potuto fare in una “bella Italia” quale e’ la nostra e’ GIA’ QUALCOSA DI STRAORDINARIO! E ancora concordo fortemente con Luisa Maria nella sua lettura del perche’ su quella spiaggia c’era un solo papa’.

    Putroppo in Italia, differentemente da altri paesi maggiormente sensibili (e non voglio aggiungere altro), essere padre non sembra essere cosi’ scontato: anche se si e’ SEMPRE scelto in passato di farlo e non lo scopre SOLO al momento della separazione, anche se si sono fatte tante e forti scelte di vita, di lavoro e di priorità, tutte tese a dare il giusto spazio al vivere la quotidianità dei propri figli.

    Quello che sto cercando di dire e’ che cio’ che per certe fasce di popolazione sembra un attività naturale, ovvia, banale, senza nessun merito particolare,
    come portare i figli al mare ,per altre diventa o puo’ diventare un sogno da realizzare, se e forse.

    Sono però anche fortemente convinto che i tempi siano ormai maturi perche’ la gente, la società stessa possa cominciare a guardare al nuovo, cosi’ come avvenuto per altre grandi sfide sociali del passato italiano, cestinando le convenzioni passate secondo le quali un figlio stia meglio con la madre, piuttosto che con il padre, che se ad un figlio occorre far “perdere” un rapporto meglio che sia quello con il padre, tanto “si sa’ loro pensano soprattutto a se stessi e al loro lavoro”, oppure che e’ “ovvio che un figlio stia con la madre” e che invece si cominci a considerare realmente naturale vedere padri “soli” con i propri figli al mare, così come madri “sole” con i propri figli, così come famiglie “sole” con i propri figli, senza fare tanto caso alla differenza.

    Sono altresi’ convinto che per giungere a questo non basti esclusivamente un ripensamento delle nostre “consuetudini italiane” da parte del mondo femminile, ma occorre una profonda messa in discussione in primo luogo di tutto un mondo maschile, già comunque messo in “critica costruttiva” ormai da un bel cinquantennio, anno piu’ anno meno, che le priorità sociali sono cambiate e che volendo banalizzare gli uomini non sanno cosa si perdono a non scegliere di viversi i propri figli. Volendo essere piu’ alti potremmo dire che una vera parità e una vera politica delle pari ooportunità passa necessariamente dal rivedere schemi e consuetudini interiorizzate ancora da tanti troppi uomini.

    Quindi, Alessandro, sono felice per te e per il tuo banalissimo, ordinario e soprendentemente straordinario weekend passato in serenità con i tuoi figli al mare.

    Luca

    PS: vuoi vedere che Rosa altri non e’ che la tua ex, Alessandro?
    (sempre scherzosamente, ne?)

      • alessandro.giannoni

      • 13 anni fa

      @ Luca. Felice di ritrovarti ed innegabilmente di leggere il tuo commento!!! Ringraziarti mi sembra il minimo ma soprattutto voglio dirti che condivido pienamente il tuo pensiero e le tue paure. Se può esserti utile sappi che sono proprio parole come quelle dedicatemi che mi spingono a continuare questa “avventura letteraria”… Magari anche contro il parere di qualche altro lettore-ice!!! Alessandro.
      P.S. il pensiero che possa essere la mia ex mi mette i brividi retroattivi!!! 🙂 🙂

    • Alexandra

    • 12 anni fa

    … mesi dopo, ma … che bello scambio acceso!
    Fare il genitore DA SOLO, anche per un momento, non è facile, né per una mamma, né per un papà. Trovo scritto da tutte le parti come una mamma abbia bisogno di essere aiutata, sostenuta, coccolata ecc. Invece, avendo tutti i nonni, zii e altri potenziali supporters in altre città o altri paesi, e un marito pieno di buona volontà e amore, ma spesso in trasferta, mi sono ritrovata più volte in solitaria 100% con la mia piccola (e il cane). Non facilissimo! capisco chiunque si rallegri di avercela fatta da solo!
    Questo per il punto di vista pratico.
    Per il punto di vista “psico-sociale” … mi sembra che i papà spesso sono visti come solo strumentali, secondari alla madre, incompetenti (vedi l’immagine data da molte pubblicità: “ma papà, la merenda! la mamma ci dà sempre … (non mi ricordo più quale fosse), perché è nutriente e genuina!”). Sembra anche che sia la madre a “permettere” al padre di essere padre e a “plasmarlo” come tale nella mente del bambino. Per me, cose molto stupide, ma purtroppo non del tutto irreali. E purtroppo non si può negare che l’immaginario collettivo, sopratutto dove tocca chiavi identitarie così forti come l’essere uomo, donna, mamma, papà, abbia un peso considerevole su di noi. E anche questo rende, per un papà separato, in qualche modo più difficile, e anche più facile, essere babbo. Deve fare tante cose che prima non gli appartenevano, ma è anche più libero, e che bello scoprire che tutto sommato ce la può fare benissimo.
    Prossima sfida: fare tutto quel che ci vuole con i cuccioli mentre lavori.

    • alessandro.giannoni

    • 12 anni fa

    @ Alexandra. Hai ragione, in effetti non di rado il babbo viene fatto passare come una specie di “soprammobile” ed è altrettanto vero che magari qualche babbo lo è; ma io ne vedo sempre più di collaborativi, impegnati e determinati nel loro ruolo, responsabili e sensibili; come ritengo di essere io. La condizione di genitore separato è sicuramente difficile ma è anche, seppur nella sofferenza, un’occasione di crescita interiore senza uguali e quando sei sul traguardo dell’avercela fatta da solo è davvero una soddisfazione incommensurabile, sia per noi che per voi!! Grazie Alexandra e auguri per una serena Pasqua…

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