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Le estreme conseguenze dei vaccini obbligatori

vaccini obbligatoriDi Giorgio Tremante

Per dimostrare quanto male possono fare le vaccinazioni, usate così indiscriminatamente sulle famiglie d’ogni parte del mondo, penso sia doveroso da parte mia narrare la mia vicenda, precisando però che purtroppo la mia storia non è da considerarsi un caso unico sporadico a se stante, ma è solo la punta di un iceberg che tenta di smascherare quella categoria di ‘scientismi’ che impongono ancora col terrore l’uso delle pratiche vaccinali.

La tragedia che ha colpito la mia famiglia, si è abbattuta su tre dei miei quattro figli.

Premetto che i tre miei figli, colpiti da reazione da vaccino, sono nati perfettamente sani e che le manifestazioni di una possibile malattia sono comparse solo dopo la prima vaccinazione antipolio Sabin.

A Marco, il mio primogenito, sulla cartella clinica fu descritta la sintomatologia che presentò dopo l’antipolio Sabin. I disturbi manifestati (nistagmo oculare, tremori e difetti alla parola) erano stati messi in correlazione al Sabin dal pediatra, mentre altri medici avevano supposto diagnosi diverse quali tumore al cervello o encefalopatia degenerativa, mai confermate da alcun’analisi eseguita sul bambino.

Morì nel 1971 all’età sei anni.

Col secondo figlio, nato nel 1970, non ci furono problemi.

Ma il dramma si ripresentò con la nascita, avvenuta nel 1976, di due gemelli monoovulari.

Nonostante la mia ferrea opposizione ad una legge che mi imponeva una assurda e pericolosa obbligatorietà, senza nessun accertamento preventivo, vennero vaccinati e il giorno successivo iniziarono già ad affiorare i primi sintomi di qualche alterazione.

Sottoposi le cartelle cliniche dei primi ricoveri subiti dai miei figli a varie Università: negli Stati Uniti, in Inghilterra e perfino in Russia, proprio in quest’ultimo Paese s’ipotizzò una malattia su carenze immunitarie che avrebbe confermato la responsabilità specifica delle vaccinazioni….

Più tardi Andrea, uno dei due gemelli, si aggravò e venne ricoverato per disidratazione; nonostante la mia raccomandazione di non far uso di farmaci immunosopressori, in quanto il bimbo era un immunodepresso, fu usato del cortisone in vena ed in cinque ore la mia creatura morì.

In seguito venni a sapere che lo stesso farmaco era stato somministrato anche al mio primo figlio prima del decesso. Neppure con l’autopsia riuscimmo ad avere elementi utili per salvare la vita al gemello rimasto, giacché ci fu negata la presenza di un medico legale di parte, per questo tale esame non poteva risultare attendibile alle nostre ricerche.

Ad un mese dalla morte di Andrea, anche Alberto, il gemello rimasto, dovette essere ricoverato. Nonostante il parere dei medici fosse quello di lasciarlo morire, fu portato, su nostra richiesta, in rianimazione e interpellato un virologo di Napoli, che in precedenza aveva già esaminato il bambino, questi ci consigliò degli immunostimolanti.

Sottoposto a terapia con ‘interferone’, il bimbo cominciò lentamente a migliorare. Dopo sei mesi di degenza il bimbo fu portato a casa senza lettera di dimissione.

Qualche tempo dopo, richieste le cartelle cliniche, mi accorsi che erano difformi da quelle che fotocopiavo giornalmente durante il ricovero. Per questo presentai un esposto alla magistratura.

In conseguenza a tale fatto fu emessa da un Giudice una comunicazione giudiziaria nei confronti del Direttore Sanitario dell’Ospedale in cui era stato ricoverato il bambino, estesa successivamente al primario della Pediatria per ‘Falso in atto pubblico’.

Alla fine questo procedimento è stato archiviato.

Molti altri ricoveri subì Alberto, sia nello stesso Ospedale di Verona che in altre rianimazioni: al Policlinico di Milano, a Merate in provincia di Como, a Melegnano, in provincia di Milano, e per ultimo fu trasferito d’ufficio da Melegnano al Policlinico di Verona.

Durante tutti i vari ricoveri il mio compito era quello di far sì che venissero praticate terapie immunostimolanti che ci avevano dato i primi risultati positivi. Queste terapie ci venivano sempre consigliate dal professor Tarro di Napoli, che era stato allievo del Professor Sabin.

Era sempre difficile se non impossibile far praticare questo tipo di terapia ad Alberto, poiché la classe medica compatta aveva sentenziato ormai che mio figlio dovesse morire.

Ciò era sostenuto perché non fosse scoperta la responsabilità delle vaccinazioni usate su un soggetto parzialmente immunodepresso.

Nonostante che del nostro caso si fosse interessato l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, facendo pressione perché il Ministro della Sanità Renato Altissimo istituisse una Commissione Ministeriale, questa senza mai aver visto Alberto stese una relazione fasulla per nascondere la verità del danno subito dai vaccini.

L’ultimo ricovero Alberto lo dovette subire al Policlinico di Verona dove, secondo il parere dei sanitari, mio figlio doveva morire a breve tempo.

Cercai disperatamente di portarmi a casa il mio bambino, visto quale era il loro modo di pensare perché l’unica soluzione del problema per loro era l’epilogo nefasto di tutta la nostra vicenda.

In quel frangente, perché non riuscissi nell’intento di far sopravvivere la mia creatura, addirittura mi fecero togliere la ‘patria potestà’ dal Giudice dei minori di Venezia, al quale mi rivolsi subito per fargli capire che stava commettendo un macroscopico errore.

Riuscii a convincerlo e a farmi reintegrare nella potestà parentale, iniziando così fin dall’ormai lontano 1984 a gestirmi mio figlio a domicilio, creandomi una ‘sala di rianimazione’ dove in precedenza era sistemata la nostra stanza matrimoniale.

Durante tutti i ricoveri mia moglie Franca ha sempre seguito Alberto, rimanendo con lui giorno e notte, al fine di proteggerlo da ogni sopruso che la classe medica cercava di porre in atto…

Finalmente, nel 1995, facendo ricorso alla legge 210 del 1992, vidi riconosciuto dallo Stato il ‘nesso di causalità’ del danno patito sottoponendo i nostri figli alle vaccinazioni d’obbligo.

Durante tutti questi anni mi adoperai per fondare associazioni in Italia per aggregare persone come me che avessero patito danni dalle pratiche vaccinali; inoltre cercai di far passare una legge, che avevamo messo a punto con dei Parlamentari, per togliere l’obbligatorietà di queste pratiche; ma questo traguardo in Italia non è stato raggiunto, poiché, secondo me, la politica sanitaria che viene attuata è rimasta succube ancora del potere delle Multinazionali dei Farmaci.

Tutto ciò sta dimostrando che, anche in questo settore, una certa pseudoscienza, con la prepotenza del suo scientismo, privo d’ogni scrupolo, calpesta continuamente, con azioni il più delle volte illecite, ogni diritto umano e civile. ..

La nostra amara esperienza l’ho voluta descrivere in modo esteso pubblicando un libro dal titolo: Maggiorenne e vaccinato o… diritto alla vita?

TRATTO da www.informasalus.it.

Il 4 agosto 2011 alle ore 10 a Verona (zona Porto S. Pancrazio) verrà intitolata un’area verde ai Fratelli Tremante, con la seguente denominazione: “AI FRATELLI MARCO E ANDREA TREMANTE DECEDUTI IN SEGUITO A VACCINAZIONE OBBLIGATORIA”.

E’ un riconoscimento doveroso e tardivo delle Istituzioni alla famiglia Tremante ed a Giorgio, al suo impegno civile, alla sua lucida capacità di lottare contro soprusi e ingiustizie.

Niente potrà ripagare il suo dolore, ma questo gesto lo farà sentire meno solo.

Noi siamo al suo fianco, ed anche noi ci sentiamo meno soli.

Dott. Eugenio Serravalle
autore di Bambini super-vaccinati

www.eugenioserravalle.com

Commenti (9)

    • Lia

    • 13 anni fa

    Leggere questa testimonianza mi ha scatenato una grandissima sofferenza perchè mi sono sentita impotente e sopraffatta dagli eventi ma allo stesso tempo mi sono sentita partecipe del dolore di questi genitori ed ho immaginato di lottare insieme a loro. Ho anche provato un sentimento di grande riconoscenza per questo padre tanto coraggioso da riportarci i suoi vissuti e la sua esperienza! Grazie per le sue parole…

    • anna

    • 13 anni fa

    lavoro nel campo della medicina naturale e purtroppo sono al corrente di questi sopprusi, io per fortuna l’ultima delle mie figlie è nata in svizzera e ho potuto evitare qualsiasi vaccinazione poi venendo in italia sono cominciate dei problemi dove tentavano di fare pressioni psicologiche fino ad adesso tutto bene……mi dispiace veramente molto per la vostra dura e triste esperienza…..grazie per la vostra testimonianza e mi auguro che la “gente” voglia svegliarsi e iniziare a crescere e ragionare con la propria testa ma specialmente ri-trovare il cuore un grande e caloroso abbraccio Anna

    • Trudi

    • 13 anni fa

    Con i brividi e senza parole! Scandalistico questo racconto di vita. Caro Giorgio ti siamo vicini. Non so come tu abbia avuto la forza di affrontare tutto questo Dolore. Chissà se qualcuno degli artefici ha un po’ di coscienza??? Grazie per il coraggio che hai avuto, anche a raccontare il tuo dramma, ma è di questo che c’è bisogno, di conoscere ambedue i lati della medaglia, per poter decidere a mente aperta e non sempre “perchè si deve fare”!. Grazie ancora!

    • Carla

    • 13 anni fa

    Mia figlia fino all’età di 4 mesi ha sempre dormito tranquilla tutta la notte. Subito dopo il secondo vaccino ha smesso di dormire ed oggi, che ha quasi 2 anni, ancora la notte non dorme. Certamente la mia testimonianza non regge il confronto con la famiglia Tremante, ma perchè nessuno ci informa sui rischi e perchè veniamo obbligano a fare tutte le vaccinazioni, anche quelle non obbligatorie, con la scusa che la puntura è già pronta e che poi tuo figlio non potrà frequentare l’asilo, le scuole e avere una vita sociale? Quali mezzi abbiamo per difendere i nostri figli? Perchè sono tutti d’accordo a scapito della salute dei nostri figli?

    • Silvia

    • 13 anni fa

    In realtà oggi credo sia più “semplice” di un tempo evitare le vaccinazioni, anche quelle obbligatorie, e non è affatto vero che non possono frequentare nidi o asili o scuole, basta informarsi un po’ in rete, io l’ho fatto dopo alcuni articoli letti qui e ho trovato diverse cose interessanti:

    http://www.mednat.org/vaccini/scuola_vaccinaz.htm

    http://www.comilva.org/default.asp

    Buona lettura.

    • elena

    • 12 anni fa

    Per fortuna in Veneto i vaccini non sono obbligatori e non li ho fatti fare a mia figlia…però ogni volta che andavo dalla pediatra dovevo fare l’avvocato di me stessa e della piccola!! E’ inutile…i medici non capiscono: chi mi potrebbe restituire mia figlia se venisse rovinata per sempre da questi veleni? Loro se ne lavano le mani. Lei ora ha tre anni: è intelligente, vivace, forte come la roccia, felice. Penso che ciò sia dovuto anche al fatto di non averla vaccinata, oltre ai benifici dell’allattamento prolungato e a richiesta. L’ultima volta che sono andata dalla pediatra, questa rimase stupita che la bambina non avesse mai preso un antibiotico: “ma va?” le volevo rispondere…”chissà perchè è così sana!!”. Mi sa tanto che per lei i bambini, per essere normali, si devono ammalare e far uso di antibiotici….ci ha guardate come fossimo delle aliene!!

    • cristina

    • 11 anni fa

    Mi interessa molto l’argomento!

    • antonella

    • 11 anni fa

    mi dispiace tantissimo per chi ha dovuto sopportare tutta questa sofferenza, ma erano anche gli anni ’70 però…io credo che d’allora la medicina abbia fatto qualche passo avanti.

    • Laura

    • 11 anni fa

    sono una mamma prossima alla nascita del terzo figlio,al sesto mese di gravidanza. Leggere tutto ciò mi rattrista molto, l’ indifferenza umana di medici “dottori della salute” che calpestano la dignità, l’inno alla vita!! dire che è vergognoso è ancora nulla…Mi convinco sempre più che il dio denaro,il successo, l’ ipocrisia nel camuffare la verità nell’ intento del “non far sapere,” sia lontana anni luce dalla vera essenza del nostro Autentico credo, Dio.

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