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Gravidanza naturale: l’ostetrica

gravidanza naturale ostetricaSe girassimo per le città italiane e in maniera casuale interrogassimo un campione variegato di persone su quale sia l’occupazione dell’ostetrica, credo che l’80% delle persone risponderebbe: “Fa nascere i bambini” (ehi…ma quello lo fanno le donne!!!!)…

Certo, l’ostetrica effettivamente è colei che assiste le donne al parto, nulla di sbagliato. Ma sicuramente come definizione è piuttosto riduttiva, perché l’ostetrica è molto, molto di più!

Purtroppo viviamo nell’epoca della “cultura del ginecologo”, senza il quale parrebbe quasi che nessuna gravidanza possa giungere al termine serenamente e nessuna donna possa altrettanto serenamente percorrere il cammino che porta alla nascita.
Proviamo a pensarci: quante tra voi sono state seguite esclusivamente da un’ostetrica durante i 9 mesi dell’attesa? Quante tra voi hanno avuto un appuntamento mensile presso il proprio ginecologo di fiducia? Credo di non sbagliarmi se ipotizzo che un buon 90% ha risposto di no alla prima domanda e di sì alla seconda…

Ragioniamo insieme. Durante la visita mensile il ginecologo cosa offre alla donna durante la gravidanza fisiologica?
– misura peso e pressione materna,
– controlla gli esami di laboratorio,
– in buona parte dei casi esegue una visita vaginale di controllo, anche se le Linee guida dell’ISS della gravidanza fisiologica aggiornate al 2011 dicono che l’esame pelvico di routine non è raccomandato come strumento predittivo di nascita pretermine o sproporzione cefalo-pelvica (oltre a essere fastidioso se non doloroso e a comportare alcuni rischi tra i quali la rottura prematura delle membrane),
– quasi sempre esegue un’ecografia di controllo anche se non ci sono sufficienti prove che l’ecografia di routine eseguita tra 10 e 24 settimane migliori gli esiti a lungo termine dopo la nascita e non ci sono prove di efficacia dell’indagine ecografica condotta nel terzo trimestre  allo scopo di individuare anomalie fetali, né prove che l’indagine ecografica del terzo trimestre abbia ricadute su esiti rilevanti per la salute materna o feto-neonatale (Linee guida ISS 2011 gravidanza fisiologica),
– prescrive ulteriori esami di controllo,
– nel giro di una mezz’ora (esagerando) presenta la parcella.

 

Durante la visita, che non deve nemmeno essere per forza mensile, visto che non esistono indicazioni specifiche (1), cosa può offrire un’ostetrica?
– misura peso e pressione materna, poiché rientra pienamente nelle sue competenze,

– misura la distanza tra la sinfisi pubica e il fondo uterino e attraverso manovre esterne specifiche non invasive, indolori e prive di rischio alcuno (manovre di Leopold) può valutare la crescita dell’utero e del bambino, nonché la sua posizione in utero e individuare situazioni che potrebbero distaccarsi dalla fisiologia: una crescita rallentata del bambino, una scarsa quantità di liquido amniotico, un’eccessiva quantità di liquido amniotico….

– nel caso riscontrasse segnali che la gravidanza si sta discostando dalla fisiologia l’ostetrica richiede la consulenza del medico ginecologo (il medico è il professionista che si occupa della patologia, l’ostetrica la professionista che si occupa della fisiologia),
– l’ostetrica, inoltre, controlla l’esito degli esami di laboratorio e può indirizzare la donna ad altri esami e controlli.
Soprattutto, l’ostetrica ascolta la donna! Per individuare potenziali situazioni di stress o ansia, preoccupazioni, dubbi, domande inespresse, e parla con lei per individuare insieme possibili soluzioni e percorsi alternativi affinché l’esperienza della gravidanza sia positiva per lei, per il bambino e per il papà.
L’ostetrica non può prescrivere farmaci, ma se la gravidanza è fisiologica i farmaci non dovrebbero essere necessari.

Se invece si dimostrassero necessari, l’ostetrica è in grado di individuarne l’indicazione e richiede il parere del medico di base, del ginecologo o del medico specialista che segue la donna per una determinata patologia.

Con l’ostetrica si può parlare delle proprie emozioni, delle sensazioni che la gravidanza porta con sé, dei propri sogni, del futuro col bambino, della propria condizione di donna che diventa madre, di compagna che non sarà più soltanto tale, ma anche madre…

L’ostetrica sa che i veri protagonisti della nascita sono la mamma, il bambino e il papà. E nessun’altro! E si comporta di conseguenza.

Il tutto senza guardare eccessivamente l’orologio e, lasciatemelo dire, ad un prezzo decisamente più consono al tipo di prestazione e spesso più comprensivo delle esigenze della famiglia che ha di fronte!

L’ostetrica, inoltre, offre una continuità nell’assistenza che non si limita alla gravidanza, ma prosegue durante gli incontri del corso di accompagnamento alla nascita, durante l’assistenza al travaglio, al parto e al post-parto, offre assistenza e sostegno durante il puerperio e l’allattamento e nei mesi successivi di vita col bambino (2).

Ovviamente il tutto è regolamentato: le ostetriche non si improvvisano tali, ma devono seguire un preciso iter formativo per acquisire il titolo abilitante e vengono inquadrate in maniera ben precisa! Vediamo come…

Partiamo dai riferimenti legislativi che inquadrano la figura dell’ostetrica (consultabili sul sito della Federazione Nazionale Collegi Ostetriche FNCO) , in particolare il DM 740/1994 e il Codice Deontologico dell’ostetrica. Eccone alcuni punti salienti:

Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n° 740
Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale
dell’Ostetrica/o
(Gazzetta Ufficiale del 9 gennaio 1995, n° 6)

Articolo n° 1
(…)l’ostetrica/o (…) assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsabilità e presta assistenza al neonato.
L’ostetrica/o, per quanto di sua competenza, partecipa:
a) ad interventi di educazione sanitaria e sessuale sia nell’ambito della famiglia che nella comunità;
b) alla preparazione psicoprofilattica al parto;
c) alla preparazione e all’assistenza ad interventi ginecologici;
d) alla prevenzione e all’accertamento dei tumori della sfera genitale femminile;
e) ai programmi di assistenza materna e neonatale.

L’ostetrica/o, nel rispetto dell’etica professionale, gestisce, come membro dell’equipe sanitaria, l’intervento assistenziale di propria competenza.

L’ostetrica/o contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente
all’aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca.

L’ostetrica/o è in grado di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedono intervento medico e di praticare, ove occorra, le relative misure di particolare emergenza.

L’ostetrica/o svolge la sua attività in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.

CODICE DEONTOLOGICO DELL’OSTETRICA/O
Approvato dal Consiglio Nazionale nella seduta del 19 giugno 2010

1.1
L’ostetrica/o è il professionista sanitario abilitato e responsabile dell’assistenza ostetrica, ginecologica e neonatale; la sua attività si fonda sulla libertà e l’indipendenza della professione.
3.2
L’ostetrica/o promuove e si impegna a garantire la continuità assistenziale accompagnando e prendendosi cura della donna, della coppia, del nascituro durante la gravidanza, il travaglio, il parto ed il puerperio, al fine di garantire una salute globale degli assistiti.
3.4
L’ostetrica/o garantisce cure appropriate al neonato favorendo i processi fisiologici di adattamento alla vita post-natale.
3.5
Con il consenso della persona interessata, l’ostetrica promuove le tecniche di contenimento del dolore nella donna e nel neonato per quanto di sua competenza attraverso una scelta clinicamente ed eticamente appropriata.
3.6
L’ostetrica/o favorisce l’attaccamento precoce madre/padre e bambino, promuove  l’allattamento al seno e supporta il ruolo  genitoriale.

Ne viene fuori un quadro decisamente più ampio, vero?

Ma cos’è successo alla figura dell’ostetrica?

Questo lo vedremo nel prossimo articolo…

 

 

Emanuela Rocca

 

 

Note:

1. Gli studi disponibili non consentono di definire il numero ottimale di visite in gravidanza nei Paesi sviluppati. A una riduzione del numero delle visite si associa una diminuzione della soddisfazione della donna per l’assistenza ricevuta. L’affidabilità di questo risultato è limitata dal fatto che le donne erano a conoscenza che l’altro gruppo in studio sarebbe stato sottoposto a più visite. Se nel corso degli appuntamenti il professionista che le  assiste è in grado di instaurare un buon livello di comunicazione, le donne sono soddisfatte anche se il numero delle visite è ridotto.

2. Gli studi disponibili (2 revisioni sistematiche di RCT) indicano che alla continuità  dell’assistenza garantita dalle ostetriche (da sole o in team), durante la gravidanza, il parto e il periodo postnatale, si associano benefici quali minori ricoveri in gravidanza, minori  interventi ostetrici durante il parto, maggiore frequenza di inizio di allattamento al seno,  minore durata dell’eventuale ricovero del neonato. Non sono state rilevate differenze significative relative al taglio cesareo e a morbosità e mortalità materna e neonatale.
Gli studi disponibili rilevano che le donne a cui è garantita una continuità dell’assistenza da parte delle ostetriche (solo in gravidanza o per tutto il percorso nascita) sono
più soddisfatte delle cure ricevute.

 

 

Commenti (2)

    • Rachele

    • 12 anni fa

    Le donne hanno l’ opportunità di pretendere la loro fisiologia. Viviamo nell’epoca del consumismo e dello spreco, ma quest’epoca sta finendo. Le famiglie non hanno più 150 € per un’eco e due dita in vagina. L’ opportunità che la crisi economica ci sta dando è quella di concentrare la spesa in opportunità sanitarie che diano di più e siano più onnicomprensive. La FNCO potrebbe davvero potrebbe fare un lavoro di promozione delle ostetriche che dovrebbero lavorare in team.

    • Roberta

    • 12 anni fa

    Sono mamma di un angioletto di due mesi e mezzo di nome Giorgia, durante la gravidanza sono stata seguita da una bravissima ostetrica del consultorio della mia città. Per me é stata una bellissima esperienza, oltre ad un notevole risparmio economico che in questo tempo di crisi non é assolutamente male. Sono felice di aver scelto l’ostetrica per la mia gravidanza perché mi sono trovata ad essere seguita da una donna nonché mamma, che non si limitava alla semplice visita nuda e cruda, ma era sempre pronta a consigliarmi, sostemermi e incoraggiarmi.

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