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Bambini a scuola per scoprire i loro talenti

bambini-scuolaQualche settimana fa parlavamo di poeti e cantastorie che ci accompagnano con suggestioni letterarie a riflettere sulla scuola, su quello che è e che potrebbe essere affinché i bambini – a scuola – scoprano i propri talenti.

C’è poi chi le parole le mette in musica, regalandoci insieme ai versi anche la voce e la melodia.

Ci raccontano spesso, i cantautori, frammenti della loro vita, e non è raro che proprio la scuola trovi spazio nelle canzoni, poiché segna profondamente la nostra vita da un punto di vista affettivo e psicologico e non solo per tutto quello che riguarda ciò che in quelle aule impariamo.

C’è un brano di Eugenio Finardi che trovo particolarmente riuscito per dire in musica tante delle riflessioni su cui da sempre o quasi mi attorciglio pensando alla scuola che vivo, a quella che desidero e che progetto.

 

La canzone si può ascoltare, e rileggerne con calma il testo,  qui

 

Un testo che consegno in questa pagina con la speranza, che deve per ciascuno di noi tradursi in scelte concrete, che la nostra scuola possa sempre meno essere una “commedia”, con un copione già predefinito, maschere prevedibili ed esiti scontati.

 

Con Finardi penso che dobbiamo continuare a fornire stimoli affinchè la scuola sia finalmente un luogo che assolva il suo vero compito: insegnare a imparare, a comprendere il mondo e lo spazio che ciascun bambino potrà trovare in esso.

A noi adulti, genitori e insegnanti, rimane anche il dovere di avere occhi, mente e cuore per comprendere che ciascun piccolo che sta crescendo con noi ha un talento da scoprire e valorizzare, e un violino da far vibrare.

 

LA SCUOLA
(Eugenio Finardi)

Ci dicevano, insistevano, di studiare
che da grandi ci sarebbe stato utile sapere
le cose che a scuola andavamo a imparare
che un giorno avremmo dovuto anche lavorare.

E c’è chi è stato promosso, c’è chi è stato bocciato,
chi non ha retto la commedia ed è uscito dal gioco
ma quelli che han studiato e si son laureati
dopo tanti anni adesso sono disoccupati.

Infatti mi ricordo mi sembrava un po’ strano
passare quelle ore a studiare latino
perché allena la mente a metter tutto in prospettiva
ma io adesso non so calcolare l’iva.

Io volevo sapere la vera storia della gente
come si fa a vivere e cosa serve veramente
perchè l’unica cosa che la scuola dovrebbe fare
è insegnare a imparare

Io per mia fortuna me ne son sempre fregato
non facevo i compiti, non ho quasi mai studiato.
Ascoltavo dischi, mi tenevo informato.
Cercavo di capire ed adesso me la so cavare.

Perciò va pure a scuola per non far scoppiar casino,
studia matematica ma comprati un violino, impara a lavorare il legno,
ad aggiustar ciò che si rompe, che non si sa mai nella vita
un talento serve sempre.

 

Sonia Coluccelli

Commenti (2)

    • Carla

    • 10 anni fa

    E’ proprio grazie a questa canzone che ho comprato un violino e ho imparato a suonarlo. Non a livello professionale, ma resta comunque una grande ricchezza. Ho una bimba di 5 anni e l’unico talento che al momento riesco a riconoscere è quello di non essere mai stanca di giocare.

    • Sonia Coluccelli

    • 10 anni fa

    che bello Carla!! penso che Finardi sarebbe contento di sapere che anche solo una persona ha scoperto la magia di uno strumento come questo grazie al passaggio di una sua canzone. …e nel gioco di tua figlia (coetanea della mia primogenita) sono certa che piano piano emergeranno segnali, doti, passioni che indicheranno a voi e soprattutto a lei piste e sogni da seguire…

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