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Bambini adenoidei e latte vaccino
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Sono un medico dentista e mi dedico da diversi anni unicamente alla rieducazione neuromotoria dei bambini adenoidei, che attualmente in Italia sono oltre l’80% della popolazione pediatrica almeno nelle grandi città.

Si tratta di quei bambini, sempre a bocca aperta, che soprattutto nei periodi freddi si ammalano spesso di raffreddore, influenza, otite, mal di gola.

Di notte spesso russano e non riescono a dormire in modo davvero riposante, anche perché capita che vadano in apnea.

Abbiamo parlato anche dei risvolti neuromotori della loro crescita: a causa del fatto che hanno automatizzato una postura facciale a bocca aperta, sviluppano una faccia lunga e diventano meno proporzionati (= belli) rispetto al loro vero potenziale. E poiché molti di loro condividono un ritardo dello sviluppo neuromotorio a livello di certe parti del sistema nervoso centrale, possono presentare forme di alterazione cognitiva e/o comportamentale che vanno dalla disprassia, alla dislessia, alle altre variegatissime manifestazioni di deficit che all’estero soprattutto vengono fatte rientrare nell’ambito dell’amplissimo spettro autistico.Da questo punto di vista la stragrande maggioranza di loro hanno sintomi labili, al punto da sembrare del tutto normali.

Ribadisco ancora, per i meno attenti, che non è che le adenoidi o la bocca aperta ci facciano diventare dislessici. Sto descrivendo un quadro, come se parlassi della Gioconda. La quale non sarebbe identificabile come tale se oltre al viso non vedessimo anche il gioco di luci e ombre e il tipico paesaggio sullo sfondo…

Per guidare il bambino adenoideo alla guarigione bisogna fare in modo che ritorni a respirare col naso a bocca chiusa 24 ore su 24. Questo in parte si fa con strategie di recupero neuromotorio (che sono oggetto del mio lavoro), in parte facendo in modo che il bambino non produca più tutto quel muco che ingrandisce tonsille e adenoidi. Da questo punto di vista si agisce soprattutto a livello alimentare.

In altre occasioni ho accennato al fatto che, oltre all’aspetto neuromotorio, il bambino adenoideo è tale in quanto fortemente danneggiato da quello che mangia e da come lo digerisce. Una volta questo tipo di bambini era definito “linfatico” o “catarrale”, volendo intendere che produce così tanto muco che ne rimane intasato. In effetti, ricordiamo che anatomicamente le adenoidi e le tonsille sono dei linfonodi, ossia stazioni di accumulo, produzione e gestione della linfa e delle cellule linfatiche (linfociti). I linfonodi si trovano spesso in corrispondenza degli epiteli, parte dei quali contiene gruppi di cellule che producono muco.

I linfonodi come le adenoidi possono aumentare di dimensioni per aumento di produzione del muco, che a sua volta aumenta per il consumo di certi cibi… come il latte vaccino industriale pastorizzato e omogeneizzato.

E’ noto infatti che la BCM7, proveniente dalla digestione del latte A1 (niente paura, tra poco spieghiamo tutto ), stimola la produzione di muco da parte delle cellule intestinali. Recentemente e’ emerso che la BCM7 non rimane confinata nell’intestino, ma finisce nel sangue e da qui nel sistema nervoso, e nelle mucose respiratorie che producono muco, a danno dei bambini asmatici e/o adenoidei. E per finire, la BCM7 altera la funzionalita’ delle cellule propriamente linfatiche (linfociti), che si concentrano appunto nei linfonodi come adenoidi e tonsille.

Non intendo qui scrivere un trattato completo su tutti gli aspetti “imbarazzanti” del latte pastorizzato industriale. Voglio parlare di un aspetto solo. Ormai la gente ha mangiato la foglia riguardo ai problemi di digestione causati dal latte. Dopo tanti anni la difficoltà digestiva generata dal consumo di latte vaccino industriale è passata dal rango di “diceria profana” a verità accettata scientificamente. Così gli intolleranti al lattosio sono passati dal rango di “malati immaginari” a quello di pazienti veri e propri. Cosa ha generato questo cambiamento di sentire sociale?

Sostanzialmente la comparsa sul mercato dei latti privi di lattosio. Quindi il latte puo’ far male. E’ un fatto. Altrimenti non venderebbero i latti senza lattosio, no?. Ma… e se non fosse solo il lattosio a far male? Cio’ spiegherebbe perché molta gente si sente male o gonfia anche bevendo il latte delattosato. Proprio di questo vorrei parlare oggi, cioè del fatto che il lattosio nel latte forse è solo la punta dell’iceberg latte.

Poco si parla dei danni dovuti alle proteine del latte, e in particolare della caseina, o meglio ancora di una frazione della caseina che proviene dalla digestione parziale della caseina stessa: la BETA CASOMORFINA 7, anche detta BCM7. Accennerò solo per un attimo al fatto che la caseina nel latte di mucca è contenuta per un valore di 3,6 grammi ogni 100 di latte, mentre nel latte umano vi sono 0,9 grammi ogni 100.

Così, mentre la digestione del latte umano avviene sotto forma di fiocchi, il latte di mucca nello stomaco si trasforma in una cagliata collosa. Nell’intestino la caseina vaccina manifesta le sue qualità collose: aderisce ai villi intestinali riducendo le nostre capacità di assorbimento dei principi attivi presenti nei cibi.

La caseina è una proteina specifica del latte. Il latte di tutti gli animali contiene caseina, in diversi tipi e diverse proporzioni. Le caseine si dividono in alfa, beta e gamma. Nel latte vaccino le più comuni sono le beta. Esistono due sottotipi principali di BETA CASEINA: la A1 e la A2. Capre, pecore, bufali, cammelli, asini, mucche di razze “antiche” ed esseri umani producono beta caseina A2. Invece le mucche impiegate nell’industria del latte molto spesso provengono da razze relativamente nuove, andate incontro ad una mutazione genetica alcune migliaia di anni fa, che producono un latte contenente beta caseina A1.

Durante la digestione del latte A1 (quello contenente beta caseina A1), viene rilasciata una porzione di proteina chiamata beta casomorfina 7, la quale presenta caratteristiche OPPIODI. Ohiboò! Ma allora il latte e’ una droga? Non proprio, ma possiamo cominciare a capire come mai tantissima gente preferirebbe vendersi la madre piuttosto che rinunciare a latte e formaggi.

Facciamoci un giro su wikipedia e leggiamo cosa si dice alla voce oppioide: “Un oppioide è un qualsiasi composto chimico psicoattivo che produce effetti farmacologici simili a quelli della morfina o di altre sostanze morfino-simili. … Gli oppioidi agiscono legandosi agli specifici recettori (recettori degli oppioidi), che si trovano principalmente nel sistema nervoso centrale (SNC) e periferico (SNP) nonché nel tratto gastrointestinale.

Queste sostanze interagendo con lo specifico recettore agiscono prevalentemente come modulatori delle sensazioni dolorifiche ma anche come fattori di trascrizione, tramite specifici recettori nucleari… Gli effetti collaterali degli oppioidi includono sedazione, depressione respiratoria, stipsi, e un forte senso di euforia… La dipendenza da oppiacei può svilupparsi anche durante il loro uso terapeutico, causando una sindrome astinenziale qualora essi vengano sospesi in modo improvviso.

Gli oppioidi sono certamente noti per la loro proprietà di causare dipendenza, ma probabilmente ancor più noti per la loro capacità di produrre una sensazione di euforia, la qual cosa è una delle principali motivazioni per il loro uso non medico ma di tipo ricreativo.”

Che la BCM7 sia un oppioide è un fatto scientificamente provato su cui non c’è disaccordo. Dall’anno scorso e’ stato provato che la quantita’ di rilascio di BCM7 con la digestione della beta caseina A1 è tale da generare effetti farmacologici, in virtù del suo legarsi ai recettori oppioidi di tipo mu (con effetto immunosoppressivo, tratto tipico del bambino adenoideo).

Altra cosa su cui esiste accordo è che la BCM7 stimola la produzione di mucine, le proteine che rendono il muco maggiormente appiccicoso. In un trial pubblicato l’anno scorso la beta caseina A1, da cui deriva la BCM7, aumenta i livelli delle immunoglobuline IgM, IgA e IgE, cosa che si accorda con il dato esperienziale dei fenomeni allergici al latte, soprattutto quelli non immediati, che non si individuano coi test (prick, rast) normalmente svolti per individuare le allergie. Come se non bastasse, la BCM7 sembra stimolare il rilascio di istamina, da parte dei leucociti periferici, fenomeno questo associabile a fenomeni allergici superficiali come le dermatiti.

La Beta caseina A1 è altamente chiacchierata da tempo. E’ stata associata a diverse problematiche che riguardano da vicinissimo noi abitanti delle comunità occidentali tecnologizzate e inurbate. Parlo di diabete, malattie cardiocircolatorie, disordini mentali, comportamentali, autismo, sindrome della morte improvvisa del lattante ecc. Fino a questi ultimi anni le prove sono state soprattutto epidemiologiche e osservazionali, spesso su animali. Quelli come me che lavorano professionalmente coi bambini adenoidei, o i colleghi specializzati nel recupero dei bambini neuroatipici (dai dislessici agli autistici) sanno per esperienza quanto sia difficile e a volte illusorio aiutare questi bambini finché consumano latte vaccino e derivati, oltre a prodotti contenenti glutine ( la digestione del glutine rilascia una particella oppioide simile negli effetti alla casomorfina ). Oggi si stanno accumulando prove da studi clinici su esseri umani.

Sottolineo che non tutto il latte ha questo tipo di effetto. Solo il latte da mucche A1. Il latte A2 non presenta rilascio di BCM7, come riconosciuto anche dal European Food Safety Report nel 2009. Già la consistenza delle feci è diversa dopo digestione di latte A1. Tendono a essere piu’ dure, anche se non sempre. A causa dell’effetto oppioide di questo tipo di latte (come leggiamo su wikipedia), il transito intestinale viene rallentato, e per questo motivo indirettamente aumenta il gonfiore e la flatulenza visto che il lattosio ha più tempo per rimanere nell’intestino (almeno il 40 % della popolazione italiana non ha l’enzima per digerire il lattosio…).

Molti bambini diventano stitici o peggiorano la loro stitichezza a causa del latte. In piu’ abbiamo effetti infiammatori a carico delle pareti del colon, tanto maggiori quanto più a monte esisteva un problema di intestino permeabile (leaky gut), cosa già di per sé fisiologica nel neonato fino ai 12 mesi, ma che viene ad essere accentuata indirettamente dalle vaccinazioni, dal Crohn, dalla celiachia, dallo stress, dagli antidolorifici o dagli antibiotici…

Di fatto ci troviamo a dover fare i conti con questa particella proteica, la BCM7, che dall’intestino finisce nel sangue. Scienziati russi, dopo aver ritrovato la particella proteica oppiode BCM7 nel sangue e nelle urine di neonati nutriti con formula, o comunque con latte vaccino industriale, hanno verificato che ci sono bambini che riescono a metabolizzare la particella grazie alla presenza nel loro sangue dell’enzima capace di scioglierla, il DPP4. Ci sono invece altri bambini, con ritardi di sviluppo del sistema neuroendocrinoimmunitario (oggi in aumento), che non riescono a liberarsi altrettanto efficacemente dell’oppioide, e vanno incontro al rischio di depressione respiratoria (di qui l’associazione con la SIDS, sindrome da morte improvvisa del lattante.L’attivazione dei recettori mu a livello del tronco encefalico, in particolare del ponte, ha effetti soppressivi sulla respirazione ), e a ritardo dello sviluppo neuromotorio (di qui l’associazione con lo spettro amplissimo che va dalla dislessia all’autismo. I bambini autistici in particolare presentano un aumento della permeabilità intestinale e una ridotta quantità di enzimi DPP4 nel sangue, per cui sono doppiamente a rischio rispetto agli altri bambini che consumano latte ).

La BCM7 dal sangue può attraversare la barriera ematoencefalica e trasferirsi così nel sistema nervoso centrale, contribuendo a causare comportamenti bizzarri negli animali studiati. In effetti la molecola è stata ritrovata nel tronco encefalico di neonati morti per SIDS (morte improvvisa del lattante in culla).

Come abbiamo detto prima, a questo livello del sistema nervoso centrale l’attivazione dei recettori oppioidi mu ha un effetto depressivo sulla respirazione. Studiosi dell’Est hanno verificato aumentati livelli di BCM7 nel sangue di bambini affetti da apnee, in confronto a bambini sani della stessa età.

Abbiamo in precedenza nominato il diabete. Che c’entra il latte col diabete? Si è dimostrata una corrispondenza strettissima tra il consumo di latte e l’incidenza del diabete nelle popolazioni sviluppate. Le nazioni che più consumano latte industriale più ospitano malati di diabete. La corrispondenza è strettissima e non si tratta di caso statistico. I diabetici hanno aumentati livelli di anticorpi contro la beta caseina A1. Ora sembra che esista una struttura proteica molto simile alla BCM7 nella molecola GLUT2 di trasporto del glucosio dentro le cellule pancreatiche che producono insulina.

Al momento si ipotizza che, per reazione crociata, gli anticorpi prodotti contro la BCM7 vadano a danneggiare anche le cellule pancreatiche (inducendo lo stato diabetico). Analogamente agli anticorpi contro beta caseina A1 e BCM7, i diabetici hanno anche aumentati livelli di DPP4, proprio l’enzima che digerisce la BCM7 nel sangue. E’ interessante notare che una moderna classe di farmaci contro il diabete dell’adulto, le gliptine, agiscono proprio inibendo il funzionamento delle DPP4 (che aumentano con la quantità di BCM7 nel sangue), cosa che indirettamente inibisce la secrezione del glucagone, con conseguente abbassamento della glicemia e incremento della secrezione di insulina…

E le malattie cardiovascolari? Dagli studi sulle popolazioni il tasso di incidenza è sovrapponibile a quello del consumo di latte e manifestazione del diabete. Attenzione perché l’allattamento materno non necessariamente protegge il neonato dagli effetti della BCM7. Studi polacchi recenti hanno dimostrato la presenza della molecola nel sangue di bambini allattati al seno, le cui mamme però facevano consumo di latte vaccino e/o derivati… Questo indirettamente dimostra ancora una volta quanto lo stile vita materno prima, durante e dopo la gravidanza sia importante per la qualità di vita delle future generazioni.

Questa storia della diversità di effetto biologico tra latte A1 e latte A2 non è, purtroppo, una fantasia. Così come hanno realizzato il latte privo di lattosio, così ora esiste il latte certificato A2 la cui digestione non presenta gli incovenienti dimostrati dal latte A1. Il latte A2, commercializzato prevalentemente in Nuova Zelanda e Australia, viene ottenuto da normalissime mucche selezionate per la loro capacità genetica di produrre beta caseina A2. Basta selezionare e incrociare tra loro capi di bestiame del tipo A2. Si calcola che, provuovendo la riproduzione dei soli capi A2, nel giro di 10 anni tutte le mucche produrrebbero solo latte A2.

Nel frattempo l’industria casearia e i suoi emissari da una parte negano tutto per evitare di allarmare i medici e i consumatori abituali di latte industriale (oltre che evitare il rischio di essere tagliati fuori dalla concorrenza che già vende latte A2), dall’altra ufficiosamente si muovono per sostituire nel tempo i capi A1 con gli A2, per poi acquistare la concorrenza e ritrovarsi tra 10 o 15 anni come monopolisti nella produzione di latte A2.

Il destino di questo mercato importantissimo si deciderà sicuramente negli Stati Uniti, ove esistono le corporations più importanti del settore caseario a livello mondiale.

Per concludere, la BCM7 che deriva dalla digestione incompleta del comune latte industriale di tipo A1, aumenta la produzione di muco degli epiteli intestinali e, col suo ingresso nel sangue, degli epiteli respiratori. L’ingresso della molecola nel sangue è facilitato dallo stato di aumentata permeabilità intestinale tipica dei neonati e dei bambini che hanno preso antibiotici. Ciò implica che dare latte industriale a bambini molto piccoli, oppure vaccinati, oppure che hanno assunto/assumono antibiotici, è il modo migliore per appesantire certe loro debolezze costituzionali facendoli diventare manifestamente adenoidei e, con un po’ di sfortuna, anche asmatici o diabetici.

Esiste una diatriba tra i medici relativamente al potere di aumento della produzione di muco imputata a cibi come il latte. Come sempre dò un consiglio alle mamme, da genitore a genitore. Non prendete per oro colato tutto quello che vi dicono i medici. La maggior parte dei medici usa per l’aggiornamento canali di informazione commerciale, che diffondono notizie di parte che sostengono gli interessi dei gruppi che vendono beni e servizi per i medici o per i loro pazienti. Usate il vostro buon senso e credete solo a quello che vedete coi vostri occhi.

Togliete ai vostri figli latte e derivati per 4 settimane e osservate cosa succede. Poi reintroduceteli e guardate cosa succede con ancora maggiore attenzione. Parlate con le altre mamme, cominciano a essere tante a potervi testimoniare cosa succede a un bambino adenoideo quando gli si toglie il latte coi biscotti, i formaggi, gli yogurt, insomma i derivati pastorizzati del latte vaccino. Di come migliorano la dermatite, il broncospasmo, la tosse e la congestione nasale soprattutto di notte, il vero incubo del bambino adenoideo.

Dott. Andrea Di Chiara

Commenti (42)

    • riccardo

    • 9 anni fa

    Sono un collega di Roma e sono interessato all’argomento

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      sei un odontoiatra? cosa ti interessa esattamente?

    • daniela

    • 9 anni fa

    Salve ritrovo la descrizione di mio figlio nel suo articolo…ma nn assume latte vaccino se nn le poche volte che mangia le lasagne o polpette. …ma assume tantissimo glutine…può esserci una correlazione?

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      come dicevamo nell’articolo il glutine ha un effetto oppiaceo sovrapponibile a quello della casomorfina, che e’ tanto piu’ evidente quanto piu’ e’ presente una forma di ritardo dello sviluppo neuromotorio (che e’ recuperabile). per esempio i bambini quanto piu’ sono vicini allo spettro autistico tanto maggiori sono i buoni risultati che si hanno nella eliminazione di pane pasta latte formaggi merendine insomma tutto cio’ che e’ a base di latte e farine industriali. a questi vanno aggiunti sicuramente zucchero bianco e derivati e le carni da allevamenti industriali. cosa mangiare allora? per sicurezza cerchiamo di mangiare, soprattutto durante la crescita, cio’ che meno ha a che fare coi processi alimentari industriali. frutta verdura pesce pescato. il resto non e’ sicuro per la crescita, soprattutto per i bambini di oggi che vengono da almeno 3 generazioni di genitori dalla degenerazione intestinale crescente. sono molto meno robusti in termini biologici rispetto ai loro nonni che mangiavano fango e giravano seminudi per i campi ( come si vede nei film del neorealismo italiano dell’immediato dopoguerra). ricordo anche che l’aspetto alimentare e’ importantissimo ma non l’unico nella genesi dell’adenoidismo. l’altra faccia e’ l’aspetto neuromotorio, che implica la capacita’ (o incapacita’) di respirare/succhiare/deglutire in modo fisiologico. altrimenti la vita successiva cambia da cosi’ a cosi’. il tutto si allaccia e interconnette all’aspetto alimentare. rimando a precedenti articoli, alla pagina http://www.facebook.com/aipro.info e al sito http://www.aipro.info, oltre che al manuale per genitori IL GIUSTO RESPIRO.

    • Marco

    • 9 anni fa

    Recentemente mi sono imbattuto in questo documentario sull’alimentazione tratto dal libro del dott. Colin Campbell “The China Study” che tra i suoi punti commenta anche gli effetti dannosi della caseina.
    https://www.youtube.com/watch?v=88Cau8W8hzM

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      si. e’ uno degli esempi recenti e piu’ famosi. l’ho letto anch’io

    • domenico

    • 9 anni fa

    vorrei sapere in che provincia è iscritto il Dott Andrea di Chiara…perchè stranamente non mi risulta iscritto in nessun ordine

    grazie

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      salve. sono iscritto all’ordine dei medici e degli odontoiatri di roma al numero 3397, dal gennaio del 1997. come mai cerchi le iscrizioni? io non cerco iscrizioni. cerco di vedere se quello che si dice e si fa e’ coerente, logico e va incontro ai miei interessi. i miei interessi coincidono con quelli di tutti coloro che non vanno in giro in elicottero, che non organizzano guerre in cui mandano a combattere altri, che non costruiscono ipermercati a spese dei pascoli, che non fondano banche per accumulare profitti sulle spalle di quelli che lavorano veramente. io sono dalla parte dei “morti di fame”, da me inteso in senso positivo ovviamente. anche tu sei un “morto di fame”. ne sono certo perche’ se fossi uno di quelli che va in giro in elicottero non scriveresti tu. lo faresti scrivere a qualcun altro. allora visto che sei un “morto di fame” come me, sappi che abbiamo gli stessi interessi. su tutti, far si’ che i nostri figli siano sani e padroni del proprio avvenire, della propria mente, del proprio corpo. io non mi domando a cosa tu sei iscritto. non mi interessa nemmeno immaginarlo. alla fine ognuno e’ solo con la propria coscienza.

  1. Ciao sono un collega medico dentista, la tua chiarezza, determinazione, professionalità e soprattutto la tua grande sensibilità infonde speranza e fiducia a tutti ……….Potrebbe però provocare sgomento e forse invidia ad alcuni nostri colleghi afflitti da letargo mentale e da scarsa sensibilità e attitudine verso l “Arte Medica” . Grazie P.S. rispetto al commento insinuante di chi ti chiedeva a quale ordine fossi iscritto……..la tua risposta oltre che giustamente perentoria l’ho trovata toccante

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      mi capita qui di rispondere alle domande delle mamme. noto invece che non sei il primo collega che ha voluto interagire. questo per me e’ toccante. non sono abituato e ringrazio. colgo l’occasione per comunicare proprio ai colleghi che tutte le informazioni e molto altro sono a disposizione sul sito http://www.aipro.info , sito dell’Associazione Italiana per la Prevenzione della Respirazione Orale, modestamente il piu’ grande della rete mondiale quanto a contenuti trasversali sull’adenoidismo e la respirazione a bocca aperta, e sul libro IL GIUSTO RESPIRO, attualmente l’unico manuale per l’autoapprendimento da parte dei genitori di bambini adenoidei di metodi funzionali per la loro gestione domiciliare.

    • domenico

    • 9 anni fa

    se le credenziali per te non servono, io invece le voglio vedere spesso quando uno si firma dottore e cita studi di cui non linka la fonte. La tua risposta alla mia domanda mi fa capire che tu ti ergi a paladino dei morti di fame contro quelli che ci sfruttano(una risposta che non mi sarei aspettato da un medico e che tradisce una certa vena complottistica). Io non sono un morto di fame. Ho fatto parte della comunità scientifica e sono dell’idea che quando un laureato parla di scienza deve trarre quello che dice dalla scienza argomentando con i link degli articoli (non ritirati) quello che dice.

    • andrea.dichiara

    • 9 anni fa

    salve ancora. non linko la fonte degli studi perche’ questo e’ un articolo dedicato a non medici, tra l’altro nemmeno troppo esaustivo. un articolo discorsivo, insomma. ho scritto anche un libro sui bambini adenoidei in cui invece, al termine di ogni capitolo, esistono bibliografie a volte chilometriche. il punto, su cui mi e’ capitato di riflettere in passato tantissime volte, e’ che LE FONTI NON GARANTISCONO LA CORRETTEZZA DELL’INFORMAZIONE. PER CUI NON SONO DAVVERO ESSENZIALI PERCHE’ NON SONO GARANZIA DI COERENZA, LOGICITA’ E ADERENZA AI NOSTRI INTERESSI SOCIALI. molto spesso infatti, gli articoli di prima della seconda guerra mondiale riportavano bibliografie scarne, a volte nemmeno quelle. eppure la qualita’ delle acquisizioni mediche di quell’epoca oggi, semplicemente, ce le sognamo. la storia sull’ipse dixit ha riempito pagine e pagine in passato. inutile riparlarne. ma mi viene in mente invece un’altra riflessione, che impieghero’ a titolo di esempio: se la figura storica di Gesu’ Cristo fosse, per assurdo, un falso, saremmo autorizzati in coscienza a ritenere che i contenuti morali e spirituali del Vangelo siano altrettanto falsi? col dire questo sottolineo che ne’ paragono me stesso a Gesu’ Cristo, ne’ tantomeno paragono i miei scritti al Vangelo. c’e’ sempre qualcuno che per interesse privato capisce le cose a modo proprio, ed e’ meglio precisare.
    per il resto, la mia risposta alla tua domanda ti fa capire quello che ti pare a te. io mi ergo a paladino di me stesso e basta. posso essere disposto ad aiutare altri, ma solo quelli che me lo domandano. il mondo e’ pieno di gente che preferisce autolesionarsi e per questi non mi do davvero pensiero.
    quanto alla vena complottistica sono ben consapevole del fatto che esistono strategie comunicative di screditamento di “dissidenti” che utilizzano termini come “complottista”, oppure”antisemitista”, ultimamente perfino “omofobo” nei confronti del dissidente stesso. e in genere funzionano perche’ il non addetto ai lavori, che legge tutto in superficie e non approfondisce mai, se viene poi a sapere che l’autore di uno scritto e’ stato “nominato” complottista, antisemitista, omofobo oppure… finto medico (ahaahahah), potrebbe dedidere di credere che tutto quello che da lui e’ stato scritto sia una baggianata. detto questo, se e sottolineo se io tradisco una vena complottistica, tu allora tradisci una vena da debunker alla CICAP o alla quackwatch. i piu’ svelti di noi sanno a cosa servono sia l’uno che l’altro.
    termino col dire che se fosse sempre successo che i laureati debbano sempre trarre i loro argomenti dalla scienza stessa, allora non avremmo tra noi i piu’ grandi prodotti della scienza stessa (da Newton a Galilei a Tesla a Marconi ecc.), che sono stati prodotti solo perche’ qualcuno ogni tanto esce dal seminato della scienza mainstream.
    c’e’ un ultimo motivo per cui non considero e volentieri non traggo tutte le mie mosse dalla scienza mainstream. il motivo e’ che ho studiato e ancora studio la storia delle motivazioni della medicina occidentale moderna. non e’ una storia di cui vantarsi. ne’ parlero’ a breve. se non conosciamo la storia siamo come navigatori in balia delle onde senza una bussola, soltanto chi e’ in elicottero potrebbe salvarci…. ma come dice la morale non tutti quelli che ti tolgono dai guai lo fanno perche’ davvero ti vogliono bene… colgo l’occasione per ricordare a tutte le persone di buona volonta’ e di onesto intelletto che sono a vostra disposizione da parte mia e del mio staff tutti i riferimenti bibliografici di cui avete bisogno. quanto a domenico: torna pure nella comunita’ scientifica da cui sei venuto. puo’ darsi che da queste parti della tua mancanza non si accorgera’ nessuno. magari invece vorrai restare. se potrai dirci qualcosa a onesto beneficio (onesto, ripeto) di noi morti di fame, sarai il benvenuto,

    • Nicoletta Consentino

    • 9 anni fa

    Buongiorno, sono la mamma di un bimbo di 10 mesi (col nasetto sempre chiuso) che beve ancora il mio latte per 3 pasti al giorno; gli do yogurt a merenda e a volte ricotta di solo siero. Io bevo latte vaccino a colazione, a volte assumo formaggi. Devo eliminare tutto? Quali prodotti posso usare per sostituire colazione e merenda? Grazie per la risposta e per l’articolo, molto chiaro! Nicoletta

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      ciao. cosi’ su due piedi non e’ possibile dire cosa e’ meglio che ti mangi. pensa che per dare un consiglio del genere si dovrebbe fare un esame costituzionale e rivolgersi a un un dietologo di fiducia. il meglio che uno si mangia dipende dalla migliore qualita’ del cibo e dalle caratteristiche individuali. l’unica cosa al momento sicura e’ che il latte industriale e i formaggi che ne derivano non sono la migliore qualita’ per nessuno. per cui e’ meglio farne a meno, soprattutto in gravidanza o quando si allatta. devi far conto di aver acquistato il modello piu’ costoso di Ferrari. non vorrai mica metterci dentro olio e benzina scadente no? vorrai rivolgerti ai meccanici di Maranello piuttosto che all’idraulico di fronte vero? ecc,o adesso tu stai costruendo la salute e la qualita’ della vita di tuo figlio. dipende solo da te, perche’ lui non puo’ esserti d’aiuto. per cui solo alimenti di alta qualita’ e massima digeribilita’. le proteine che trovi nei latticini sono molto facilmente sostituibili con una combinazione di legumi, pesce pescato, uova di galline che razzolano. il resto, per quello che riguarda il latte, e’ questione piu’ di (tossico)dipendenza che di altro.naturalmente la buona alimentazione/digestione e’ solo una faccia della medaglia. l’altra faccia e’ l’aspetto neuromotorio. ne abbiamo gia’ parlato e ne riparleremo. lascia che scrisci, gattoni e che si mova il piu’ liberamente possibile

    • sara

    • 9 anni fa

    …che paura queste mamme che in nome di una cultura da internet e Facebook si auto eleggono dottori,maestri,scienziati…e con una sicurezza che a volte sfiora l’arroganza si credono migliori dei veri dottori…de veri maestri…dei veri scienziati…sono una mamma e sono esterefatta dai discorsi d tutte queste mamme che arrivano dai propri pediatri con la loro diagnosi…a scuola con la loro perfetta teoria sull’educazione e l’apprendimento…
    Ad ognuno il suo lavoro
    Più umiltà e maggior capacità d stare al proprio posto!
    Sono laureata.sono una stilista.se domani arrivasse una nuova collega che in nome del suo senso innato per la moda pretendese di fare il mio lavoro le risponderei semplicemente di andare a studiare, di fare esperienza e di tornare al suo posto…non ci si inventa medici, ne maestri, ne professori….

      • redazione

      • 9 anni fa

      A ognuno, infatti, il suo lavoro. Il pezzo non è scritto da una mamma “sprovveduta” e “arrogante”, se lo hai letto.
      Per il resto “veri dottori”, “veri maestri”, “veri scienziati”…Se sei in grado di indicarne tu, te ne siamo tutti grati. A presto.

    • Nicoletta Consentino

    • 9 anni fa

    Grazie!!!

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      prego!!!

        • andrea.dichiara

        • 9 anni fa

        parole molto sagge. c’e’ da considerare infatti che, anzitutto, io stesso ho invitato le mamme a fare una prova. che pero’ sia seria, lo sottolineo. niente latte ma anche niente derivati del latte. leggete gli ingredienti ed eliminate tutto quello che contiene anche solo le proteine del latte. detto questo, nessuno di noi puo’ seriamente ritenere che se un bambino verra’ privato del latte vaccino dalle 4 alle 6 settimane, allora rischiera’ di morire di fame. a tutti coloro che diranno (e ce ne sono davvero tanti, soprattutto gli anziani cresciuti a pubblicita’ del calcio del latte dalla fine degli anni quaranta in poi…): “ma come fara’ mio figlio/mio nipote senza calcio per 6 settimane?”, a questi rispondero’ con un articolo e un video specifico (www.facebook.com/aipro.info). per il momento vorrei ricordare loro che la stragrande maggioranza della popolazione terrestre umana tradizionalmente non ha mai consumato latte vaccino. pensate che ai cinesi stanno cercando di “indottrinarli” al consumo di latte proprio in questo momento storico. come avranno mai fatto per millenni senza latte di mucca? mistero! oppure, piu’ semplicemente… prendiamo il calcio da altre parti. quanto ai delegittimatori beh… l’industria casearia e’ tra le piu’ stabili al mondo. ha una tradizione lunghissima. non ha mai avuto paura di niente e di nessuno perche’ prima la gente era analfabeta. ora la gente sa leggere e possiede un’arma immensa, la rete, che pero’ per la fortuna di alcuni la gente italiana non sa usare. in australia un articolo come questo in due settimane ha portato a un crollo (temporaneo) del consumo di latte industriale convenzionale e al raddoppio delle azioni del latte A2. qui ovviamente tutto questo non puo’ succedere. pero’ in tempi (estremamente) lunghi l’onda di articoli come questo possono far presa sulle coscienze e determinare un cambiamento di rotta nelle abitudini e negli acquisti alimentari. in meno di una settimana l’articolo e’ stato letto da piu’ di 30000 persone. questo e’ quello che mi darebbe qualche pensiero, se fossi un debunker emissario di qualche furbetto….

    • Nicoletta Consentino

    • 9 anni fa

    Quante polemiche per niente… Io non sono un’esperta, ma mi sono un po’ informata e altri mi hanno detto che il latte vaccino e derivati potrebbero provocare vari disturbi… e non credo che offendere o delegittimare chi divulga certe informazioni sia una soluzione… Se non si è d’accordo non si è d’accordo, a me questo articolo sembra molto serio (a differenza di tante altre cose che si trovano in rete o sulla carta stampata). Sicuramente proverò ad eliminare il latte per qualche settimana e vedrò se risolve il problema, meglio meglio che usare farmaci o lasciare che la cosa peggiori!!

    • cristina

    • 9 anni fa

    Salve a tutti, medici e mamme!
    Sono una mamma che ha fatto la prova di togliere il latte e i suoi derivati al figlio che soffriva perennemente di mal di pancia. Le 4 settimane sono diventate 7 mesi e la solidarietà materna mi hai indotto a rinunciare al mio tanto amato latte. I benefici sono arrivati e sotto gli occhi di tutti (per tutta la famiglia poi ).
    Una mamma è certamente il primo medico di suo figlio; la sola persona in grado di riconoscere sintomi e variazioni del suo corpo.
    Inoltre la tanto temuta carenza di calcio si risolve integrando con acqua e con una gran quantità di cibi che presentano valori di calcio decisamente superiori al latte.
    Il tentativo vale la pena oppure…. c’è sempre tempo per tornare indietro.

  2. Provare per credere. Provare è gratis anzi fa risparmiare. Pensate solo per un attimo a quanto risparmiate in 12 mesi di non acquisto di latte e glutine. Praticamente vi viene fuori un week end di vacanza per tutta la famiglia….

    • Angela

    • 9 anni fa

    Salve. Con grande interesse ho letto questo articolo. Vorrei chiederle:
    -è possibile pretendere dai negozianti che mi sappiano rispondere se latte A1 oppure A2?
    – io ahimè da quando aveva 8 mesi faccio assumere regolarmente yogurt e a volte ricotta di siero di latte vaccino. Questo perché notavo la aiutasse nella regolarità intestinale..dato che a volte sembra sforzarsi tanto. È sbagliato oppure sono risvolti positivi di questi cibi?
    Grazie

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      Carissima, i venditori non sanno nemmeno che il latte contiene caseina, figurati se sanno che tipo di caseina contiene il loro latte ah ah ah. Per la regolarita’ ti consiglio puree e succhi di frutta e verdura spremuto a freddo. Una bomba e gustosissimi. Puoi regolare tu il gusto e la potenza facendo le prove con tipo e dosi di frutta e verdura…. facilitante

    • stefania pisoni

    • 9 anni fa

    mia figlia beve latte vaccino….allora caro dottore posso cambiarlo con quello di capra ? se ho ben capito e A2….grazie

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      Sì il latte di capra ha la caseina A2 che è come quella prevalente nel latte umano. Il problema , e ne parleremo, è che tutto il latte che trovate di qualsiasi tipo è pastorizzato e spesso se non sempre omogeneizzato. … un consiglio se non volete rinunciare al latte animale? Compratevi una capretta ahahahaha

  3. Gentilissimo dott. Di Chiara,
    Sono la mamma di una bimba di 4 anni affetta da Sindrome di Rett. Tra le altre cose Sofia ha le adenoidi molto ingrossate (ed è sempre piena di tosse e raffreddore), è intollerante al lattosio e soffre di importanti disturbi del sonno, in parte certamente imputabili ad apnee (che, però, sembra non avere durante il giorno).
    Viviamo all’estero, in un paese in cui questo tipo di problematiche sono scarsamente conosciute e poco trattate, la diasabilità è ancora, spesso, considerata un tabù, e il supporto medico non va oltre la prescrizione di farmaci e antibiotici per trattare il raffreddore o l’infezione in corso.
    Avrei quindi bisogno dei suoi consigli per capire come aiutare la mia bambina, almeno per questo aspetto. Non sapevo esistesse una riabilitazione specifica e in attesa di chiederle un appuntamento per la prossima estate (saremo in Italia a luglio e agosto) vorrei sapere se c’è qualcosa che posso fare o che posso leggere nel frattempo.
    Sofia non beve latte, né mangia formaggi freschi, ma, su consiglio di un nutrizionista, le do regolarmente formaggi stagionati quali grana e parmigiano (Sofia soffre anche di osteopenia). Mi consiglia di eliminare anche quelli? Anche il latte usato per cucinare andrebbe eliminato (torte, puré di patate, ginocchi di semolino, ecc)? C’è qualche altra accortezza che dovrei tenere presente?
    Ne approfitto anche per chiederle un consiglio relativamente al mio bimbo più piccolo, 10 mesi (sano!): mentre ho potuto allattare Sofia per 19 mesi, per lui non ho mai avuto abbastanza latte, e dal quinto mese ha bevuto solo quello formulato e, ora, mangia lo yogurt per merenda. Posso sostituire la formula con il latte vegetale che do a Sofia ( latte di riso, mandorle, nocciole e cocco alternati)? Anche lo yogurt sarebbe da eliminare?
    La ringrazio infinitamente per i consigli e il tempo che potrà dedicarci!

    Benedetta

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      salve. ne approfitto per sottolineare che IL LATTE IN SE’ NON E’ UN CATTIVO ALIMENTO. IN UN PROSSIMO CONTRIBUTO PARLEREMO ADDIRITTURA DEL FATTO CHE IN PASSATO SI E’ UTILIZZATO IL LATTE PER CURARE UN PO’ DI TUTTO…. il problema è il latte pastorizzato industriale, in genere ottenuto da mucche geneticamente A1, che sono quelle di origine europea e nordamericana. il latte e i derivati di questo latte, tranne il burro, non sono sicuri per i nostri bambini. detto questo esiste al momento un unico manuale per genitori di bambini adenoidei, scritto con l’intento di facilitare l’autoapprendimento di metodi per la gestione domiciliare delle loro problematiche. si chiama IL GIUSTO RESPIRO ed è edito da IL LEONE VERDE. gli aggiornamenti a questo manuale sono in rete sotto forma di video e articoli che trovate a http://www.facebook.com/aipro.info . se avete l’opportunità di ottenere latte crudo potete farci lo yogurt che è molto più digeribile (almeno per quelli il cui unico problema è il lattosio), ma anche in questo yogurt come nei formaggi rimane il problema A1. torneremo a breve con ulteriori precisazioni.

    • patrizia

    • 9 anni fa

    tutto quello che viene introdotto nell’organismo e può produrre (sempre) una reazione immunitaria, modifica l’assetto anticorpale, la sensibilità ad un antigene, la risposta mucosale etc etc……in un organismo predisposto geneticamente ad una iper-risposta, tutto ciò viene amplificato e conuce molto spesso all’esacerbazione di alcune patologie preesistenti. Molti cibi , se non tutti, fungono da “droga”, vedi la cioccolata, i dolci raffinati…..gli esaltatori di sapidità…..se, invece di testare il latte o il glutine, io sperimentassi uno qualsiasi degli altri alimenti…..pomodori, arance , ne troverei cross reazioni ambientali in soggetti allergici (gia per altro comprovate), quindi consiglierei di non assumere tali alimenti per un tempo limitato, s’intende……magari solo durante il periodo di fioritura di ciò che cross reagisce…..non eviterei mai un alimento per sempre, inducendo un abbassamento ulteriore della capacità , ad esempio dell’individuo a metabolizzare con quel po’ di enzima che gli era rimasto (oivviamente nel caso delle intolleranze)……Ma mi domando, leggendo tutto l’articolo…..e quindi?????

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      in linea di principio e’ corretta la sua affermazione. c’e’ in piu’ da dire che le allergie nei soggetti predisposti sono un fenomeno propriamente epigenetico piuttosto che genetico. voglio dire che la risposta allergica e’ suscettibile di essere modificata sulla base degli stimoli ambientali e le interazioni dell’individuo con tali stimoli. modificando opportunamente, ad esempio con l’alimentazione, la competenza immunitaria soprattutto intestinale, e’ possibile guarire dalle allergie. eventuali allergie a cibi effettivamente naturali come le arance o i pomodori vanno sempre inquadrate al netto degli effetti di disturbo che un gran numero di cibi artificiali (che costituiscono l’estrema maggioranza all’interno della dieta media di oggi) provocano ai cosiddetti allergici. e’ poi andrebbe sempre studiata la costituzione individuale e solo in relazione ad essa tentare di consigliare una dieta a qualcuno. va detto infine che, in queste nostre “conversazioni coi genitori” io mi riferisco ad alimenti che vengono definiti tali per abitudine comune, ma che in realta’ piuttosto che nutrire deprivano. mi riferisco non solo al latte PASTORIZZATO INDUSTRIALE, ma anche ai dolcificanti artificiali (dallo zucchero bianco all’aspartame, dal fruttosio allo zucchero di canna industriale), le farine non integrali contenenti glutine, le carni da allevamenti industriali. tutti questi “alimenti” non sono tali, perche’ per poterli digerire il corpo deve utilizzare le proprie risorse. alla fine, avrebbe conservato piu’ forza se non avesse mangiato… da un punto di vista pratico non si tratta di alimenti, ma di tossici da ingurgitare per abitudine e per cultura locale. l’esperienza di tante persone, compresi diversi colleghi che scrivevano nel periodo non commerciale della medicina, dimostra che chiunque sia abituato al consumo giornaliero di questo tipo di non-alimenti recupera un gran senso di benessere. ne gioveranno le parti del corpo e le funzioni maggiormente danneggiate in base alla costituzione individuale. detto questo ognuno fa quel che vuole. siamo liberi di mangiarci la plastica, noi e i nostri figli, oppure scegliere di non farlo piu’ anche se sembreremo strani agli occhi dei tossicodipendenti ovverosia consumatori abituali di alimenti ormai spazzatura come il latte vaccino pastorizzato industriale.

    • patrizia

    • 9 anni fa

    ed io continuo a dire ….e quindi???? tutto ciò che lei asserisce, è cosciente non essere una Sua scoperta? nè la medicina convenzionale dice qualcosa di opposto o diverso…guardi che i nutrizionisti, gli allergologi, gli esperti in malattie metaboliche, i gastroenterologi, gli endocrinologi….etc….lo sanno già….Lei non mi ha detto nulla di nuovo riguardo le ceseine, se fosse venuto alla Federico II di Napoli già 10 anni fa, nel dipartimento di immunologia e microbiologia, avrebbe trovato fior fiori di professori che studiavano questo….Con questo non voglio dire che preferisco mangiare la plastica o farla mangiare a mia figlia o ai miei pazienti, ma voglio solo informarLa che c’è tutta una branca della Medicina che si occupa già da tempo di questo e continua a farlo….altro è il business delle multinazionali che non tengono a propagandare questi dati….Proprio per questo l’italia ha recepito una serie di norme europee (che tra l’altro già aveva in buona parte nel proprio ordinamento giuridico), per limitare l’utilizzo di alcune sostanze alimentari, proibirne alcune e comunque obbligare alla apposizione dell’etichettatura dettagliata onde renderne possibile la consultazione al pubblico.Ciò che non è provato…..e nemmeno lei può dire che lo sia, è proprio la stretta correlazione tra assunzione del latte (aziendale pastorizzato come dice lei…..) come unico se non preponderante agente aggravante il quadro clinico di un bambino “adenoideo” Stiamo parlando di causa ed effetto non obiettivamente e scientificamente quantificabile, nè ripetibile in laboratorio su più soggetti affetti dalla stessa patologia… e qui non si tratta di osservare il caso solo clinicamente alla Dottor House, bensì allo studio sistematico anche in vitro, con tanto di coltivazioni cellulari, controlli negativi………che lei ben conoscerà ovviamente….

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      e quindi, se un genitore non ha la disponibilità di tempo e soldi o la conoscenza (cosa ancor meno probabile) di un medico che possa stabilire come e in che misura il consumo di certi alimenti artificiali ( cioè che più nulla hanno di naturale e di vivo ) possono danneggiare la persona unica e irripetibile del loro figlio adenoideo, farebbero bene dall’astenersi dal dargli da mangiare questo tipo di non alimento.
      la questione delle caseine è vecchia almeno quanto il 1993, se non di più. c’è da domandarsi, pero’ COME MAI,visto tutto questo fior fiore di scienziati universitari che asseriscono di studiare il fenomeno, NESSUNO DI LORO, IN QUANTO DIPENDENTE DELLO STATO E QUINDI AL SERVIZIO DEI CITTADINI/CONTRIBUENTI (AL SERVIZIO, LO RIPETO), NON INFORMA NE’ 1) I CITTADINI NE’ 2) GLI STUDENTI DELLE FACOLTA’ BIOLOGICHE. si fa presto a dire che questa storia eè vecchia come il cucco. a me interessa unicamente l’aspetto pratico. in pratica nessuno sa niente, i pediatri continuano a prescrivere latti di crescita e la gente continua a scambiare il latte fresco col latte industriale pastorizzato che sta al fresco nei frigoriferei. a proposito lei è cosciente del fatto che io non ho mai proposto quello che scrivo come mia scoperta? può darsi le sia sfuggito. glie lo ripeto per sicurezza. io non propongo quello che scrivo come mia scoperta personale. io mi occupo di altro, ho specificato di cosa altro mi occupo e perchè pur occupandomi di altro parlo di argomenti che apparentemente non c’entrano niente con ciò di cui mi occupo. specifico pure che quello che scrivo qui non è a beneficio di quelli che stanno a immunologia al Federico II. io scrivo a beneficio di gente non tecnica che ha un problema pratico: mio figlio ha le adenoidi, di notte russa, quando respira sembra che soffoca e non mi sanno dire altro che conrtisone, antibiotici, clenil e operazioni per togliere tonsille e adenoidi. io mi rivolgo a questi qui. ma a lei, che evidentemente conosce questi papaveroni scienziati universitari, a lei consiglio un’altra cosa: organizzate una trasmissione in prima serata con Piero Angela e dite tutto quello che sapete. sapete? bene fatecelo vedere e soprattutto dimostrate di fare qualcosa di tangibile a beneficio di contribuenti e cittadini che hanno un problema pratico. ah, poi non mi venga a parlare di norme europee. all’europa non abbiamo mai creduto, soprattutto da quando i nostri PREgiudizi si sono trasformati in certezze vedendo cosa fa l’unione europea in favore dei cittadini europei. l’albero si riconosce dai frutti, non dalle chiacchiere. quanto al latte come unico agente destabilizzatore metabolico, mi sembra prioprio di non aver mai fatto un discorso del genere. anzi io sono un convinto assertore della necessità di individuare la costituzione dell’individuo, da cui si evince anche cosa conviene che l’individuo mangi IN QUESTO PERIODO DELLA SUA VITA, rivalutando di volta in volta se non sia necessario che mangi qualcosa di diverso, o se debba continuare così e se così fino a quando. il miei scritti di questo periodo sul latte pastorizzato industriale non voglio dire che esso sia l’unico responsabile. servono a dire MAMME OCCHIO PERCHE’ OGNI ALIMENTO ARTIFICIALE E7O DEVITALIZZATO CHE DATE A VOSTRO FIGLIO TUTTI I GIORNI DELLA SUA CRESCITA SI COMPORTA PRATICAMENTE COME UN VELENO METABOLICO CHE LO DEPRIVA DELLE ENERGIE CHE DIVERSAMENTE DOVREBBERO ESSERE INDIRIZZATE AD UNA CRESCIAT SANA ED EQUILIBRATA. ecco si da il caso che il latte pastorizzato industriale, lo zucchero bianco, il glutine e le carni da allevamenti industriali, abbiabo proprio le caratteristiche di cui sopra. ma questo non dovrei dirlo io, capisce? dovrebbe dirlo piero angela a braccetto col decano della federico II. perchè non lo fanno nessuno lo sa, anche se tutti possiamo immaginarlo.
      le cose in medicina reale non funzionano con relazioni causa effetto, a meno che uno non ha un’incidente e conseguentemente si rompe una gamba. inoltre il modo di ragionare tipo causa effetto appartiene più alla logica di studio delle patologie acute. ma quanto più ci occupiamo di malattie croniche degenerative ( come le adenoidi, con cui si comincia per poi continuare col diabete o le patologie cardiovascolari), tanto più l’ottica causa effetto è impropria. sfortunatamente il modello di studio della medicina occidentale moderna non vuole considerare l’altra modalità di studio e di pensiero che serve sia a studiare le malattie multifattoriali, sia a rivolgersi ad esse con modalità preventiva piuttosto che inutilmente curativa. quando i buoi sono scappati è inutile chiudere il recinto. comunque, per concludere e riassumere 1) se non sapete esattamente che costituzione ha vostro figlio, almeno eliminate dalla sua dieta i non alimenti artificiali e devitalizzati che avrebbero come unico effetto uil dirottare nel controllo dell’indigestione le energie che potrebbe impiegare per crescere sano e forte; 2) in quello che scrivo riporto in modo ragionato e atto alla lettura di non tecnici argomenti interessanti alla soluzione pratica di pratici problemi delle famiglie con bambini adenoidei. quando scriverò quacosa di mio ve lo farò sapere ( in realtà l’ho già fatto, ma non mi frega niente di prendere la paternità di roba del genere.) 3) sono lieto di apprendere che gli universitari sanno leggere. a quando una loro partecipazione televisiva in prima serata per informare la gente di quanto fa male latte e biscotti tutti i giorni? vogliamo far sapere alla gente che le università NON SONO D’ACCORDO CON LE MULTINAZIONALI? perchè ci sono davvero tanti che sospettano il contrario 4) sappiamo benissimo cosa l’europa sta cercando di fare al sistema delle etichette degli alimenti. voglia Dio che non ci riesca. 5) in termini pratici, gli unici che mi interessino, vale molto più un solo caso di un bambino in carne e ossa che togliendo il latte e le merendine ha ricominciato a dormire, che 700 studi randomizzati controllati in vitro e in vivo, che dicono tutto e il contrario di tutto. spero di essere stato chiaro.

    • patrizia

    • 9 anni fa

    prima di tutto…..papaveroni o altri tipi di toni dispregiativi , li usi per qualche suo amico o familiare stretto……. e visto che lei si erge a paladino della verità e giustizia, le faccio questa analisi….Da tutto cio che scrive e da come lo scrive si evince che ha letto e riletto cose scritte da altri, che molto probabilemente, ha avuto un sonoro calcio nel deretano da quelli che lei preferisce identificare come professoroni…..che ha abbracciato l’omeopatia, la naturopatia e l’omotossicologia…..perchè queste discipline, al pari di un gruppo di Testimoni di Geova, propone la panacea pur di trovare sempre più adepti…ma lei si rende conto che oltre alle adenoidi di suo figlio, che tra l’altro con la crescita si atrofizzeranno,ci sono milioni di allevatori che hanno le proprie famiglie e i propri figli che vivono del proprio latte? o crede che il diffondere queste mezze poltiglie masticate da altri e sputate da lei, possa giovare all’economia del paese, fatta anche di quella povera gente che la mattina si svaglia all’alba per continuare a produrre latte, sottoposto a mille accertamenti sanitari e trattamenti, a mille tasse…..vorrei proprio vederla parlare con uno di loro e dirgli…..manda al macello tutte le tue vacche da latte, (anche se selezionate per essere migliori produttrici di latte), compratene altre non “selezionate geneticamente” (spero che sappia la differenza tra selezione di razza e OGM) che seppure non producono una cippa di latte e voi cadrete in disgrazia, questo latte sarà ottimo per i bimbi adenoidei…..in più non sottoponetlo a pasteurizzazione nè a processi di sterilizzazione, mandatelo TUTTO CRUDO……fatelo microfiltrare magari (sempre a vostre spese)…..Proponga lei al buon Pieroangela, quello che ha scritto e si faccia venire in studio un allevatore…vediamo chi per primo fugge a gambe levate dallo studio televisivo……e poi le dico la verità…..un dentista deve fare il dentista (a messo sappia farlo) , un pediatra, il pediatra, un otorinolaringoiatra, deve fare quello di mestiere, un fisioterapista e uno psicomotricista devono esser tali. Si immagini se un fisioterapista o un otorino volesse fare il dentista, nemmeno una carie gli farebbe fare giusto…….Se riteneva sbagliata questa impostazione accademica o doveva studiare di più e prendere altre specializzazioni, oppure doveva andare in cina…..(e li vorrei vedere con le normative sul controllo alimentare e la sanità….. :-D) Aspetti ma lei è per caso pure quel professionista che demonizzava i vaccini , correlandoli con l’autismo? se così fosse……Ora mi è tutto più chiaro!!!

    • patrizia

    • 9 anni fa

    ma poi…..i pediatri continuano a proporre latti di crescita….cavolo, ma non diceva che erano solo i bambini adenoidei a nn doverne assumere? La maggioranza dei bimbi cresce bene e in salute con quei latti che lei tenta assolutamente di demolire….mia figlia era una SGA….ED IO NON AVEVO LATTE (Quello fresco e naturale non pasteurizzato)…..Grazie a quei latte li , arricchiti per neonati sottopeso, mia figlia non solo ha recuperato il peso, ma ora è sana e forte….e come lei tanti tanti altri!!!!

    • patrizia

    • 9 anni fa

    ultima cosa…..se volesse togliere buona parte delle caseine , potrebbe semplicemente far bollire il latte e poi eliminare quella pellicina che si forma sopra…..

    • andrea.dichiara

    • 9 anni fa

    cerchero’ di rispondere in ordine. anzitutto non c’era alcuna intenzione dispregiativa nel termine papaveroni. questo lo sa bene chi mi conosce. se ho intenzione di diprezzare uso ben altri termini e ben altri modi. ma noi non ci conosciamo e non c’e’ affatto bisogno che approfondiamo ulteriormente la conoscenza reciproca. pero’ e’ chiaro che se qualcuno mi viene a dire che tale o tal’altro istituto universitario ha parlato di certe cose con chissa’ quale profondita’ gia’ molto tempo fa, COME NEL TENTATIVO DI IMPRESSIONARE IL SOTTOSCRITTO O MAGARI CHI LEGGE, allora io rispondo che dei papaveroni di quell’istituto non ce ne frega niente. e questo per un motivo ben preciso: perche’ delle loro impressionanti scoperte umanitarie di umanitario, in termini pratici (gli unici che mi interessano) nessuna mamma con bimbi ammalati ha mai sentito parlare. se invece i papaveroni scendono dal piedistallo e vengono a raccontarci qualcosa di PRATICAMENTE UTILE, allora saranno i benvenuti loro e il loro codazzo di lacche’. secondo: quella del paladino l’ho gia’ sentita e ricordo che ho gia’risposto al caro domenico su questa tematica. per questo non mi ci spreco oltre. anche lui si fregiava di far parte della comunita’ scientifica di cui, in termini pratici, continua a non fregarcene niente, se non dal momento in cui servira’ per fare in modo che la gente possa vivere meglio una vita degna di essere chiamata umana.
    terzo: di calci nel sedere dai professoroni non ne ho presi perche’ e’ da immediatamente dopo la laurea che svolgo la libera professione, in quanto da sempre sono stato in grado di mantenermi da solo e non avevo bisogno dello stipendio di nessuno. per inciso, comunque, ho partecipato a 4 concorsi pubblici e ne ho vinti 3. ma non vedo a chi possa dare giovamento o conforto questa strabiliante rivelazione.
    quarto: non entro nel merito di omeopatia, naturopatia e cose varie, ma a quelli che denigrano queste conoscenze domando: siamo davvero cosi’ insulsamente presuntuosi da ritenere che i piu’ critici e riccamente umani dei medici e quelli piu’ attenti tra i pazienti, che osservano con attenzione le utilita’ pratiche che derivano da queste conoscenze, siano tutti stupidi? non conosco a priori la risposta di altri, ma io non permetto a me stesso di dimostrarmi cosi’ insulsamente presuntuoso. quinto: gli allevatori sappiamo tutti bene da chi vengono messi in ginocchio: da chi col piano marshall ti convince che il futuro sara’ nell’allevamento di bovini da latte e da carne, e poi 50 anni dopo ti dice: mi dispiace, ci siamo messi d’accordo con gli olandesi e ora il latte lo fanno loro. e voi reinventatevi un altro lavoro, magari fuori dall’italia. la vostra fattoria verra’ venduta al primo tedesco che offre DI MENO…. se i contadini non si fossero lasciati fregare oggi avremmo latte crudo certificato per tutti, invece di quella poltiglia che chiamano latte pastorizzato FRESCO. di fresco c’e’ solo il frigorifero. mio nonno era nella raccolta del latte nelle campagne romane negli anni 50. queste storie in famiglia le conosciamo bene. sesto la differenza tra selezione di razza e OGM me la spieghi lei che io proprio non la so ahahahaha. settimo: io mi sono laureato come dentista, e’ vero ma sono uno di quegli esseri umani un po’ umanisti, per i quali niente di tutto cio’ che e’ umano si puo’ dire che non mi riguardi. se siamo finiti cosi’ in basso, se i cosiddetti scienziati sanno sempre di piu’ su ambiti sempre piu’ piccoli, cosi’ da perdere di vista l’insieme, e divertare INUTILI O A VOLTE DELETERI per quelli che li ritengano degni di dirci cosa dobbiamo fare e sapere della nostra esistenza, e’ proprio perche’ c’e’ qualcuno che pensa che non dobbiamo uscire dalla nostra casellina specialistica. ci rimanga lei nella sua, lasciando in pace chi cerca di essere umano a 360 gradi. personalmente ho conosciuto odontotecnici piu’ bravi di medici dentisti, come infermieri piu’ bravi di medici specialisti. da allora questa storia che ognuno deve stare al suo posto non me la bevo piu’. io penso che chi puo’ dare una mano, che la dia. e poi studiare… mi sono laureato quasi 20 anni fa, e ho continuato a studiare sempre, tutti i giorni. non mi venga a parlare di altre specializzazioni, glielo ripeto, lei non mi conosce e non mi interessa dirle altro di me.
    di latti di crescita, del fatto che pensa che il neonato e’ tanto piu’ sano quanto piu’ pesa e del fatto che lei non aveva latte…. beh e’ evidente che non sa di cosa parla. e’ sicuro che se lo avesse saputo non avrebbe avuto bisogno dei latti di crescita, di cui evidentemente non sa nemmeno cosa c’e’ dentro. ma se a lei sta bene cosi’, perche’ contraddirla? io mica voglio convincere lei o qualcun altro di qualcosa. io fornisco l’altra faccia della medaglia a chi onestamente cerca soluzioni perche’ nessuno ha saputo dargliene. se a lei e a sua figlia vanno bene i latti di crescita mi dia l’indirizzo, saro’ lieto di inviargliene un cartone in omaggio. ultima cosa: con la bollitura non tutta la caseina coagula. ma c’e’ di piu’: il latte pastorizzato gia’ e’ stato cotto, cosicche’ tutti gli enzimi sono stati gia’ bruciati. pensa un po’ se dopo lo bolli, quanto e’ nutriente quello che ti bevi ahaahaha. il mio successivo articolo solla glicazione della casomorfina puo’ dare qualche spunto di riflessione in questo senso.
    un’ultima precisazione: ho risposto alle varie (inutili) provocazioni perche’ le mie risposte possono essere utili a qualcuno che legge. cara patrizia, con questo passo e chiudo. a meno che non venga a raccontarci qualcosa di utile per tutti. basta polemiche, non siamo nemici. siamo tutti genitori. parli anche lei con le mamme. magari le viene qualche spunto interessante da raccontarci, a beneficio di tutti.

    • Elisa

    • 9 anni fa

    Tra l’altro, in merito ai latti di crescita (dopo i 12 mesi),l’OMS si è espressa già un anno e mezzo fa, dichiarando che NON sono necessari.
    http://www.ibfanitalia.org/loms-dichiara-che-i-latti-di-proseguimento-e-di-crescita-non-sono-necessari-e-che-il-loro-marketing-puo-ingannare-i-genitori/
    http://www.acp.it/2014/04/i-latti-di-crescita-utili-solo-a-chi-li-produce-7754.html

      • andrea.dichiara

      • 9 anni fa

      Esatto. E a questo punto ci domandiamo: chi dice che invece sono necessari è solo ignorante, oppure è amico del giaguaro? Io il dubbio posso averlo, visto che mi hanno già dato del complottista ahahahH

    • patrizia

    • 9 anni fa

    No grazie, ho già letto abbastanza e sicuramente il mio apporto, allo stesso modo dei latte di crescita,non vi sarà necessario,avete già tutte le idee chiare…….molto chiare…

    • Elisa

    • 9 anni fa

    Gentile Signora Patrizia, io mi sono limitata a riportare una fonte documentale che ritengo piuttosto attendibile, e non di certo mie idee. Se lei invece di leggere i documenti preferisce tenersi le sue idee, beh, faccia pure. Buona giornata.

    • patrizia

    • 9 anni fa

    Ma questo è ovvio, signora Elisa….non c’è mica bisogno che me lo suggerisca lei

  4. […] Scegliere di non introdurre nella dieta di Leonardo il latte vaccino è stato molto naturale. Leonardo consuma già un’adeguata quantità di latticini, sotto forma di formaggi e yogurt, e non voglio sovraccaricare il suo corpo di lattosio e caseina. Cosa c’entrano queste proteine del latte? Una certa parte del dibattito scientifico (e non) si concentra sul fatto che il latte pastorizzato industriale sarebbe il presunto responsabile dell’aumento di produzione di muco, problema dovuto alla parziale digestione della caseina stessa. Per qualche informazione in più, ho trovato molto interessante questo articolo de il Bambino Naturale sul latte vaccino. […]

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