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Il bambino naturale - consigli a genitori e figli

Con l’avvento della tv, prima, dei personal computer e i videogiochi, poi, abbiamo assistito a una rivoluzione nelle abitudini dei nostri bambini e delle relazioni tra genitori e figli.

Sono numerosi ormai gli studi scientifici che attestano gli effetti della tv non solo sul fisico, ma anche sulla psiche dei bambini, e i danni potenziali che essa può recare specie nei piccoli di età inferiore ai tre anni.

I bambini in crescita, specie quelli molto piccoli, necessitano di relazioni e interazioni reali, di conoscere la realtà “vera” per poter sviluppare il proprio potenziale intellettivo e verbale. Di giocare, insomma, all’aria aperta, di muoversi nello spazio, di toccare, manipolare, sperimentare con tutti i propri sensi, e – soprattutto – di interagire con adulti di riferimento e con i coetanei. La tv, al contrario, con le sue immagini bidimensionali, non fornisce un intrattenimento reale, ma una dimensione fittizia senza profondità, senza sensazioni tattili, davanti alla quale il bambino risulta totalmente passivo.

A ciò si associ la non meno pericolosa qualità delle immagini trasmesse, troppo veloci, troppo cariche di stimoli visivi e uditivi e – spesso – troppo violente per la psiche e la capacità di apprendimento dei bambini. Ecco quindi che essi, incapaci di ogni decodifica, risultano destinatari indifesi e facilmente manipolabili di messaggi altamente lesivi e pericolosi, trasmessi in particolar modo da pubblicità e programmi non adatti al pubblico infantile.

Noti gli intenti manipolatori di trasmissioni e cartoni animati che si vorrebbero pensati per i più piccoli, ma che in realtà hanno finalità meramente commerciali, con il lancio di gadgets e di prodotti che istigano al consumismo acritico.

Gli effetti della tv sui bambini, inoltre, sono rilevabili, sempre secondo numerose e attendibili ricerche, a livello della salute e del benessere dei più piccoli. Non è più un mistero l’aumento dell’obesità infantile a seguito della maggior sedentarietà, delle ore trascorse davanti allo schermo, e dei continui inviti (da parte della pubblicità) al consumo di prodotti alimentari “per l’infanzia” ad elevato apporto glucidico, lipidico e di sodio. E alla tv vengono ricondotti disturbi del comportamento quali la sindrome di deficit attentivo con iperattività, ritardi nello sviluppo del linguaggio (specie nei piccoli sotto i tre anni), oppure, come ipotizzato di recente, altri effetti di natura fisica quali la preoccupante precocità dello sviluppo sessuale delle nuove generazioni (presso cui la pubertà ha esordio con un anticipo di 2-3 anni rispetto alla norma).

televisione bambini

Tuttavia l’effetto forse più preoccupante della tv sui nostri bambini è il deterioramento della relazione con gli adulti di riferimento, ossia i genitori. La televisione ha assunto sempre più il ruolo di “intrattenitore” ed “educatore” dei nostri figli, relegati per ore davanti allo schermo (televisivo o del pc), elevato a “elettrodomestico di compagnia”. Questo a gravissimo scapito del dialgo, dell’ascolto e dell’interazione attiva e affettiva con il genitore (figura di riferimento e di esempio), e con un allarmante impoverimento della qualità del legame affettivo con i nostri figli, sempre più soli e abbandonati a se stessi nella decodifica di messaggi non adatti a loro.

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