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Il bambino naturale - consigli a genitori e figli


Nel 1996 il CIMS (Coalition for improving maternity services – che raggruppa più di 50 organizzazioni) ha redatto i 10 passi Ospedale Amico della Mamma. Un ospedale amico del bambino non potrebbe essere tale senza essere anche amico delle mamme! Tra i requisiti per essere amici delle mamme gli ospedali dovrebbero:

1. Offrire sostegno durante il parto tramite la presenza di persone di fiducia, familiari o doule;

2. Fornire statistiche e informazioni sulle pratiche offerte,

3. Essere attenti alle differenze interculturali,

4. Garantire alla donna libertà di movimento durante il travaglio e la fase espulsiva,

5. Attivare una rete di collaborazione e di consultazione con altri servizi ospedalieri, Indirizzare le neomamme a servizi e risorse esterne per un migliore sostegno in gravidanza, dopo nascita e allattamento.

6. Limitare le procedure non sostenute da evidenze scientifiche:

– uso indiscriminato del clistere e della tricotomia

– uso indiscriminato della cardiotocografia

– uso indiscriminato della rottura artificiale delle membrane

– uso indiscriminato dell’induzione (inferiore al 10%)

– uso indiscriminato di farmaci analgesici

– uso indiscriminato dell’episiotomia (max 20%, ideale 5%)

– uso indiscriminato della manovra di kristeller (spinta sulla pancia)

7. Ridurre il numero di cesarei (inferiore al 15%) e incoraggiare il parto vaginale dopo cesareo (ideale il 75%)

8. Favorire l’uso di metodi naturali per la gestione del dolore.

9. Incoraggia le madri o altri familiari a prendere in braccio, toccare, allattare e accudire i propri bambini, compresi i bambini prematuri o con problemi.

10. Favorire i 10 passi dell’ospedale Amico dei Bambini.

Al momento attuale in Italia non c’è nessun ospedale amico della mamma, ma ci auguriamo che presto questa iniziativa sia seguita anche qui da noi, visto il crescente interesse per la tutela delle partorienti.

Ulteriori informazioni:

Sito Mother Friendly Hospital

Un commento

    • Ele

    • 2 anni fa

    Una percentuale importante di mamme vuole la partoanalgesia e/o antidolorifici che vengono però negati, proponendo solo metodi naturali. In coloro che hanno questo desiderio (che non è certamente un capriccio) vederselo negare è fonte di dolore, traumi, fino ad arrivare a sentirlo come una violenza ostetrica, che scoraggia future gravidanze. Ci sono mamme che percorrono chilometri e chilometri in più solo per poter avere l’epidurale. In che modo non lasciare libertà di scelta alle mamme e incoraggiare qualcosa che loro non desiderano sarebbe “amichevole”? Un ospedale “amico” non dovrebbe ascoltare i loro desideri?

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