E’ stato uno dei principali animatori del Movimento di Cooperazione Educativa, ha fondato vicino a Piadena una “Casa delle Arti e del Gioco” (uno spazio dove si tengono corsi per operatori, laboratori per bambini, si producono libri e si allestiscono mostre) dove continua a tutt’oggi il suo impegno di studio e di ricerca sui bambini.
Ecco un suo brano tratto da “Il paese sbagliato: diario di un’esperienza didattica:
“Un giorno, osservando dalla finestra della mia aula, giù in cortile i ragazzi che vivevano liberi, feci un confronto con con loro stessi qui, nei banchi in cui erano obbedienti, rassegnati, senza idee, mentre laggiù erano vivi e ricchi di fantasia.
Da quel giorno io dissi basta a un vecchio tipo di scuola, la scuola autoritaria dove io comandavo e loro obbedivano, per incominciare un nuovo tipo di scuola in cui, liberando i ragazzi liberavo anche me, davo un senso alla mia vita, cessavo di farne in un certo senso dei piccoli schiavi…
E poi la bellezza di non comandare, specialmente ai bambini ai quali comandano tutti. Ecco, mi pare che tutto sia nato in quel giorno che guardai dalla finestra quei bambini liberi di giocare. “