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Prevenzione in gravidanza: pensiamoci prima

Un neonato è sano se il feto è sano
Un feto è sano se l’embrione è sano
L’embrione è sano se lo zigote* è sano
Lo zigote è sano se i genitori sono sani

Negli ultimi tempi è andata progressivamente aumentando l’attenzione nei confronti della prevenzione degli esiti avversi della riproduzione, ossia di tutte le condizioni che impediscono ad una coppia di avere un figlio sano. Esse comprendono la subfertilità e l’infertilità, l’aborto spontaneo e volontario, le varie patologie della gravidanza e del feto-neonato con i loro esiti a distanza in termini di disturbi funzionali, deficit cognitivi, disabilità, morte.

E’ difficile quantificare complessivamente questi eventi, ma si può stimare la frequenza di alcuni di essi, che risulta più elevata per la mortalità infantile per malformazioni (28.5%), gli aborti spontanei (17-22%), la subfertilità (10-15%), il peso neonatale inferiore a 2500 g (6.8%), la prematurità (6.5%), le malformazioni (3-6%).

Ancora troppo spesso si prende in considerazione la salute del bambino a partire dalla prima visita in gravidanza, che viene effettuata mediamente nel corso del secondo mese. Ma l’organogenesi inizia con il concepimento e si completa dopo otto settimane: Il primo battito cardiaco si verifica 21 giorni dopo il concepimento, il tubo neurale si chiude 23 giorni dopo il concepimento, Il cuore a 4 camere si osserva 33 giorni dopo il concepimento. In questo modo sfugge al controllo il periodo più critico per l’eventuale insorgenza di malformazioni e la salute futura del feto, del neonato e dell’adulto che diverrà.

E’ evidente quindi che è realizzabile una prevenzione primaria di una parte degli esiti avversi della riproduzione intervenendo non nelle prime fasi della gravidanza ma ancora prima del concepimento, promuovendo la salute della donna in ogni fase della sua vita e in particolare quando non si esclude la possibilità di una gravidanza a breve – medio termine. E’ stato calcolato che in Italia il 50-70 % delle gravidanze non inizia in condizioni ottimali perché non “pensata” ed è stata osservata una correlazione fra gravidanza “intempestiva” ed esiti negativi, quali la prematurità.

Nella prevenzione riveste una certa importanza il counseling preconcezionale da parte della figura sanitaria di riferimento, nel corso del quale identificare i fattori di rischio biologico, comportamentale o sociale e dare indicazioni su come ridurre quelli modificabili facilitando i cambiamenti realisticamente possibili degli stili di vita non salutari o ottimizzando il compenso delle patologie eventualmente presenti.

Alcuni interventi di prevenzione agiscono su un singolo fattore di rischio, altri su più di uno. In alcuni casi il rischio può venire eliminato, in altri soltanto ridotto permanendo un rischio residuo: se, ad esempio, la vaccinazione antirosolia può eliminare il rischio di contrarre la malattia in gravidanza, l’assunzione di acido folico può ridurre significativamente ma non del tutto il rischio di difetti di chiusura del tubo neurale come la spina bifida. Modificare più fattori di rischio, per esempio eliminare alcool e fumo, ottimizzare la dieta e assumere acido folico, ha inoltre un effetto sinergico nel ridurre l’incidenza di esiti avversi della riproduzione.

Occorre quindi focalizzare l’attenzione su alimentazione, peso corporeo, attività fisica, consumo di alcool, fumo, sostanze stupefacenti, farmaci, stress, tipo di lavoro, esposizione a sostanze nocive, malattie, infezioni sessualmente trasmesse, immunità verso le malattie infettive.

Il progetto “Pensiamoci prima” dell’Alessandra Lisi International Centre on Birth Defects (ICBD) è nato con l’intento di diffondere la cultura della prevenzione degli esiti riproduttivi avversi sia nel personale e nelle strutture sanitarie sia nella popolazione attraverso la compilazione di linee guida e la preparazione di materiale informativo. Alla sua realizzazione hanno contribuito 21 società scientifiche, di Ginecologi, Neonatologi, Pediatri, Genetisti, Medici di Medicina Generale.

Le raccomandazioni incluse nelle linee guida sono state scelte da un gruppo di 8 esperti italiani che hanno analizzato oltre 80 raccomandazioni effettuate da un panel di 29 esperti ed oltre 30 consulenti che negli Stati Uniti, nell’arco di 2 anni e attraverso una serie di incontri, ha eseguito un’accurata revisione di oltre 80 argomenti che potevano essere considerati importanti per il counseling preconcezionale. Ogni raccomandazione formulata è stata anche valutata alla luce della bibliografia più recente e delle raccomandazioni effettuate dall’Health Council of The Netherlands e contenute in due manuali preparati da un panel di 16 esperti attraverso una revisione sistematica dei principali argomenti inerenti il counseling preconcezionale.

Nelle prossime settimane prenderemo in esame più dettagliatamente il progetto. Nell’attesa se volete prenderne conoscenza potete consultare il sito www.pensiamociprima.net.

*È il risultato della fecondazione del gamete femminile (ovulo) da parte di quello maschile (spermatozoo) da cui, per successivi processi di suddivisione e proliferazione, si sviluppano l’embrione e il feto.

Dott.ssa Mariangela Porta

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