La principale e più immediata preoccupazione che sfiora un genitore desideroso di aprire le porte della cucina di casa ai suoi bambini è data dalla questione della sicurezza.
La cucina non sarà un luogo insidioso per mio figlio? Il fuoco, i coltelli, i bicchieri in vetro con cui rischia di ferirsi, il pavimento scivoloso.
Certo, la cucina è un luogo potenzialmente pericoloso, ma con pochi e non costosi accorgimenti potremo agevolmente trasformarla in luogo a dimensione di bambino, esattamente come abbiamo fatto per il resto della nostra casa.
Inoltre, proprio in virtù della potenziale rischiosità che può rappresentare, è giusto che i nostri piccoli possano conoscere con la nostra guida amorevole i pericoli per riuscire a prevederli ed evitarli.
Quando cuciniamo con i nostri bambini dobbiamo prima di tutto affidar loro compiti adeguati alla loro età, e al grado di sviluppo delle capacità motorie e manuali che possiedono.
Di certo a un bambino di un anno e mezzo non potremo permettere di girare il sugo in ebollizione, ma potrà benissimo sgranare i piselli, o strappare le foglie d’insalata e lavarle da solo.
L’unico rischio che potrà correre sarà quello di bagnarsi e bagnare il pavimento, inconvenienti cui potrete ovviare con un semplice grembiulino impermeabile, (lo potrete fare anche da voi tagliando il fondo di una busta di plastica: infilandolo dalla testa, i due manici si fermeranno sulle spalle) e fornendo al bambino uno straccetto per asciugare eventuali schizzi.
Personalmente le cose che più mi spaventavano all’inizio della mia avventura familiare in cucina erano: fuochi, lame ed oggetti appuntiti.
Ho semplicemente provveduto a eliminarli dalla portata dei miei piccoli chef.
Per quanto riguarda i primi, ho sempre usato i fuochi posteriori, abitudine che conservo tuttora, con l’accortezza di girare i manici lunghi delle padelle verso l’interno, ma se vi può far sentire più tranquilli potrete acquistare le apposite protezioni che creano una barriera tra fuochi e bimbo, rendogli impossibile avvicinarsi al fuoco. Senza dimenticare, però, che un bambino non va mai lasciato solo in cucina.
Per quanto riguarda i secondi, è chiaro che un bambino molto piccolo non potrà ancora usare un coltello appuntito, ma con una forbicina dalle punte arrotondate potrà ad esempio tagliare un formaggio a pasta morbida come la mozzarella, o spuntare i fagiolini.
Per superare le sue resistenze potrete spiegargli che entro poco tempo potrà usare dei coltelli veri, e che il motivo per cui non glieli possiate fornire ora non dipende dalla sua incapacità, ma dal fatto che è ancora piccolo.
Non c’è nulla, a parte questo, che con le dovute precauzioni non si possa condividere con i propri bambini in cucina, assecondando il loro desiderio di rendersi utili e stare in nostra compagnia.
Vi aspetto dalla prossima settimana per cominciare insieme questa nuova avventura con i nostri piccoli compagni di viaggio.
Michela Boscaro
jessica
Ciao Michela, ci darai qualche consiglio anche per i piccolissimi (12+)?
samuela
Grazie per questi spunti. Io ho cominciato a realizzare che mia figlia poteva cucinare con me solo dopo che all’ultimo anno di nido hanno fatto un progetto cucina con i bimbi. Così all’età di 3 anni ha cominciato ad aiutarmi ma avrebbe potuto farlo molto prima. Spero questo articolo serva ad aprire un mondo anche a chi ha bambini molto piccoli.
Dora
Il mio bambino di due anni e mezzo ama aiutarmi a fare torte e biscotti, che in questo modo a casa nostra non mancano mai! la sua passione principale è rompere le uova :), poi versa tutti gli ingredienti che io gli preparo nelle giuste dosi, mescola, impasta (provando l’impasto passo a passo…), schiaccia la pasta col mattarello e fa le formine dei biscotti: all’inizio c’era più farina in giro che nell’impasto, ma in pochi mesi e con un po’ di pazienza è diventato un piccolo pasticcere, con sua grande soddisfazione. Di certo questa rubrica farà felice tutta la famiglia!
Boscaro Michela
Ciao a tutte.
@ Jessica, certo che si!
@ Samuela, non sono la prima nè l’ultima mamma che cerca di coinvolgere i bambini in cucina, ho solo fatto quel che viene spontaneo ad ogni genitore, unire a sè il bambino in qualcosa che gli piace. C’è chi cerca di trasmettere il proprio amore per la musica, chi per la montagna, chi per i lavori manuali, e potrei continuare all’infinito. Sono certa che anche tu e la tua piccola avete trovato un modo tutto vostro e speciale di trascorrere del tempo insieme, se ad esso si aggiungerà preparare dolci biscotti o pizze assieme (cosa che comunque mi pare di ricordare tu faccia spesso) tanto meglio.
@ Dora, fai bene ad essere orgogliosa del tuo piccolo, che mi sembra essere ben più di un semplice aiutante, attenta a non farti scalzare dai fornelli ;-D
Grazie a tutte voi, e scusate per il ritardo della risposta, devo ancora prendere confidenza col mezzo.
Un caro saluto.
Michela
Alexandra
Per adesso la mia cucciola in cucina sta prevalentemente in braccio a me: Ha solo 14 mesi. Ma qualche volta la lascio sedere sul banco e toccare gli utensili (non appuntiti o taglienti, ovvio). La cosa che l’attira di più è il lavello, con l’acqua che scorre, e l’altro giorno si è impadronita della spazzola per strofinare egregiamente il suo pentolino …