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Il cioccolato in gravidanza

cioccolato in gravidanzaDimenticate i diamanti, è il cioccolato, credo sarete d’accordo, il miglior amico delle ragazze.
[Carole Matthews, Il Sexy Club del Cioccolato]

Il cioccolato ha una storia antica e interessante. Nel 1000 a.c. i Maya iniziarono a coltivare la pianta del cacao, che cresceva spontaneamente nel Rio delle Amazzoni e nell’Orinoco già da qualche millennio.

Il cioccolato fu chiamato ” kakaw uhanal”, cibo degli dei, ma in particolare della dea della fertilità Xochiquetzal , considerato degno di essere consumato solo da sovrani, nobili e guerrieri e offerto durante le cerimonie religiose insieme all’incenso e talvolta mescolato con sangue.

I semi di cacao erano così preziosi da essere moneta di scambio.
E finalmente nel 1500 il cioccolato arrivò in Europa e nel 1600 in Italia.

Solo in tempi più recenti è però stato possibile fare un’analisi della sua composizione e scoprire le ragioni del suo successo.

E’ un alimento e contiene soprattutto grassi e carboidrati ma anche piccole quantità di proteine, vitamine A, B, C, D, E, calcio, ferro, fosforo, magnesio, rame. In un certo senso è anche un farmaco per la presenza di sostanze importanti per la salute.

Teobromina, feniletilamina, triptofano e tracce di anandamide, serotonina, caffeina hanno un’azione antidepressiva; inoltre l’organismo a viene stimolato a produrre una maggiore quantità di sostanze cannabinoidi, che procurano sensazioni di piacere e di energia.

Negli ultimi anni si è focalizzato l’attenzione sul potenziale effetto benefico dei flavonoidi del cacao sulle malattie cardiovascolari in virtù delle loro proprietà antiossidanti, antipertensive, antinfiammatorie, antiaterogene e antitrombotiche.

Queste determinano un miglioramento nel funzionamento dei vasi sanguigni, nella fluidità del sangue e nel controllo della pressione sanguigna. Diversi studi hanno analizzato il rapporto fra consumo di cioccolato e malattie cardiovascolari come infarto, ictus, ipertensione arteriosa.

Una review pubblicata sul British Medical Journal nell’agosto 2011 prende in considerazione 7 studi che hanno coinvolto complessivamente 114.000 persone. Di questi 5 hanno dimostrato un’associazione positiva fra consumo di cioccolato e rischio cardiometabolico, con una riduzione del 37% delle malattie cardiovascolari e del 29% di ictus.

Ma…..il cioccolato è spesso contenuto in alimenti ipercalorici, come le merendine, e il suo consumo sotto questa forma può contribuire all’aumento del peso corporeo, a sua volta fattore di rischio cardiovascolare. E’ quindi importante privilegiare gli alimenti a base di cacao con un basso contenuto di zuccheri e grassi, in particolare il cioccolato fondente.

E in gravidanza? Si consiglia ad ogni donna in attesa di un figlio di controllare l’apporto calorico e soprattutto di evitare l’eccesso di zuccheri. Cioccolato bandito, allora? In una gravidanza fisiologicanon è proprio così.

Alcune ricerche hanno messo in evidenza come il cioccolato, purché in quantità adeguate, sia non solo controindicato ma addirittura consigliabile per la prevenzione di alcune complicanze quali la preeclampsia.

La preeclampsia è forse la più grave complicanza della gravidanza che si manifesta con aumento della pressione sanguigna e perdita di grandi quantità di proteine con le urine. Per quanto la sua origine non sia ancora completamente chiarita vi sono sempre più evidenze che in essa siano implicati gli stessi fattori vascolari e metabolici che si osservano nella patologia cardiovascolare.

A conferma di questa ipotesi il follow up delle donne che hanno avuto una preeclampsia ha rilevato un rischio aumentato di ipertensione cronica e di alterazioni del metabolismo degli zuccheri e di grassi negli anni successivi.

Lo studio più recente su cioccolato e gravidanza è stato svolto, non a caso, da alcuni ricercatori dell’Università di Perugia e pubblicato sul Journal of Maternal-fetal and Neonatal Medicine nel mese di aprile scorso.

Per esso sono state reclutate 90 donne di razza caucasica di età compresa fra i 18 e i 40 anni con gravidanza singola a 11-13 settimane di età gestazionale, suddivise in due gruppi. Il gruppo A ha assunto 30 g di cioccolato al giorno, il gruppo B ha adottato una dieta libera. Nel primo è stata rilevata una diminuzione statisticamente significativa dei valori della pressione arteriosa e degli enzimi epatici rispetto al secondo. L’assunzione del cioccolato non ha per contro determinato un aumento del peso corporeo e del colesterolo ematico.

Due quadratini di cioccolato fondente dunque non fanno male, anzi….

La salute sta ancora una volta nell’equilibrio e nella misura.

 

Mariangela Porta

Un commento

  1. il vero problema del cioccolato è che purtroppo nella sua lavorazione si contamina con piombo.
    Infatti la stragrande maggioranza del cacao è lavorato in paesi del terzo mondo ed assorbe piombo (presente come combustibile in queste fabbriche) durante il processo di tostatura . Cio’ vale anche per il cioccolato biologico. Quello che non è bio, invece, puo’ contenere anche residui di pesticidi che da molti anni sono vietati in UE ma che sono ancora largamente utilizzati nel Terzo Mondo : aldrina, dieldrina, lindano, DDT…
    Insomma, secondo me la moderazione dovrebbe essere tanta, e soprattutto in gravidanza io sceglierei soltanto il cioccolato bio.

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