Uno studio australiano mette in relazione per la prima volta alimentazione e quoziente intellettivo.
Pare infatti che mangiare sano sin dalla primissima infanzia influirebbe sull’intelligenza del bambino e dell’adulto.
Certo, si parla di un paio di punti del QI, non di differenze abissali, tuttavia dall’osservazione di un campione di 7000 bambini e della loro alimentazione a 6 mesi, 15 mesi e 2 anni – e del loro QI a 8 anni – si è riscontrato che chi veniva allattato al seno e divezzato con cibi sani e naturali (per intendersi, non a vasetti & co.) e alimentato con quantità soddisfacenti di frutta, verdura, legumi e latticini aveva 2 punti di QI in più rispetto ai “colleghi” che seguivano diete sbilanciate e troppo ricche di grassi e zuccheri.
Altro fattore determinante del corretto sviluppo intellettivo, e fisico, del bambino, la corretta alimentazione e il giusto peso corporeo in gravidanza.
I figli di madri in grave sovrappeso risulterebbero avere, secondo una ricerca statunitense, uno sviluppo inferiore a tre mesi dei bambini nati da mamme che si erano alimentate correttamente durante l’attesa, mantenendo il giusto peso.
Gli stessi bambini, una volta raggiunti i livelli dei coetanei, avrebbero una maggior probabilità di incorrere in problemi di peso durante l’adolescenza, e nella vita adulta.
Insomma, dati alla mano è fondamentale nutrirsi bene e in modo bilanciato sin da subito, evitando cibi industriali troppo ricchi di sale, zuccheri e grassi, come ohimè siamo sempre più soliti consumare.
Ne va della nostra intelligenza ;)!
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