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Bambino “viziato”? Le coccole non tornano più…
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Lo addormentate cullandolo tra le braccia, posato sul vostro cuore, forse che ciuccia al seno. Ed è così che si abbandona al sonno, fiducioso, sereno. Felice. Quando piange andate da lui, basta che sussurriate il suo nome, che lo prendiate in braccio, e il suo pianto si acquieta, vicino a voi si sente al sicuro, si sente… bene.

E anche voi vi sentite bene, con il vostro splendido piccino tra le braccia.

Sono giorni faticosi, perchè prendersi cura di un bimbo piccolo è impegnativo, ma sono anche giorni indimenticabili, perchè questa dolcezza, questo amore così grande, così totalizzante, non lo avevate provato mai.

Poi il dubbio… Non sarà che lo vizio? E qualcuno intorno a voi che vi dice che state sbagliando, che il vostro bambino ha preso “il vizio delle braccia”, che deve imparare ad addormentarsi da solo, che non dovete correre quando piange, che deve imparare ad aspettare, altrimenti… Altrimenti cresce troppo dipendente, troppo attaccato a voi e non diventerà mai autonomo! Vorrà sempre voi per dormire, vorrà sempre ciucciare, vorrà sembre starvi in braccio…

Vorrete mica rovinarlo questo bambino?

Se il dubbio si è insinuato in voi e rischia di guastare la gioia di questi mesi, di questi pochi, pochissimi primi anni di vita del vostro bambino… Venite con me. C’è una gita speciale per voi. Portate pure il bimbo. Non c’è da camminare molto.

Eccoci arrivate. Siamo fuori da una scuola media. Una qualunque, non fa differenza, vanno bene tutte. Ore 13, suona la campanella. Sul marciapiede pochi genitori. La maggior parte degli studenti torna a casa a piedi o con il pullman. Però oggi è sabato e qualcuno è passato a prendere il figlio in auto.

Arrivano… I ragazzini di prima hanno ancora le fattezze e i sorrisi dell’infanzia, ma i ragazzini di terza sono creature “aliene”, alti, alcuni altissimi, con un corpo da giovane donna le ragazze, camminano vicini e parlano fitto fitto con quel linguaggio fatto di parole e di gesti che è soltanto loro.

Le mamme sorridono e fanno cenno, quasi a dire sono qui… Quei ragazzi allampanati e quelle belle ragazzine, ieri – vi assicuro proprio ieri – erano il bebè che avete voi tra le braccia, quello che vi sta guardando con occhi adoranti, quello che non ci pensa nemmeno di mangiare, giocare, dormire senza di voi.

E ora guardate i ragazzi. Qualcuno, particolarmente espansivo, saluta la mamma con un fuggevole sorriso, giusto l’ombra di quello che riserva ai compagni con cui ha appena trascorso la mattinata e che non vede l’ora di rincontrare. Qualcuno accenna un ciao, mentre va dritto verso l’auto. Qualcuno solleva appena la mano, con l’iPod e la musica a tutto volume nelle orecchie. C’è addirittura una mamma che ha un figlio in prima e uno in terza che porta a casa solo il minore, l’altro ha voluto prendere il pullman con gli amici!

Dove sono gli sguardi adoranti? Gli abbracci? Le preghiere: “Mamma vieni!”, “Mamma stai qui con me!”

Le mamme fuori dalla scuola media lo sanno bene, nessuna si aspetta un abbraccio o men che mai un bacio, lì in pubblico, davanti agli amici! È raro persino a casa riceverne uno…

Se c’è qualche mamma di adolescente che sta leggendo, forse ora sta sorridendo e sta pensando “Eh, già” (sì lo so, un po’ sorridi un po’ piangi, ma dicono che ci vogliono bene lo stesso, solo che non lo dimostrano più)…

Ok, abbiamo visto abbastanza, torniamo a casa. È stata una gita interessante?

Bene, ora sapete dove invitare i nonni, gli zii, gli amici, i vicini di casa che si permettono di criticare le vostre coccole… Di chiamarle “vizi”, bruttissimo termine che con i neonati non ha niente a che fare. Che vi dicono che il vostro bambino vi resterà sempre “appiccicato”…

Non lasciatevi derubare di questi momenti di tenerezza, coccole, vicinanza. Sono un tesoro prezioso, un privilegio.
E non dureranno per sempre. Anzi…

Questi momenti saranno i ricordi più dolci di una vita, per voi. E la base della fiducia in se stessi e della serenità, per i vostri figli. Godeteveli!

Giorgia Cozza

Per dissipare ogni pregiudizio sui “vizi” dei bambini, leggi E se poi prende il vizio? di Alessandra Bortolotti

E per approfondire le loro reali necessità, Bebè a costo zero di Giorgia Cozza

Commenti (27)

    • Laura

    • 12 anni fa

    Grazie per questo bellissimo post finalmente so come mettere a tacere certe persone che criticano il fatto che a poco meno do 3 anni mia figlia prenda ancora il mio latte!

    • Ludmilla

    • 12 anni fa

    Bellissima gita… me ne ricorderò ogni volta che mi stufo di averla costantemente appiccicata!
    Grazie

  1. Questo post è una coltellata al cuore! 🙂

    • Nicla

    • 12 anni fa

    piango….. buuuuuu……

    • Carla

    • 12 anni fa

    grazie!!! Adesso mi è chiaro perchè posso continuare ad allattare la mia bimba di 38 mesi…

    • nicoletta

    • 12 anni fa

    Magari qualcuna potrebbe non vedere l´ora che tutto ció accada 😀

    • sele

    • 12 anni fa

    mio figlio ha 15mesi l ho super VIZIATO di coccole (bracci,letto,fascia etc)e lo farò finché vorrà!ma al pensiero che tra qualche anno sarà così come hai scritto mi viene da piangere!è normale? o_O

    • Angelica

    • 12 anni fa

    bellissimo post! grazie condivido quanto scritto, sono una mamma di due bambini.. le coccole non mancano mai, so che un giorno dovranno imparare a volare con il ricordo del caldo abbraccio della mamma..

    • Valentina

    • 12 anni fa

    bene ci manderò chi mi fa notare che allatto troppo i miei due bimbi (1 e 3 anni) che non devono dormire con noi che gli do troppi baci che si devono staccareswnno non diventano autonomi 🙁 prrrrr :)))

    • giulia

    • 12 anni fa

    ma succede proprio a tutti? Proprio tutti diventano così?

      • redazione

      • 12 anni fa

      Giulia, basta ricordare gli adolescenti che siamo stati noi…
      Godiamoceli i nostri piccolini, spupazziamoceli che poi…quei momenti non tornano :'(

    • Giorgia

    • 12 anni fa

    Giulia, eh… crescono 🙂
    Questa riflessione però non voleva mettere in cattiva luce gli adolescenti, ma aiutarci a ricordare che il bisogno di vicinanza e rassicurazione che manifestano i nostri piccini non durerà per sempre, anzi, riguarda una fase piuttosto breve della vita. Ecco perchè vale la pena godersi questi momenti di coccole speciali, senza farsi troppe “paranoie”, senza temere di crescere figli mammoni e senza lasciarsi angustiare dai commenti altrui.

    • Giorgia

    • 12 anni fa

    Poi ovviamente, ogni ragazzino è diverso, non si vuole generalizzare. Ci sono adolescenti che a casa sono ancora affettuosi, ognuno ha il suo carattere, ma diciamo che in questa tappa di crescita, non sono l’affetto e l’ammirazione per i genitori la caratteristica dominante… é normale, fa parte della crescita.

    • arianna

    • 12 anni fa

    cara Giorgia, condivido appieno i tuoi pensieri, ti seguo e non faccio altro che annuire ai tuoi commenti. ma un dubbio mi attanaglia raggiunti i quasi 15 mesi del mio bimbo: considerato che adoro “viziarlo”come gestire i capricci? ribadisco che adoro e ho adorato viziare mio figlio fino ad ora, in barba a commenti e critiche, perchè convinta di quello che sto e stavo facendo. ma quando passa la fase del “mamma e bimbo, noi siamo una cosa sola” e quando il bebè scopre tutto il mondo che ha attorno, diventa complicato evitare che prendano il sopravvento, sopratutto con bimbi decisi e forti di carattere come il mio! quindi mi chiedo, il “viziamoli” ha una scadenza? la mia è una domanda assolutamente ironica e probabilmente non c’è risposta, è solo un’osservazione o uno sfogo, diciamo così, ma per una mamma al primo bimbo, dover combattere con se stessa tra lo “vizio” o lo “assecondo” è veramente difficile. e mi sento di aggiungere, in barba a quello che dicono gli altri sul viziare, di questo non me n’è mai importato nulla, è prettamente un discorso che faccio con me stessa, un continuo riflettere se sia giusto dare o frenarsi. un caro saluto, arianna

    • Giorgia

    • 12 anni fa

    Arianna, ciao! Che bello questo continuo riflettere, credo sia il segreto dell’essere mamma 🙂
    Per quanto riguarda la scadenza, farei un distinguo: le coccole, l’affetto, l’accoglienza (mamma mi abbracci? mamma guarda! mamma ho paura, stai qui con me?) secondo me non scadono mai. Ma proprio mai. C’è tanto bisogno di affetto, di empatia, di capacità di stare vicino all’altro nella società di oggi. E questa è una cosa. Diverso è il discorso per quanto riguarda il ruolo di guida dei genitori, un ruolo importantissimo, da cui non possiamo defilarci. Trasmettere ai bimbi con le parole e con l’esempio, l’importanza dell’educazione, della gentilezza, del rispetto altrui… tocca a noi.
    Ecco perchè “viziamoli d’amore”, ma anche meno oggetti e più affetti. Che vuol dire che non ti negherò mai un abbraccio, ma non ti farò strafogare di caramelle, cartoni animati, giocattoli…
    Si coccola e si educa. E si cresce, tutti insieme 🙂

    • Arianna

    • 12 anni fa

    grazie, la più bella risposta che ci si poteva aspettare!
    Arianna

    • Maria Cristina

    • 11 anni fa

    Mia figlia, la prima di 3, quasi 12enne, l’altro giorno all’uscita da scuola mi ha guardato con le lacrime agli occhi e mi ha chiesto: “mamma è vero che tra un pò non andremo più d’accordo io e te? Che non ci vorremo più così bene?” … l’ho abbracciata e le ho chiesto perchè aveva questa paura e lei mi ha detto: “ce l’ha detto oggi la prof. di musica” … L’ho rassicurata, le ho detto di non preoccuparsi che non è obbligata ad odiarmi per vivere la sua adolescenza, semplicemente … sarà quel che sarà e se proprio io saprò aspettare che passi e il mio amore per lei sarà sempre immutato. Brava la prof comunque …… gran bella lezione sull’affettività.

    • Claudia

    • 11 anni fa

    Giorgia..il mio prio bimbo l’ho tenuto nel lettone e addormentato con le coccole fino ai 2 anni, ha sempre dormito con noi, poi è arrivato il fratellino e in 4 nel lettone non ci stavamo piu’..allora è rimasto in camera nostra nel suo lettino ancora per un po’…poi totalmente indipendente l’abbiamo messo nella sua cameretta dove tranquillamente si addormentava anche da solo, stavo un po con lui, leggevamo una storia e cantavo una ninna nanna e, se ancora non si addormentava mi diceva di andare pure giu’…lui si guardava un altro libro, poi spegneva la luce e si metteva a dormire…eppure era cosi’ “viziato”…. invece come dici tu, non si tratta di crescere un figlio viziato, ma di infondere sicurezza in quel bambino che impara solo a sentirsi al sicuro perchè la sua mamma e il suo papà sono li con lui e per lui…
    Mi manca cosi’ tanto averlo nel lettone e potermelo spupazzare e coccolare…
    ormai ha quasi 4 anni..è “grande”..mica resta nel lettone con mamma e papà!
    anche il fratellino..allattato fino a 18 mesi, dormiva nel lettone con mamma e papà per un bel pieno di fiducia e sicurezza…
    passerebbe le giornate in braccio a farsi coccolare e quando posso lo accontento volentieri perchè, come dici tu, non durerà per sempre..crescerà e si “allontanerà”
    queste coccolo fanno bene a tutti..figli e genitori..e sono ricordi che restano indelebili nel cuore e nell’anima!
    un abbraccio a te che scrivi sempre cose che sembrano uscire dal mio cuore! non mi sono mai trovata in disaccordo con le cose di cui parli! 😉

    • Giorgia

    • 11 anni fa

    Grazie, grazie di cuore. Ricambio l’abbraccio 🙂

  2. CONDIVIDO!! A 4 anni il mio già non li vuole più i miei bacini!!!

    • gaetano

    • 11 anni fa

    a quanti dicono che pizzica troppo…

    • Antonella

    • 11 anni fa

    Ciao! Credo che le coccole i baci e le carezze, la gentilezza e le parole dolci non abbiano mai fatto male a nessuno. Come non credo che bimbi di pochi mesi o anni debbano essere lasciati soli a se stessi. Ma credo anche che compito di un genitore che non pensa a se stesso ma al bene del figlio, sia anche quello di insegnarli seguendo i tempi e le età del bambino, autonomia e indipendenza, a cavarsela nelle situazioni e a non crescere spaventato. Le coccole non sono eccessiva protezione e apprensione. Credo si faccia questa confusione. Le coccole lo fanno sentire amato, ma il lasciarlo camminare con le sue gambe, pronte a sostenerlo nel bisogno, insegna al bambino (ripeto di una certa età) ad avere fiducia in se stesso, a sentire che può farcela. Vedo molte madri che scambiano apprensione, ansia e sensi di colpa per amore e cura.

    • Anto

    • 11 anni fa

    Qui secondo me si fa un errore: si confonde il significato del termine vizi con il significato del termine coccole. Le coccole sono una cosa, i vizi sono un’altra cosa. I vizi, quando sono eccessivi, creano un bimbo viziato (lo dice il termine stesso). Le coccole creano un bimbo sereno perché si sente amato e protetto. I ragazzi di oggi sono sempre più viziati e meno tranquilli, perché sempre più viziati e sempre meno amati. Viziare è facile, perché richiede poco sforzo. Amare è difficile, perché richiede più impegno. I SI sono facili i NO sono difficili. Ovviamente amare non significa dire sempre no, ci mancherebbe…
    La dimostrazione di quanto dico è sperimentabile non limitandoci a guardare i bambini davanti alla scuola come suggerisce di fare l’autrice dell’articolo, ma osservandoli più da vicino e soprattutto con più senso critico. Facendolo si viene a scoprire ció che del resto tutti pensano: i ragazzi di oggi sono troppo viziati. Perché poco amati aggiungo io…

    • Ai

    • 10 anni fa

    Condivido per metà: c’è un tempo per ogni cosa, insomma,….per addormentarlo tra le braccia, per esempio. I primi mesi è giusto e fisiologico, ma è un’abitidine che pian piano deve scemare, primo perchè il peso di un bimbo aumenta e non è per tutte sempre possibile farlo senza seri rischi per la schiena e le braccia, secondo perchè il bambino ha bisogno di addormentarsi nello stesso luogo dove si sveglierà, così che svegliandosi nel cuore della notte non si senta perso. La sua culletta deve essere un posto sereno e rassicurante, e prima imparerà a conoscerla, meglio sarà. Meglio, quindi, trasmettergli le coccole tenendogli magari una manina nel lettino, carezzandogli la testina, lasciando una piccola lucina accesa se ce la chiede, alzarci ogni volta che piange e fargli una carezza è faticoso, ma molto più utile che portarselo nel lettone ogni volta per comodità…perchè cerchiamo di essere sinceri, è per comodità e per poter continuare a dormire che lo si fa, più che per coccole. Le coccole si possono fare in mille altri modi, insomma, suvvia. Non concordo assolutamente con il dormire in 3 nel lettone (a meno che non ci sia qualche problema, uno spavento, un brutto sogno, un malessere…ma sono casi isolati). E quì non è solo una questione di abitudini sbaglkiate, ma soprattutto si rischia di perdere l’intimità con il nostro compagno, una delle cose più delicate dopo la nascita di un figlio. Un figlio è tutto, senza dubbio. Ma l’abbiamo creato in due, dall’amore, e quell’amore, fisico, di cuore e mentale non deve mai essere trascurato. Insomma, attenzione ai piccoli dettagli che, un giorno, faranno la differenza!

      • redazione

      • 10 anni fa

      Abitudini sbagliate…
      Qui si tratta di un’opinione, che per carità è rispettabile in quanto tale, e fintanto che è condivisa all’interno della famiglia. Ma il cosleeping, le coccole e tutto il resto non sono “abitudini sbagliate”, bensì pratiche di accudimento ad alto contatto condivise da moltissime culture (tradizionali) e che è provato non recare alcun problema né al bimbo, né ai genitori. L’ultimo punto…E’ tipico della cultura occidentale considerare pernicioso per il rapporto di coppia dormire con il proprio bambino. Questo non avviene altrove…C’è da considerare una cosa: se due persone adulte desiderano condividere il sonno, e uno spazio, nelle ore notturne, perché questo desiderio di vicinanza non sarebbe lecito nel bambino, che più di chiunque altro ha necessità di rassicurazione? 🙂

    • Debora

    • 10 anni fa

    Non ho bisogno di fare una gita perché l’ho vissuto con il mio primo figlio l’hanno scorso e faceva ancora la prima media, mi si stringeva il cuore quando andavo a prenderlo e non si degnava neanche di guardarmi perché si vergognava e nel mio grembo avevo la sua sorellina e pensavo ho sbagliato qualcosa con lui, non l’ho coccolato abbastanza, avrei dovuto coccolarlo di più, magari non si sarebbe comportato così ora e mi sono ripromessa che con lei non avrei sbagliato, che non l’avrei fatta piangere, che l’avrei coccolata e riempita di baci continuamente e avrei sperato che quel giorno alle medie non si sarebbe vergognata di me perché avrebbe ricordato tutte le coccole che le ho fatto da piccola o fino a qualche mese fa, quando ancora andava alle elementari. Beh per ora che ha solo 3 mesi me la spupazzo di continuo, poi tra 11 anni si vedrà, ma per quello che ho letto mi sa che succederà di nuovo ma saprò che è una fase e finché ho potuto me li sono coccolati come volevo, nonostante le critiche ed i giudizi sbagliati

    • una mamma

    • 8 anni fa

    Post emozionante, bellissimo, godiamoci i nostri piccolini .

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