Giocare può apparire agli occhi di un adulto semplice e scontato. In realtà per i bambini il gioco libero, creativo e non strutturato è un lavoro full time che contribuisce a renderli inventivi, flessibili, indipendenti e soprattutto felici.
Grazie a esso i bambini assorbono idee, concetti ed informazioni di cui sono venuti a conoscenza per rielaborali ed appropriarsene. La fantasia dev’essere pertanto incoraggiata e sollecitata perché sviluppa il pensiero astratto e la capacità di vedere in modo autonomo soluzioni creative ai problemi.
Se il gioco è un lavoro, i giocattoli sono i cosiddetti “ferri del mestiere” che devono ispirare i bambini a fare, pensare e creare. Pertanto, nella scelta degli oggetti dei quali circondarli, si deve tenere in considerazione il modo in cui essi possano risvegliare il loro interesse e la loro sensibilità.
I giochi aperti possono essere impiegati in moltissimi modi e lasciano libero il bambino di sceglierne la conclusione, sono i più adatti perché richiedono l’intervento dell’immaginazione, in modo particolare quelli provenienti dal mondo organico se presentati allo stato naturale o comunque poco definiti o modificati dall’intervento di un adulto.
Anche semplici oggetti di uso quotidiano provenienti dall’ambiente domestico, spesso riciclati, costituiscono un’ottima opzione purchè sicuri.
Da questa indefinitezza e dalla varietà di materiali il bambino potrà derivare impressioni vive e in continua evoluzione. Il contatto con materiali sintetici “imbroglia” in qualche modo i sensi e preclude all’immaginazione di fare il suo lavoro. La predilezione che noi genitori proviamo per gli oggetti in plastica è data da questioni principalmente igieniche, (la plastica è pratica e facile da pulire) ma questi oggetti non fanno che impigrire e imbrigliare la fantasia del piccolo.
La manipolazione, in particolare quella di materiali naturali, è un’attività estremamente educativa che al tempo stesso risponde ad un bisogno profondo del bambino. Essa sviluppa la motricità fine, la capacità di coordinazione corporea e la concentrazione. Preparare, misurare, versare, mescolare e pesare gli ingredienti, osservare le loro trasformazioni ed il modo in cui reagiscono tra loro, permette inoltre anche ai più piccoli di avvicinarsi ai rudimenti di scienze come la matematica e la fisica, mentre, mescolando i colori, faranno esperienza delle combinazioni cromatiche e del modo in cui i colori interagiscono se uniti gli uni agli altri.
Ecco allora che anche le paste da modellare e la pasta di sale diventano attività didattiche oltre che ludiche ed artistiche, anche se apparentemente “povere”.
Gli ingredienti necessari per approntarle in casa sono pochi, economici e reperibili nella dispensa, il procedimento semplice e veloce, le rende adatte a ravvivare i giorni di malattia, i momenti “no” o le giornate di pioggia durante le quali uscire non è possibile.
Ecco un paio di ricette naturali, innocue ed affidabili perché prive di additivi e sostanze chimiche da provare con i vostri bambini.
Ingredienti:
· due tazze di farina
· una tazza di sale
· due tazze di acqua
· quattro cucchiai d’olio
· quattro cucchiai di cremortartaro
· succo estratto da frutti, ortaggi o spezie a scelta (carote, lamponi, more, spinaci, curcuma, cacao …) od in alternativa qualche goccia di colorante alimentare a piacere.
Preparare gli ingredienti (eccetto i coloranti) e metterli sul fuoco a fiamma media in una padella antiaderente. Mescolare fino a che il composto non si rapprenderà. Trasferite il tutto in un piatto e lasciate raffreddare quanto basta per permettervi di lavorarlo senza scottarvi le mani. Impastate fino ad ottenere un composto vellutato. Dividete l’impasto in tante parti quanti sono i colori disponibili ed incorporateli uno alla volta lavorandoli separatamente.
Pasta da modellare senza glutine
Entrambe le ricette proposte sono edibili, pertanto anche il bambino più piccolo potrà farne uso, sperimentando, nel caso le porti alla bocca, un sapore non esattamente gradevole ma perlomeno commestibile e non tossico. Se i vostri bambini sono intolleranti al glutine ecco la versione che fa per voi.
· Due tazze di bicarbonato di sodio
· Una tazza di amido di mais (maizena)
· Una tazza e mezzo d’acqua
· Colori a scelta
In una pentola versare il bicarbonato e l’amido di mais, miscelare, aggiungere l’acqua e cuocere mescolando finché non si sarà formata una palla. Rovesciare sul piano di lavoro, far raffreddare e lavorare con le mani, aggiungendo se lo si desidera il pigmento prescelto.
Tagliabiscotti, rotelle tagliapizza, schiacciapatate, spremiaglio, ma anche vecchi bottoni, monete, conchiglie, gusci di noci, possono essere utilizzati per lavorare questi materiali e dare ad essi nuove forme, mentre, per i bambini più grandi, all’impasto base potremo aggiungere oli essenziali profumati, volendo uno per ciascun colore, in modo da coinvolgere intensamente nell’esperienza anche il senso dell’olfatto, oppure arricchire l’impasto con glitter e brillantini.
Michela Boscaro
Elisa
Che bella la ricetta dei “ponghi”, come la chiamano i bimbi con cui gioco! La pasta di sale l’ho fatta più volte anche se in effetti è sempre rimasta abbastanza granulosa. Non che i bimbi se ne siano lamentati ma la migliorerò sicuramente con questa ricetta. Una domanda: a cosa serve il cremortartaro?
Boscaro Michela
Ciao Elisa!
Si, hai ragione, pasta da modellare, pasta di sale, pongo, sono tutte attività divertenti ed educative per i più piccoli.
La consistenza “granulosa” e non perfettamente liscia del vostro pongo è probabilmente dovuta alla presenza di sale non ultrafino, sarà sufficiente frullarlo con il macinacaffè prima di procedere all’impasto. Il cremortartaro credo sia utile per migliorare la conservazione e la consistenza della pasta, ma nel caso ti risulti difficile da reperire (si trova in farmacia, in erboristeria o nei negozi di alimentazione naturale) è sostituibile con succo di limone od aceto.
Buon divertimento!
Lucia
Ciao, ho tentato di fare la psta senza glutine, ma è rimasta molliccia e appiccicosa. Cosa ho sbagliato? Forse dovevo cuocerla di più?
Boscaro Michela
Ciao Lucia, solitamente il passaggio in frigorifero contribuisce a dare maggiore compattezza al composto, in alternativa si puo’ aumentare la quantita’ di amido e bicarbonato impiegata rispettando le proporzioni previste dalla ricetta.
Ciao!
Elisa
Ho finalmente avuto modo di preparare questa pasta da modellare. Fantastica. Morbida, vellutata, malleabile, elastica al punto giusto. Molto meglio di quelle che si comprano. E’ morbida anche il giorno dopo averla preparata, conservata in un contenitore ermetico. E sì, sia io che la bimba di due anni l’abbiamo assaggiata, l’ha trovata “buona!” ma salata abbastanza perchè non le venisse voglia di mangiarsela tutta. 😀