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parto in casa

Che cosa porta una mamma a scegliere un parto in casa, tra le accoglienti e intime mura di casa propria, invece di far nascere il proprio piccolo in una stanza di ospedale?
Nei tempi moderni il parto in casa è stato rappresentato come scelta radicale e, forse, persino rischiosa. Tuttavia, molti studi condotti nel corso di anni confermano che per le famiglie moderne il parto in casa è una scelta sicura: le donne che decidono di partorire in casa hanno una minore probabilità di dover assumere farmaci o subire interventi e una maggiore probabilità di avere un parto normale rispetto a tutte le modalità di parto odierne.

Partorire in casa

Partorire in casa oggi non equivale assolutamente a un ritorno al passato, né a un passo indietro contro la tecnologia e le nuove scoperte in campo medico, anzi!
Le nuove conoscenze, soprattutto nel campo della fisiologia della nascita, ma anche riguardo alle norme di pulizia e igiene che un tempo non si conoscevano, permettono alle ostetriche di assistere in sicurezza.
La strumentazione stessa in dotazione alle ostetriche, la famosa “borsa ostetrica”, include infatti anche gli strumenti per la gestione delle emergenze (per esempio per l’assistenza o la rianimazione polmonare alla madre o al bambino), compresi alcuni farmaci essenziali in queste circostanze, nonché gli strumenti per un’eventuale sutura di una lacerazione vaginale o perineale e i farmaci per le profilassi al neonato (vitamina K e gocce oftalmiche), nonché tutto ciò che serve per valutarne il benessere e la crescita nei giorni successivi alla nascita.
Alcuni preferiscono questa opzione a causa di una precedente esperienza negativa in ospedale o arrivano al parto in casa perché ne hanno sentito parlare in maniera positiva.

Come si fa a partorire in casa?

Quando arriverà il momento, avrai bisogno di alcuni oggetti e generi di conforto che potrai preparare insieme al tuo partner, con le amiche o con chi vorrai, qualche settimana prima, in modo da affrontare il parto senza ansia:

  • pannolini da notte
  • slip, mutande igieniche (usa e getta)
  • reggiseno per allattamento
  • una spugna naturale per rinfrescare viso e spalle
  • borsa dell’acqua calda (per i dolori al basso schiena e per scaldare l’asciugamano che avvolgerà il bimbo)
  • disinfettante o tintura madre di Calendula, una bottiglia di alcool, argilla ventilata per disinfettare il cordone

Chi aiuta a partorire in casa?

Da dove iniziare per organizzare un parto in casa?
Il primo passo da compiere è, in genere, quello di cercare un’ostetrica. Oggi le ostetriche si rifanno alle linee guida più moderne che garantiscono un’assistenza molto attenta che per lo più si avvale del “non fare”, “non toccare”, “non forzare”, “non imporre”, ma sa esattamente se e quando intervenire e in che modo, in grado di cogliere qualsiasi segnale che si discosti dalla fisiologia, agendo in prevenzione dell’emergenza ed evitandola il più delle volte.
Uno strumento molto importante delle ostetriche è la cartella clinica, che raccoglie un’attenta anamnesi della futura madre, non solamente per quanto riguarda la gravidanza in corso o quelle passate, ma inquadrandola a 360 gradi come individuo, con il proprio vissuto non solo fisico ma anche emotivo ed esperienziale: ottimo strumento “vivo”, poiché in continuo aggiornamento a ogni incontro, che permette un’approfondita conoscenza di quella futura madre e quindi utile a costruire l’assistenza intorno a lei.

Quanto può costare un parto in casa?

Esiste un altro vantaggio da non sottovalutare: un parto cesareo costa alla sanità pubblica fino a 2500 euro, un parto in ospedale 1800 euro e un parto in casa tra i 1000 e i 1250 euro. Un risparmio economico notevole, dunque, oltre alla possibilità di avere a disposizione le sale operatorie e i macchinari ospedalieri per le vere emergenze.
Il prezzo può comunque variare in base alle tariffe delle diverse équipe; in alcuni casi, è pagato parzialmente dalla ASL e alcune regioni hanno già riconosciuto con delibere specifiche la possibilità di rimborso (questo accade perché il parto a domicilio, laddove le pazienti abbiano le caratteristiche per poterlo fare, rappresenta un risparmio anche per il Servizio Sanitario Nazionale).

Parto naturale in casa

Quando si parla di parto naturale in casa la domanda più frequente è “ma è sicuro?”.
Ci sono diversi criteri che devono essere verificati per affrontare al meglio un parto in casa e sventrare rischi di complicanze, per esempio:

  • la donna deve essere sana e avere una gravidanza fisiologica
  • non deve esserci il diabete
  • l’emoglobina deve essere pari o superiore a 9,5
  • il bambino deve essere a termine (tra la 37° e la 42° settimana) e non essere podalico
  • il suo peso non deve essere inferiore ai 2,6kg e non superiore ai 4,2-4,5kg
  • la gravidanza deve essere seguita dall’ostetrica almeno dalla seconda metà
  • l’ospedale deve essere a 30-40 minuti di distanza

È molto importante, inoltre, che la mamma abbia la volontà e la preparazione necessaria per assumere un ruolo attivo durante il parto e sia disposta ad affrontare il travaglio senza farmaci, utilizzando le tecniche disponibili per alleviare il dolore: il massaggio da parte del partner, l’adozione delle posizioni e dei movimenti che facilitano l’allineamento del feto per il passaggio attraverso la pelvi, l’immersione in acqua tiepida, l’agopuntura, l’aromaterapia, la riflessologia.

Il parto in casa è pericoloso? Scopriamone i rischi

Come per il parto in ospedale, qualche piccolo rischio può esserci anche se si sceglie di partorire in casa.
Ciò che bisogna tenere presente in questo caso è il dolore e la gestione stessa di esso: scegliendo infatti un parto in casa, si è consapevoli del fatto che non è prevista l’epidurale, proprio per l’assenza di un anestesista o di un rianimatore, oltre al prediligere rimedi omeopatici.
Ma a tutto c’è un rimedio! Ecco perché tante donne scelgono di partorire in casa in acqua: quest’ultima lenisce e allevia il dolore, oltre a facilitare le varie fasi del travaglio.

Linee guida sul parto in casa

Partorire in casa ha i suoi benefici, sia per la futura mamma che per il nascituro.
Dopo la scelta dell’ostetrica, ecco un elenco di fattori utili per vivere al meglio il parto in casa:

  • assumi cibi ricchi di minerali (calcio, magnesio, fosforo, vitamine C, A e D)
  • usa i tuoi oli preferiti per profumare la stanza del parto
  • arriva preparata al parto, seguendo una dieta nutriente e sana e praticando un moderato esercizio fisico
  • se fumi, prima smetti di fumare meglio è (se riesci a smettere di fumare prima della quindicesima settimana il tuo bambino avrà più probabilità di avere lo stesso peso dei bambini nati da mamme non fumatrici)

Parto in casa: l’esperienza di una mamma

Sono tante le donne che negli ultimi anni preferiscono prendere in considerazione e scelgono di partorire in casa. Anche diverse celebrità non hanno nascosto la loro volontà di partorire tra le proprie mura domestiche.
Qualche tempo fa avevamo raccolto la testimonianza di Beatrice Cerrai, che ci aveva spiegato le ragioni e i benefici che avevano accompagnato il suo percorso.

«Per me e per mio figlio, Corrado, ho fatto la cosa giusta. Il mio bambino è venuto al mondo in casa sua. Nessuno ha accelerato la nascita di Corrado, tutto si è svolto secondo i suoi e i miei tempi, secondo le mie richieste. Tanto che, a 10 giorni di distanza, posso dire che c’è un abisso non solo tra questo terzo parto e i due precedenti, ma anche tra lo stato di salute, la reattività di questo bambino rispetto a quella dei suoi fratellini nati in ospedale, e il mio recupero fisico».

Letture consigliate per approfondire

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