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La voce della mamma: un posto sicuro in cui sentirsi amati
voce della mamma

Che meraviglia per ogni bambino che nasce, la voce della mamma. Catapultato in un mondo nuovo e sconosciuto, sin dai primissimi istanti di vita, il neonato mostra la sua predilezione per la voce materna. Una predilezione che viene da lontano, che affonda le sue radici nei mesi dell’attesa, quando quella voce gli ha tenuto compagnia, lo ha cullato, accarezzato, fatto sentire amato. Lavorando al libro Me lo leggi? ho scoperto l’esistenza di numerosi studi che hanno evidenziato come il bimbo nel pancione senta la voce materna e la ricordi. Credo sia bello sapere che il nostro piccino ci ascolta e che subito dopo la nascita è in grado di riconoscere la nostra voce.

Si è visto, ad esempio, che il neonato distingue la fiaba che la mamma gli ha letto tutti i giorni, nelle ultime settimane dell’attesa. E che preferisce la ninnananna che lei cantava per lui in gravidanza. Una voce nota e amata dunque. Che lo fa sentire al sicuro, che lo fa sentire bene. La voce della mamma dapprima è coccola, è ninnananna e filastrocca. Quando il bimbo è piccino la voce materna lo aiuta a sorridere, rilassarsi, scivolare nel sonno. E il papà? La sua voce ha un modo tutto suo di consolare, giocare, ninnare. Il timbro è diverso, ma le emozioni che risuonano in questa voce sono le stesse che rendono tanto preziosa la voce della mamma. Nei primi mesi di vita, il bimbo è affamato di parole, di contatto, di amore. La voce dei suoi genitori, l’affetto che risuona nelle loro parole, è per ogni piccino una fonte di profondo benessere, un nutrimento per la mente e per il cuore. Verso il sesto mese, la voce dei genitori diventa voce che legge. Si sfogliano insieme i primi libretti, si osservano le immagini colorate e allegre, si pronunciano a voce alta i nomi degli oggetti raffigurati. La lettura segue la crescita del bambino, cresce insieme a lui, si evolve. Le parole si fanno frasi, le frasi diventano storie. Prima piccine, poi sempre più lunghe e avventurose. Tra le braccia dei genitori o seduto accanto a loro, con un libro tra le mani o sulle ginocchia, il bimbo assapora la gioia di un’attenzione esclusiva, vive una situazione di intensa condivisione, un profondo scambio affettivo. Sappiamo inoltre, che questa consuetudine regala al bambino tanti benefici a livello cognitivo, linguistico e relazionale, oltre a porre le basi del suo futuro amore per la lettura. E quando il bambino raggiunge l’età scolare si legge ancora insieme, per non fargli mancare questo momento di relazione importante, per accompagnarlo lungo i sentieri della fantasia, finché non si sente pronto per mettersi in viaggio da solo, volando, cavalcando, navigando tra le pagine dei libri.

Ed è così che, di storia in storia, questa consuetudine tanto semplice quanto preziosa, accompagna la crescita dei nostri bambini, regalando a loro e a noi, momenti felici, momenti da custodire nella mente e nel cuore per sempre. Sfogliando le pagine di uno, cento, mille libri, scriviamo insieme la nostra storia d’amore!

Giorgia Cozza

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