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“Consigli? Solo se richiesti, grazie!” di Alessandra Bortolotti
consigli solo se richiesti

Accadrà spesso che persone sconsiderate cerchino di insegnarvi come fare le cose che voi siete in grado di fare meglio di quanto chiunque possa mai insegnarvi a fare. Se siete convinte di ciò, potete anche cominciare ad aumentare la vostra capacità di madri imparando da sole le cose che possono esservi insegnate. È mia opinione che non ci sia bisogno di dire alle madri che cosa devono fare o come devono essere. Ciò che possiamo fare è non interferire.

Donald Winnicott

È nato: bellissimo, profumato, fragile e indifeso, tutto da conoscere e scoprire standoci semplicemente insieme, delegando tutto il resto – almeno per i primi tempi – e cercando nuovi equilibri.
Quando nasce un bambino improvvisamente coloro che circondano i neogenitori si sentono “esperti” consigliatori e dicono la loro sul suo accudimento; la maggior parte delle volte però ottengono un effetto imprevisto: il disorientamento dei genitori. Accorrere nelle case carichi di doni e voglia di dedicarsi al neonato porta anche a volersi sentire parte della gioia di tutti e quindi dà il via a consigli, considerazioni, giudizi e iniziative spesso non gradite, soprattutto dalle madri.

Prendo spunto da una richiesta di consulenza che mi è arrivata proprio qui su bambinonaturale.it nella quale una mamma mi scrive che le è stato consigliato da un esperto (credo il/la pediatra) di non chiamare “amore” il suo bimbo di 10 mesi in quanto si tratterebbe “di un atto di sottomissione nei suoi confronti”. Di fronte a tali affermazioni non so se ridere o piangere! Non so se essere pervasa dalla rabbia o tentare di mantenere la calma spiegando perché sarebbe meglio che certe persone si facessero semplicemente… i fatti propri! Se era il pediatra: bene, che si occupi con professionalità della salute del bambino e non di come sua madre lo chiama! Rilevo continuamente fra le “mie” mamme un’epidemia dilagante: tutti vogliono sostituirsi a loro! Si trovano persone, più o meno esperte o titolate, pronte a elargire pillole di saggezza ricoperte d’oro e saccenza, che in realtà sono soltanto opinioni: espresse in buonafede, certo, ma che spesso destabilizzano un equilibrio già precario di per sé perché continuamente in divenire. Quando nasce un bambino è tutto messo in discussione e pochi si interessano anche alle mamme e ai loro bisogni.

Vediamo quindi cosa accade sia dalla parte delle madri sia dalla parte dei consigliatori, cominciando da questi ultimi:

I “CONSIGLIATORI” più accaniti sono sempre pronti a dire la propria opinione e si sentono in dovere di mettere in guardia le madri da ipotetici danni che potrebbero provocare ai bambini con comportamenti sbagliati di accudimento. Spesso, parlano per puro bisogno personale di protagonismo e di sentirsi coinvolti e ascoltati più che per aiutare le mamme. In realtà, pochi sono davvero informati e esperti sulla puericultura, sull’allattamento, sulla fisiologia in generale e non fanno che riproporre esperienze personali, vissute in prima persona, più o meno lontane nel tempo. In sostanza, persone non ascoltate non ascoltano e parlano senza che gli sia stato chiesto!

LE MAMME con bambini appena nati si trovano proiettate all’improvviso in un universo sconosciuto fatto di novità e imprevisti continui e necessitano di sostegno, accompagnamento, aiuto pratico, ascolto e incoraggiamento. Cambiano gli equilibri familiari, i tempi di sonno, tutto viene messo in discussione per fare posto sia fisicamente che psicologicamente al nuovo arrivo. Molte mamme raccontano che nei primi giorni a casa col neonato sono state pieni di dubbi e che il gioioso via vai di parenti e amici ha, di fatto, aumentato la confusione che provavano. Un neonato è una persona a tutti gli effetti, con bisogni irrinunciabili da decifrare attraverso la relazione con lui. Semplicemente stando insieme alla propria creatura, la mamma impara a conoscerla e con i propri tempi trova il suo personale stile di accudimento. Il caratteristico assetto ormonale che segue la gravidanza e il parto rende le mamme molto sensibili e molto vulnerabili per sintonizzarsi meglio sui bisogni dei bambini che sono espressi attraverso modalità non verbali. Soprattutto nei primi giorni le mamme hanno bisogno di aiuto pratico nella gestione della casa ed eventualmente di altri figli come anche di tempo da dedicare al neonato e a se stesse. Spesso fare una doccia diventa un sogno proibito che cede il passo a tutte le incombenze quotidiane che si sommano alla gestione di un bimbo piccolo che deve essere allattato, cambiato e tenuto a stretto contatto. Non è facile per le mamme arginare anche consigli non richiesti che possono farle sentire inadeguate o deviarle dall’ascolto del proprio istinto. Inoltre, riflettiamo sul fatto che se la presunta soluzione ad un “problema” viene dal di fuori, non è detto che sia la soluzione che spontaneamente avrebbe scelto quella specifica mamma in quella precisa situazione. Perciò ben vengano le visite e le coccole affettuose al neonato ma non dimentichiamoci di chi lo ha portato in grembo nove mesi e lo ha dato alla luce!

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Quali sono gli argomenti più gettonati dai “consigliatori”?

Al primo posto certamente sta l’allattamento, seguito a ruota dai suggerimenti sul sonno infantile e sulla “situazione termica” dell’infante (Ha freddo? Ha caldo? Ma ha le mani fredde!) e sul pericolo di viziarlo con comportamenti sbagliati di accudimento.
Nel mio libro “E se poi prende il vizio?” ho elencato alcune frasi da non dire mai ad una neomadre; ve le ripropongo:

  1. Ti dorme? Come se il bambino facesse un piacere alla mamma se dorme.
  2. Ti fa dormire? Come se scegliesse di far dormire la mamma intenzionalmente.
  3. Scambia il giorno per la notte? Il ritmo basato sulla luce e sul buio è un’acquisizione graduale dovuta alla secrezione di melatonina. Non una scelta del bambino.
  4. Dove dorme? Per verificare subito che non dorma insieme ai genitori.
  5. Ma si addormenta sempre al seno? Come se ci fosse qualcosa di sbagliato.
  6. Dorme ancora fra voi? Cosleeping inteso come vizio quando invece non lo è.
  7. Perché non lo stacchi? Sta dormendo! Spesso i bambini si rilassano col capezzolo in bocca ma poi riprendono a poppare perché non hanno finito, stanno solo prendendo un po’ fiato.
  8. Allatti tu? Come se fosse strano! Allattare è la norma biologica decisa da centinaia di migliaia di anni per la sopravvivenza della specie umana.
  9. Che bello il MIO bambino! Come se il bambino fosse proprietà di chi lo tiene in braccio.
  10. È bravo? Non esistono bambini cattivi!
  11. Che fortuna! Hai il latte!  Tutte le mamme hanno il latte, quelle che non possono allattare sono inferiori al 5%
  12. Non lo fai mai piangere! Appena fa bè gli dai la poppa! La suzione non è solo nutritiva ma anche consolatoria e il pianto è sempre un segnale di disagio del bambino.
  13. Ha sempre la poppa in bocca questo bambino, per qualsiasi motivo! Per un buon allattamento l’OMS raccomanda allattamento a richiesta sia di giorno che di notte.
  14. Ogni quanto mangia? Non ci sono regole e orari nell’allattamento al seno a richiesta.
  15. Come sei sciupata! Piuttosto si potrebbe offrire il proprio aiuto per permettere alla mamma di farsi una doccia o di sistemarsi un po’, se ne ha voglia.
  16. Non avrà freddo/caldo? Spesso queste domande sono frutto di condizionamenti culturali più che di reali pericoli per i bambini. Nessun genitore espone il proprio neonato a freddi e caldi intensi.
  17. Ai miei tempi… I tempi sono cambiati!
  18. Non lo viziare eh! Poi non lo ripigli più! Riconoscere e rispondere ai bisogni dei bambini non significa viziarli.
  19. Ma sta sempre in braccio questo bambino! Il contatto fisico non è mai dannoso!
  20. Non ti preoccupare, se piange si fa i polmoni! Pregiudizio culturale di molti anni fa privo di fondamento scientifico.
  21. Ma lo tieni sempre in braccio tu! Non ce lo dai mai! Dallo a me te lo porto fuori io! È normale che la mamma abbia l’istinto di tenere con sé il bambino, è stato nove mesi dentro di lei! Spesso le mamme sono profondamente infastidite se non hanno sott’occhio il bimbo.
  22. Lascia fare a me, tu sei inesperta ancora, ti faccio vedere io come si cambia, come si lava, come si medica il cordone, come si veste ecc… Le mamme imparano prestissimo e da sole come maneggiare il proprio neonato!
  23. Cosa ha? Perché piange? Molte volte non si capisce all’istante perché il bimbo piange e fare questa domanda non fa che aumentare l’ansia di tutti!
  24. Crescono velocemente, non ti preoccupare, poi rimpiangerai questi momenti! I primi tempi con un bambino sembrano infiniti e spesso sono pieni di incertezze. Alla neomamma serve concentrarsi sul bambino così come è sul momento, non immaginarselo ventenne!
  25. Ora non è nulla: bambini piccoli, problemi piccoli. Quando diventerà grande invece… Non serve a nulla far credere alle madri che i problemi iniziali siano di poco conto, per lei sono importantissimi!
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Ecco la mia proposta alternativa di frasi da dire alla neo-mamma:

Come stai?
Cosa posso fare per te?
(Mentre allatta) Stai comoda? Hai bisogno di acqua fresca? Ti porto qualcosa da mangiare?

(Al telefono) Quando possiamo venire a trovarvi?
Posso aiutarti in casa: stiro qualcosa? Posso stendere la lavatrice?
Posso farti la spesa io uno di questi giorni, o andare alla posta ecc.?
Hai bisogno di un passaggio in macchina da qualche parte così tu pensi al bambino durante il tragitto e non guidi?
Chiamami se hai voglia di fare 4 chiacchiere!
Chiamami pure quando vuoi e hai bisogno di una mano!

Presentarsi poi in una casa dove c’è un neonato con regali insoliti tipo: una bella teglia di lasagne fatte in casa, o una pentola di brodo già fatto o dolcetti da offrire agli ospiti sarà certamente gradito!

Insomma per riassumere:

  • Consigli solo se richiesti!
  • Ai bisogni del bambino ci pensa la mamma!
  • I bisogni della mamma sono importanti quanto quelli del neonato. Perciò: cari consigliatori infaticabili, quando entrate in una casa dove è appena nato un bimbo, spegnete i cellulari o abbassate le suonerie (ai bambini danno noia i rumori troppo forti) e più che i vostri giudizi e pareri ascoltate le mamme e offrite loro il vostro aiuto pratico e la vostra disponibilità per ciò di cui esprimono il bisogno, ve ne saranno grate!

Alessandra Bortolotti

NB. Articolo tratto dall’ebook del bambinonaturale uscito in edizione speciale nel 2011 per i 5 anni del bambino naturale

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