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SOS Mamma: Mia figlia è oppositiva, dice parolacce e non mangia, come devo fare?
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Domanda: “Buongiorno, abbiamo una bambina di otto anni adorabile per tanti versi, ma molto oppositiva, testarda, autonoma e ingestibile per tanti altri. Per esempio sul cibo è sempre abbastanza restia ad assaggiare nuove cose, se si va al ristorante e/o viene proposto un nuovo cibo, lei non lo assaggia nemmeno e si ostina a non mangiare. L’altro atteggiamento pungente è il suo linguaggio piuttosto scurrile che manifesta apertamente, senza contenersi quando qualcosa non le garba. Fa scenate davanti a tutti noncurante del pubblico oratore. Questi atteggiamenti, non certo da persona educata, ci mettono in imbarazzo e ci troviamo davvero in difficoltà a comprendere quale sia la strada da seguire. La sorella (non è bello fare confronti) è l’opposto e si è sempre dimostrata educata e comprensiva. Abbiamo proprio bisogno di avere un nuovo punto di vista per migliorare questa situazione. Grazie

Buongiorno, il cibo molto spesso è utilizzato dal bambino (e dall’adulto, si pensi ai disturbi alimentari) come canale per manifestare un proprio vissuto di disagio: rifiuto del cibo = rifiuto delle persone. Da bambini inoltre, si è sempre alla ricerca di nuovi stimoli, si è curiosi e, tendenzilmente, si ascoltano i suggerimenti dei genitori.
Sua figlia allora potrebbe, attraverso il rifiuto di nuove pietanze e soprattutto attraverso il suo linguaggio scurrile utilizzato in pubblico, volervi comunicare un disappunto, una frustrazione a sua volta collegata ad un qualche disagio vissuto (domanda: il linguaggio scurrile da chi l’ha appreso?).
Dalle poche informazioni che ho, posso ipotizzare dunque che la bambina tenti di “punirvi” attraverso la protesta, la non fiducia nei vostri confronti quando proponete delle novità (immagino evidentemente “a fin di bene”) e attraverso il farvi fare “figuracce” in pubblico.
Ad otto anni la bambina è in grado di comunicare con una certa efficacia e chiarezza; il consiglio dunque è di parlare con lei, chiedere, lasciarla esprimere, rassicurarla rispetto ad eventuali difficoltà emergenti.
Come sottolinea lei, è fondamentale non fare mai paragoni tra i figli; mi domando se queste differenze che lei coglie tra le due figlie non vengano percepite dalla bambina: certi tipi di messaggi arrivano anche non “dicendo” letteralmente delle cose, ma semplicemente trasmettendole in modo inconsapevole attraverso il non verbale, gesti e comportamenti particolari.
Concludendo, è molto verosimile che sua figlia sia arrabbiata; cerchi di capire insieme a lei il motivo di questo suo sentimento. Senza giudizio, senza rimproveri, assolutamente senza punizioni! Mettendosi (so che non è facile) in una condizione di ascolto empatico che favorisca l’espressione di quei vissuti profondi di sua figlia che evidentemente chiedono di essere ascoltati.

Dott. Alessandro Costantini, autore di “Meravigliosa Infanzia” sulla pedagogia bianca

I bambini non conoscono la cattiveria, nel momento in cui protestano e sembrano comportarsi male, evidentemente ci vogliono comunicare qualcosa e noi abbiamo il dovere di ascoltarli.

Ti consigliamo alcune LETTURE sull’argomento:

Meravigliosa infanzia: È un libro che si impegna a demolire tutta quella pedagogia nera creata ad hoc “contro il bambino” e a creare e diffondere una nuova cultura dell’infanzia.

La sculacciata: La maggior parte dei mali che affliggono adulti e bambini sono legati al modo in cui questi ultimi sono stati trattati in età evolutiva.

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Cinque modi per stabilire un contatto con bambini ribelli

SOS Mamma: Educare i bambini con rispetto o imporsi con la forza?

 

Un commento

    • Chiara Guasparottiu

    • 7 anni fa

    Salve hp un bimbo di tre anni che sta attraversando un periodo fortemente oppositivo. L’ingresso alla materna si ATA da poco risolvendo, ma al momento del pasto sono scene madri da urla e botte e distruzione su qualsiasi cosa e oggetto se non trova quelle tre pietanze di cii va ghiotto. Sono stanca di assecondare i suoi gusti anche perche la sorella piu grande inizia a chieder perche le regole affisse alla parete valgono per lei e per lui no. Sono sola in casa, non ho un compagno percio a volte il compromesso per me é sopravvivenza! Ma vorrei capire come gestire questi momenti di crisi… Stabilire uno scheletro comportamentale qui a casa prima di farlo mangiare a mensa.. Come comportarmi? Restare ferma e lasciare che salti il pasto? Il linguaggio verbale ahime non é ancora sviluppato bene e comunicare a parole e assai problematico.

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