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Il massaggio infantile: benefici per bimbi e genitori
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Ci siamo lasciati con lo scorso articolo parlando dei motivi per cui, spesso, non si riesce a frequentare un corso di massaggio infantile nei primi mesi di vita del proprio bimbo. Non vorremmo però passare l’idea che il massaggio infantile non sia adeguato dalla nascita, perché anzi può essere uno strumento importantissimo per lenire le fatiche dei primi tempi, in termini fisici, pratici ed emotivi, oltre che considerando la relazione con i propri piccoli. Vediamo insieme perché.

Sin dalla nascita, il massaggio neonatale può alleviare i dolori del bambino, pensando per esempio alle tanto temute coliche, ma anche ai traumatismi che possono esser stati vissuti durante il parto. Il massaggio della mamma o del papà, infatti, va a sostituire nel genere umano la funzione attribuibile al leccamento che molte madri mammifere azionano nei confronti dei loro cuccioli sin dai primi momenti dopo la nascita: risvegliare tutti i sistemi corporei e portare alla vita. Leccando o massaggiando il ventre del cucciolo viene favorita l’attivazione del sistema gastrointestinale e del consistente apparato urogenitale: questo permette ai piccoli di scaricarsi meglio, espellere l’aria e prevenire o migliorare i problemi al pancino. Il leccamento e il massaggio a petto e torace aiutano l’attivazione del sistema respiratorio e il tocco di tutto il corpo del piccolo stimola il sistema nervoso a più livelli. Quando il bambino ha vissuto dei traumatismi o una lunga ospedalizzazione (mi viene da pensare per esempio ai nati prematuri), il massaggio aiuta nella rielaborazione degli stessi, inviando il messaggio di un tocco buono, altro da quello precedentemente subìto. L’ossitocina che viene rilasciata durante il massaggio, poi, promuove una più rapida ripresa fisica per mamma e bambino, aiuta a far fluire più facilmente il latte materno, influendo positivamente sull’allattamento al seno, e sedimenta il legame fissando nella memoria i momenti piacevoli vissuti. Sapendo di garantire tutti questi benefici e vedendo il piccolo che si rilassa piano piano al proprio tocco, il genitore ha la sensazione di poter fare qualcosa, solo con le proprie mani e senza nessun intervento esterno, per il figlio: una mamma che prova questa sensazione avrà meno paura a manipolare il proprio piccolo, a guardarlo, e imparerà a riconoscere più velocemente i segnali che il piccolo invia. Non solo.

Un genitore che si trova in difficoltà nella gestione della nuova situazione, nella fatica di prendersi cura del bebé e si chiede: “Ma sarà normale? Succede solo a noi?”, può trovare un grande aiuto nel gruppo del massaggio infantile. Se uscire di casa con borsone, pannolini, tutine di ricambio, carrozzina, ovetto, ecc. ecc. può sembrare faticoso oltremisura, ne vale la pena per la sorpresa che troverete una volta arrivati: al corso ci sono genitori nella vostra stessa situazione, pieni di stanchezza, di dubbi e insicurezze, mamme con la maglietta sporca di latte e rigurgito e papà con le occhiaie che sono parte integrante di un nuovo look da uomo maturo! Spesso i corsi diventano l’occasione per capire che alcuni problemi sono condivisi da diversi genitori, che ogni bambino ha il suo carattere e le sue particolarità, ma che in fondo la gestione dell’allattamento, della pappa, della nanna e delle tanto faticose ore serali è un cruccio che assilla moltissime mamme e papà. Il corso diventa un modo per trovarsi, conoscersi, magari anche fare amicizia, stringere alleanze per affrontare insieme questo stupendo e impegnativo momento.

Come fare allora a frequentare un corso di massaggio? Datevi tempo, prendetevi tempo. Vedrete che tutto quello che occupate per questa esperienza sarà un tempo di qualità, dedicato a voi e ai vostri piccoli. Prendersi tempo significa anche accogliere con serenità quello che avviene: massaggiare il bambino magari solo per un quarto d’ora in questa lezione, oppure non massaggiarlo proprio perché devo allattarlo tutto il tempo o perché dorme (vedrete che l’insegnate saprà comunque coinvolgervi nell’incontro a cui state partecipando), ascoltare un pianto che arriva copioso, ma che magari dopo fa sentire molto meglio, fa rilassare e sfogare. Recarsi a un incontro e trovarsi a supportare un papà in difficoltà, quando si pensava di essere i genitori più incasinati sulla faccia della terra, oppure trovare la soluzione al proprio problema nel racconto di come una mamma ha gestito una certa situazione. Scoprire che, invece, il mio bimbo se ne sta come un pascià a farsi massaggiare fino a che si addormenta. Capire che ci si può rilassare anche mentre si massaggia, tornando a casa riposati e ristorati. Sentire quanto è bello, una volta tanto, poter vivere il tempo invece che perderlo, poterlo assaporare amando e amandosi, facendo qualcosa per sé e per il proprio piccolo, qualsiasi età egli abbia.

Buon massaggio a tutti

Nicoletta Bressan

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