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L’allattamento è ovunque! Un cartello per dare il benvenuto alle mamme

allattamento-in-pubblicoQuando un bimbo piccino ha bisogno di poppare, non guarda l’orologio. Piange. E la mamma, ovunque si trovi, si siede e lo allatta. O meglio, la mamma ovunque si trovi, deve potersi sedere ed allattare. Con la certezza che non riceverà rimproveri, osservazioni o sguardi malevoli per questo. Scontato? Purtroppo non tanto.

Sono trascorse solo poche settimane dagli ultimi eventi saliti alla ribalta delle cronache: a Bologna una mamma si è sentita dire che allattare in un museo è vietato, a Biella è risultato vietato all’ufficio postale. Brutte storie, decisamente, perché venire rimproverate magari davanti ad altre persone non è mai bello, anche se sappiamo di avere ragione, anche se sappiamo di non aver sbagliato nulla. L’imbarazzo c’è. E anche la mortificazione. Sabato 11 febbraio, le madri, e i padri, e le persone sensibili a questo argomento, sono scesi nelle piazze per ricordare che l’allattamento non può essere confinato dentro le mura di casa. L’allattamento è ovunque. Quando il bimbo chiede, la mamma lo allatta. E questo è un diritto prima di tutto del bambino, che deve essere nutrito al bisogno, ed è un diritto anche della mamma che non può vivere per mesi relegata in casa, perché sta allattando il suo piccino. Su questo argomento è già stato scritto molto, anch’io mi sono trovata in passato a parlarne, ma evidentemente non è stato abbastanza. C’è ancora da lavorare per cambiare la cultura, per restituire la giusta normalità a un gesto tanto naturale, semplice, materno.

È uno dei grandi paradossi della nostra società che non fa una piega di fronte alla strumentalizzazione del corpo femminile, che non si indigna per i cartelloni, le pubblicità, i programmi televisivi in cui le donne sono più nude che vestite, ma poi si scandalizza per una madre che sta nutrendo la sua creatura. Verrebbe quasi da ridere, non fosse che sono tante le neomamme che preferiscono fare una passeggiata in meno per non dover allattare fuori casa. E una passeggiata per una neomamma che accudisce il suo piccino 24 ore su 24 è un toccasana; in certe giornate una vera e propria necessità.

Le madri hanno diritto di uscire di casa per prendere un po’ d’aria, hanno diritto di andare a fare la spesa, di sbrigare commissioni all’ufficio postale, di visitare un museo. Eh sì, devono poterlo fare. È un loro diritto. E ovviamente, hanno diritto di farlo con il loro bambino. Allattandolo quando ce n’è bisogno.

In molte città, negozi e locali pubblici hanno aderito all’iniziativa dei Baby Pit Stop (inaugurata da La Leche League e promossa dall’Unicef) organizzando un angolo riservato per mamme e bebè. È una cosa molto bella, soprattutto per le neomamme che desiderano uno spazio riparato e tranquillo dove allattare, ma non basta. È la cultura che deve cambiare. Le mamme che allattano devono sapere che saranno ben accolte dappertutto. Che possono allattare al bar, al cinema, al supermercato, in chiesa (per la chiesa in effetti ci ha pensato il Papa incoraggiando già in diverse occasioni le madri ad allattare), in spiaggia, in tribunale, al parco, senza rischiare di essere apostrofate da qualcuno.

E allora una proposta per contribuire al sospirato cambiamento culturale. Se tra voi che state leggendo ci sono negozianti, ristoratori, proprietari o gestori di attività commerciali, ricreative, locali pubblici, perché non esporre in vetrina o comunque in bella vista un cartello che specifica che l’allattamento da voi è benvenuto?

cartello-benvenuto-allattamentoÈ un messaggio incoraggiante per le mamme e i papà di bimbi piccini, ma è anche un messaggio per tutti gli altri, che leggendo si troveranno a riflettere su questo argomento.

È sufficiente un normale foglio A4 con una frase. O con un’immagine di mamma che allatta (come quella che trovate a corredo di questo articolo). Un’iniziativa semplice, che sottolinea quello che dovrebbe essere ovvio, ma ovvio non è. Non per tutti, almeno. Per far sentire ben accolte le mamme, incoraggiarle (se fossero in dubbio) a rispondere ai bisogni del loro piccino senza timori e per metterle al riparo da eventuali commenti sgradevoli da parte di altri clienti. Quando tutta la città sarà tappezzata di cartelli che danno il benvenuto alle poppate forse l’obiettivo sarà raggiunto. E allora non serviranno più flash mob e cartelli, e la scena di una donna che allatta non la noteremo neanche più, perché sarà tornata ad essere la normalità.

Buone poppate ovunque!

Giorgia Cozza

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