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Imparare a camminare è bello…ma senza il girello!
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Ogni bambino si sviluppa secondo un ritmo suo personale: uno sta seduto a sei mesi e un altro a sette, uno cammina a undici mesi, un altro a tredici. Il ritmo secondo il quale il bambino sviluppa le sue capacità di movimento sono in parte individuali (a seconda degli stimoli ambientali, dall’ereditarietà…), in parte secondo uno schema di base.
Questo schema segue tre “regole”:

  1. Il bambino può svilupparsi solo quando il suo cervello e il suo organismo sono pronti;
  2. I muscoli del bambino si sviluppano in sequenza a partire dalla testa per finire coi piedi;
  3. Il bambino impara a controllare prima i muscoli principali e poi quelli secondari.

Arriva un bel giorno quando ritroverete il vostro cucciolo in posizione eretta, appoggiato al mobiletto della sala oppure alla gamba di un tavolo. Lo guarderete entusiaste per il grande traguardo raggiunto. Dopo un po’ di giorni noterete la voglia di vostro figlio di compiere i primi passi: avrà bisogno di aiuto, di una mano a cui aggrapparsi, di una base sicura dalla quale partire.

Proprio in questo momento riecheggia nell’aria uno strumento noto a tutti, che probabilmente abbiamo incontrato durante i nostri primi passi: il girello.

Negli ultimi anni si è iniziato a sconsigliare l’uso del girello poiché interferisce lo sviluppo neuromotorio del neonato:

  • Ostacola la corretta impostazione della deambulazione, costringendolo a una posizione innaturale: per spostarsi deve premere eccessivamente sull’anca e sfruttare i muscoli dei glutei (invece che delle cosce) e camminare sulla punta dei piedi. La deambulazione che ne deriva non è altro che il frutto della spinta (sempre con la punta dei piedi) e dell’azione delle rotelle;
  • Impedisce al bambino di sviluppare un corretto senso dell’equilibrio e un po’ di sana prudenza;
  • Usando il girello ci si può permettere di non sorvegliare il bambino (commettendo l’errore di ritenerlo al sicuro). Possono invece capitare diversi incidenti domestici come ribaltamenti, cadute dalle scale, arrivare ad afferrare soprammobili, lembi di tovaglie sporgenti dal tavolo, fili di elettrodomestici anche pesanti con possibilità di tirarseli addosso. Con tutte le conseguenze del caso;
  • In pochi secondi possono percorrere distanze notevoli uscendo dal nostro raggio visivo e quindi incorrere in incidenti (come spiegato nel punto precedente).

I ricercatori di uno studio condotto al Mater Hospital di Dublino, valutando lo sviluppo motorio di 190 bambini (di cui 102 che utilizzavano il girello mentre la rimanente parte no) hanno dedotto che per ogni 24 ore di girello si ritarda di 3.3 giorni la capacità di camminare da soli e di 3.7 giorni quella di stare in piedi da solo.

In virtù di questo studio e di molti altri, diverse società scientifiche (American Academy of Pediatrics, European Child Safety Alliance, Società Italiana Pediatria) concordano sul vietare questo strumento: il Canada ha addirittura vietato per legge l’importazione e l’acquisto/vendita del girello con multe fino a 150.000 dollari e fino a 6 mesi di reclusione.

Secondo le Linee Guida Nazionali per la prevenzione e la gestione clinica dei traumi dentari negli individui in età evolutiva, il girello è una delle cause dei traumi che coinvolgono i neonati e anche secondo questo documento uno dei primi atti preventivi è il non-uso del girello.

Alternative:

  • Se il neonato vuole camminare e sperimentare, sarebbe bello seguirlo personalmente nei suoi passi. Si permette così, non solo la vigilanza, ma anche l’incitamento ad andare avanti, si fa sentire al bambino che non è da solo e che è bello raggiungere traguardi insieme.
  • Predisporre zone sicure dove possano imparare a camminare, a sedersi, a sperimentare i movimenti. Sono molto utili i tappetini per neonati: sono comodi (sia per i piccoli che per i genitori) perché morbidi, sono colorati e un pochino ruvidi (per evitare gli scivolamenti e una presa maggiore per i piedini) e permettono al bambino di muoversi con libertà ma nello stesso tempo, grazie alla loro morbidezza, garantiscono “cadute” soft. L’importante è predisporre tutto l’ambiente a misura di bambino coprendo le mensole delle librerie (sulle quali i bambini più grandicelli potrebbero arrampicarsi), isolando le prese elettriche (con gli opportuni copri-presa), togliendo dalla circolazione oggetti duri, con spigoli e con piccole parti che potrebbero finire nella bocca del bambino e quindi causare soffocamenti.
  • Per alcune situazioni può essere d’aiuto il box, uno spazio delimitato da una retina che permette al bambino di muoversi ma evitando di “andare in giro” per la stanza. È opportuno però utilizzarlo per i soli momenti in cui si ha bisogno di “limitare” lo spazio del bambino in quanto, anche se permette il movimento, allo stesso tempo limita l’esplorazione dello spazio.

Imparare a camminare è bello.

È una grande conquista per il bambino e come per tutte le conquiste è importante avere gli strumenti adeguati affinché il raggiungimento del traguardo non comporti difficoltà o problemi che potrebbero ostacolare il futuro.

Dott.ssa Antonella Schiavello, ostetrica e Socia Fondatrice del Gruppo MA.MA

Riferimenti:

Baby Walkers: What You Need to Know. Americans Academy of Pediatrics, 2008;

Protezione ambientale e ortodontica vs la traumatologia dentale in età evolutiva. Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, 2014;

Quando nasce un bambino. Ministero della Salute, 2004;

Locomotor milestones and babywalkers: cross sectional study. British Medical Journal, 2002.

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