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Questione vaccini: Eugenio Serravalle chiede maggiore chiarezza

Eugenio Serravalle, medisco specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura e Patologia Neonatale, che per noi ha pubblicato “Vaccinazioni: alla ricerca del rischio minore” e “Bambini super-vaccinati”, ha scritto questo articolo per Il Corriere della Sera del 2 Agosto 2017. Ve lo proponiamo, sperando che possa costituire per voi un importante spunto di riflessione.

“Va sconfitto solo il morbillo. Ingiustificato l’obbligo di dieci vaccini”

In merito al decreto sull’obbligo vaccinale, vorremmo ristabilire alcuni incontrovertibili dati di fatto, a fronte della campagna denigratoria che i giornali stanno conducendo contro settori significativi della società civile di cui si sono fatti interpreti i tanti medici che nelle audizioni al Senato hanno evidenziato i forti limiti di un provvedimento che, unico caso in Europa, rende obbligatorie 10 vaccinazioni.

Comprendiamo che mettersi a smentire dati oggettivi sia troppo impegnativo e richieda troppa intelligenza e attenzione rispetto alle esigenze politiche e giornalistiche di ridurre sbrigativamente al silenzio chi sia di ostacolo alla creazione di un consenso frutto di censura più che di reale convincimento delle persone. Tuttavia, non rinunceremo mai a chiedere una smentita, fondata su dati scientifici, riguardo ai seguenti punti:

a) non esiste alcuna emergenza epidemiologica tale da giustificare un provvedimento che rende obbligatorie non alcune vaccinazioni ritenute fondamntali, ma ben 10 vaccini;

b) il calo delle coperture vaccinali rappresenta un problema solo per morbillo e pertosse, non per le altre malattie, ed è ampiamente dimostrato dalla letteratura medica che l’immunità di gregge si raggiunge con percentuali di popolazione vaccinata diverse a seconda dell’agente infettivo;

c) se l’emergenza è rappresentata dal morbillo, allora si renda disponibile questa vaccinazione singola per tutta la popolazione, adulti compresi, dal momento che il maggior numero di casi si registra in questi soggetti;

d) ribadiamo l’importanza delle vaccinazioni, ma indichiamo nelle condizioni igienico-sanitarie e nello standard di vita delle popolazioni più povere il fattore principale di malattie gravi, come sta accadendo in questi giorni nello Yemen, dove la guerra ha scatenato una incontrollabile epidemia di colera, malattia che l’Italia ha conosciuto fino agli anni Settanta, e che è stata debellata da igiene, servizi igienici, acqua potabile, istruzione e innalzamento dei livelli medi di benessere sociale.

Lo ripetiamo, desidereremmo venire smentiti su questi punti con dati puntualmente citati, non con riferimenti vaghi, generici e confusi. Come ha sottolineato una delle migliori esperte di politica sanitaria, la Senatrice Nerina Dirindin, ciò equivarrebbe a richiedere se non altro un’obbedienza illuminata, anziché un’obbedienza cieca a mezzo stampa.

Eugenio Serravalle

Pediatra, Presidente Associazione di Studi e Informazione sulla Salute (AsSIS)

Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 2/08/2017.

Un commento

    • Chiara Lestuzzi

    • 7 anni fa

    “il calo delle coperture vaccinali rappresenta un problema solo per morbillo e pertosse, non per le altre malattie,” significa che la stragrande maggioranza dei bambini è vaccinata? E allora dov’è il problema? I genitori che hanno già vaccinato i loro figli sono a posto…

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