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Elena Balsamo racconta “Cara mamma”

Mancano pochi giorni all’uscita in libreria di Cara mamma e noi lo attendiamo con entusiasmo! Abbiamo intervistato Elena Balsamo per raccontarti qualcosa di più!

Puoi prenotarlo qui fino al 30 marzo e incontrare l’autrice alla Bologna Children’s Book Fair martedì 2 aprile alle ore 12.00 allo stand B14 nel padiglione 26 o alla Fiera del Bambino naturale a Chiari sabato 13 aprile alle ore 15.00 a Villa Mazzotti, sala Zodiaco.


Elena, come è nata l’idea di questo libro?

In modo inaspettato, come un bambino non previsto ma che chiedeva di nascere…
Quello della relazione con la madre è un capitolo importante nella storia di ognuno di noi e io mi sono resa conto che non si riesce a proseguire il proprio cammino in modo soddisfacente se lo si lascia in sospeso… Così ho voluto provare ad affrontarlo nel modo che mi è proprio, cioè attraverso un approccio prevalentemente poetico ed epistolare: quello che mi permette di toccare il cuore di chi legge e di regalare parole d’amore…

A chi è dedicato “Cara mamma”?

In primis a mia madre, è un omaggio che le dovevo, e poi a tutte le mamme che ho incontrato sul mio cammino e a quelle che ancora non conosco; a tutte le donne che si apprestano a diventare madri; ma anche a tutti i figli che sono impegnati nel faticoso processo di elaborazione della loro storia personale perché possano comprendere e fare pace con la propria madre, cioè con la loro Origine, con le loro radici, perché senza radici non si vola…

Qual è il messaggio che hai voluto trasmettere con questo tuo ultimo lavoro?

Prima di tutto che il mestiere di madre, così sottovalutato e mal compreso, è il più importante al mondo perché crea e forma esseri umani ed è quindi un compito sacro e come tale andrebbe considerato; quindi che la relazione con la madre è il prototipo di tutte le altre relazioni (non solo con le persone ma anche per esempio con il nutrimento e con il denaro), per cui se queste non funzionano bisogna andare a indagare alla fonte primari. Ho voluto poi dare voce al bambino senza voce – quello di cui cerco di farmi interprete – per guardare alle tappe cruciali del periodo perinatale (concepimento, gestazione, parto e maternage) attraverso il suo sguardo, che ci offre un’altra prospettiva molto più vera e autentica, e quindi anche più utile per trasformare una realtà spesso insoddisfacente.  È interessante constatare come oggi le neuroscienze confermino sempre più quanto il sentire del bambino e le tradizioni di saggezza di tutti i tempi e tutti i popoli avessero già da molto compreso.

Qual è, Elena, l’augurio che affidi a “Cara mamma”?

Che questo piccolo libro possa offrire spunti di riflessione per  diventare madri e/o figli più consapevoli e quindi felici.


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