• 0 Elementi - 0,00
    • Il carrello è vuoto.
I “papà canguro”

La pratica del babywearing è culturalmente associata alla femminilità, ma essere genitori è un atto d’amore, che non ha (e soprattutto non fa) distinzioni di genere.
Eppure, con molta probabilità, c’è ancora chi si stupisce dei papà che portano, dei papà che dedicano tempo e cure amorevoli ai loro piccoli proprio come fanno le mamme, e questo solo perché i papà che possono permettersi il lusso di accudire i figli (e le mamme) sono ancora una minoranza, soprattutto in Italia.
Sappiamo benissimo infatti quanto poco spazio sia concesso loro dopo una nascita: si pretende che tornino subito alla vita di prima, senza considerare quanto fondamentale sia il supporto che possono dare alla loro compagna nel post parto e che anche loro hanno la necessità di iniziare a creare un legame con il proprio bambino.

Cosa succede a un uomo quando diventa papà?

Non ha forse anche lui il desiderio continuo e costante di essere presente nella vita del suo piccolo?  Non sente forse anche lui il bisogno di proteggerlo e guidarlo?
Certo che sì!
Il papà porta il figlio perché ama guardarlo negli occhi così come piace alla mamma, desidera condividere momenti e sensazioni, vuole avvicinarsi a un sorriso o godersi il calore del piccolo che dorme sul suo petto. È emozionante, intenso, tanto facile quanto pratico.
Lo guardi, questo papà, che sistema gli spallacci con calma, prende le misure, controlla che il supporto sia perfetto e aderente al suo corpo. Lo indossa, fa spazio al bambino, immaginando come possa stare comodo. Poi stringe ancora un po’ e infine cerca di velocizzarsi. Si tratta di pochi minuti, lo osservi mentre è impegnato in un momento tutto suo e sei curiosa di un uomo così preso da questa operazione.
Vedere questo papà prepararsi a portare suo figlio con il marsupio fa parte del quotidiano, ma ogni volta che capita di assistere a una scena simile, fermarsi a sbirciare è un’emozione troppo grande.
Siamo troppo abituati a immaginare la mamma che porta e spesso dimentichiamo che il babywearing è una filosofia di vita del genitore, non esclusiva della donna: è bello per la mamma ed è bello per il papà. Regala una profonda sensazione di attaccamento con il proprio bambino; lega forte, rende una passeggiata magica, migliora un pomeriggio in famiglia.

Una figura paterna sempre più consapevole

Essere un papà portatore non è una conquista (e non deve essere vista come tale), è amore puro, voglia di condividere momenti in famiglia con spensieratezza, senza luoghi comuni o pregiudizi, solo con il forte desiderio di godersi i mesi più belli insieme al proprio figlio, con le stesse possibilità e lo stesso tempo di una mamma.
Ecco perché, sempre più frequentemente, si incontrano papà che pretendono di accompagnare le loro compagne in tante fasi della gestazione: accompagnarle a una visita, informarsi e documentarsi sui metodi più naturali ed efficaci per crescere un bambino, imparare una legatura in fascia così da essere pronto al momento dell’arrivo del bambino.
La sensazione quindi è quella di una figura paterna che assume un ruolo sempre più importante e consapevole nel percorso di crescita dei figli. Proprio per questo motivo il portare può rivelarsi un’attività preziosa con benefici incredibili per tutti. Genera condivisione tra i genitori sulle sensazioni provate, sullo sviluppo del bambino e sugli effetti positivi che offre a ognuno di loro. È uno stimolo per il confronto, ma soprattutto permette di creare uno spazio personale e intimo con il proprio bimbo perché sviluppa un aspetto fondamentale nella crescita: la complicità padre-figlio. Diventare un “papà canguro” sarà emozionante ed entusiasmante, proprio come diventare un genitore.


di Zuhal Kaykac Messora
Consulente del Portare certificata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Accetto i Termini e Condizioni e la Privacy Policy

×
Registrati alla newsletter