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vaccino covid bambini

Eugenio Serravalle, medico specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura e Patologia Neonatale, membro della Commissione Provinciale Vaccini della Provincia Autonoma di Trento e relatore in convegni e conferenze sul tema delle vaccinazioni, alla luce di numerosi dati raccolti, in questo articolo riassume rischi e benefici della dibattuta proposta di vaccinazione anti Covid in età pediatrica.

Perché dovrei far vaccinare mio figlio?

Anche l’European Medicines Agency (EMA) alla fine ha riconosciuto che «esiste un piccolo rischio di miocardite e pericardite in seguito alla vaccinazione con Comirnaty (Pfizer) e Spikevax (Moderna)». 
Gli studi randomizzati fino a oggi hanno compreso solo circa 3500 adolescenti e non sono progettati per identificare eventi avversi rari. La decisione dell’EMA fa seguito alla stessa presa di posizione dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie del governo degli Stati Uniti, che hanno per primi identificato il rischio di miocardite negli adolescenti che hanno ricevuto i vaccini a base di mRNA.
Un tassello in più, non emerso in precedenza, che offre nuovi elementi per la valutazione della sicurezza e sul rapporto rischi e benefici di queste vaccinazioni in età pediatrica.
La maggior parte dei bambini che contraggono la COVID-19 sviluppa una malattia lieve o rimane asintomatica. Ci sono bassi rischi di ricovero ospedaliero e morte (in Italia sono stati 26 i minori di 19 anni deceduti, 1 caso ogni 400.000, la letalità è <0,1%) così come è rara la sindrome infiammatoria multisistemica. 
I bambini e le scuole sembrano svolgere un ruolo limitato nella trasmissione dell’infezione e la vaccinazione delle fasce pediatriche avrebbe un beneficio marginale nel proteggere gli altri, in particolare una volta che le persone a rischio più elevato sono state immunizzate. 

Quali sono gli effetti collaterali più comuni?

Le reazioni da tenere sotto osservazione non sono solo quelle cardiache; avremmo dati veritieri solo con adeguati programmi di sorveglianza attiva tutt’ora inesistenti. 
Al 12 giugno scorso il Vaccine safety datalink (Vsd), che conduce studi su eventi avversi rari e gravi dopo l’immunizzazione, riferiva le reazioni riscontrate su minori di fascia 12-15 anni ai quali erano state somministrate 176.987 prime dosi e 66.546 richiami di vaccino Pfizer, e quelle segnalate nella fascia 16-17 cui erano state date 127.665 prime dosi e 101.938 richiami.
Le percentuali di altri eventi avversi dopo la prima dose vanno dal 2,3% nella fascia 12-15 anni al 5,2% in quella 16-25, riferite quanto a incapacità di studiare e concentrarsi nell’arco dei sette giorni successivi all’inoculazione, per balzare al 9,1% e al 9,8% (rispettivamente per fascia), quanto a incapacità di svolgere le normali attività quotidiane. Dopo la seconda dose, si va dal 5,6% al 25%.
Abbiamo fatto questi semplici calcoli. Se si vaccinassero tutti i ragazzi e gli adolescenti italiani, e se il 2,3% dei 2.272.563 soggetti di età compresa tra 12 e 15 anni dovesse avere reazioni gravi come quelle registrate negli Stati Uniti dopo la prima dose di vaccino, avremmo ben 52.000 ragazzi che presenterebbero una reazione avversa grave.
Se consideriamo il 9,1% di incidenza di reazioni che impediscono lo svolgimento di attività quotidiane, arriviamo a quasi 207.000 giovani.
Dopo la seconda dose, il 5,6%, ovvero 127.000 ragazzini, avrebbero reazioni serie e il 25,4%, vale a dire 577.000 giovanissimi si troverebbero inabilitati per un periodo di tempo non breve.
E non se ne conosce appieno la durata: il trial sul vaccino di Moderna riferiva una durata media di tali reazioni di 3,4 giorni dopo la prima dose e di 4 dopo la seconda, senza distinguere tra quelle lievi, moderate e gravi, mentre per i trial di Pfizer ancora non ci sono dati.
Infine, non sappiamo se emergeranno altre complicazioni a distanza di tempo.

I benefici dei vaccini anti Covid superano i rischi? 

La domanda finale, legittima, oggetto di un ampio confronto nella letteratura scientifica, è: i benefici dei vaccini anti Covid-19 superano i rischi
Nei bambini con alcune malattie gravi croniche o acute probabilmente sì, e questi bambini dovrebbero quindi avere accesso alla vaccinazione, se i genitori lo desiderano. Ma nei bambini sani, nessuno può attualmente esserne sicuro.
Per questo abbiamo lanciato una richiesta di moratoria per la vaccinazione ai bambini che vi invitiamo a sottoscrivere qui.


di Eugenio Serravalle
Medico specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura e Patologia Neonatale.

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