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attività fisica bambini

I bambini sono naturalmente portati al movimento continuo spontaneo, tuttavia il nostro modello sociale sta riducendo sempre di più le occasioni per farlo e gli spazi liberi che lo favoriscono, mentre aumentano le motivazioni all’uso di strumenti telematici e schermi. 
Insieme alla pediatra Vera Gandini vediamo quali sono i capisaldi di un’attività fisica che garantisca benefici fisici e psicologici, come motivare i bambini più “sedentari” e qual è il ruolo di una corretta alimentazione.

Per i bambini almeno 60 minuti al giorno di attività fisica

L’attività fisica è qualsiasi movimento del corpo che richieda consumo di energia, incluse azioni quotidiane come camminare, fare le scale, praticare il giardinaggio. Affinché, però, tali gesti possano essere vantaggiosi per la nostra salute, le attività devono far aumentare la frequenza cardiaca.
In particolare, secondo l’OMS, i bambini tra i 5 e i 17 anni dovrebbero praticare almeno 60 minuti al giorno di attività fisica di intensità da moderata a vigorosa, alternando attività aerobiche come camminare, correre, andare in bicicletta, nuotare, ed esercizi a corpo libero. Se ci pensate, è quello che fanno i bambini quando vengono lasciati liberi di giocare.
I bambini sono naturalmente portati al movimento continuo spontaneo, tuttavia il nostro modello sociale sta riducendo sempre di più le occasioni per farlo e gli spazi liberi che lo favoriscono, mentre aumentano le motivazioni all’uso di strumenti telematici e schermi. 
Durante questi mesi di pandemia, in particolare, abbiamo assistito a una riduzione dell’attività fisica di grandi e piccoli, palestre, piscine, campi da gioco sono stati chiusi, con gravi ripercussioni sulla salute psicofisica.

Il movimento come prevenzione

Il movimento durante l’infanzia è associato a una maggiore probabilità di mantenere una vita attiva in adolescenza e nell’età adulta.
L’attività fisica, infatti, è universalmente riconosciuta come strumento di prevenzione e cura di molte malattie croniche, come obesità, diabete, malattie cardiovascolari. I benefici fisici che ne derivano sono molti: il movimento ha effetto antiipertensivo, antinfiammatorio, riduce la glicemia e il colesterolo, favorisce la consapevolezza neuromuscolare, la coordinazione e il controllo del movimento, rinforza ossa, muscoli e articolazioni. L’attività aerobica accelera anche il transito intestinale.
Muoversi è importante, poi, per lo sviluppo cognitivo e psicosociale dei bambini, migliora il rendimento scolastico, aiuta a costruire l’autostima, a gestire le emozioni e a ridurre l’ansia, stimola la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore, favorisce lo sviluppo motorio e cognitivo e i comportamenti pro-sociali, abitua infine al rispetto delle regole e contrasta l’insonnia.

L’esempio di mamma e papà

L’attività fisica aiuta a mantenere il peso sotto controllo. Spesso i bambini sovrappeso smettono di fare sport perché non hanno le stesse performance dei compagni e rinunciano a muoversi perché derisi o discriminati. Dobbiamo invece sostenere la motivazione al cambiamento di questi bambini: attraverso l’attività motoria e un’alimentazione corretta potranno raggiungere un peso adeguato.
La famiglia, anche in questo ambito, si rivela una chiave fondamentale, in grado di influenzare i comportamenti e gli stili di vita dei bambini e degli adolescenti. Attraverso l’esempio, l’incoraggiamento e la partecipazione alle attività e al gioco possiamo influenzare le abitudini dei nostri figli: giochiamo con loro a pallone, a ping pong, a nascondino, portiamoli al parco, lasciamoli liberi di fare esperienze fornendo incoraggiamento e autonomia in ambienti sociali e fisici adeguati, portiamoli a camminare, magari in compagnia di altri amici oppure di un animale domestico.
Riduciamo il tempo trascorso in attività sedentarie e favoriamo il movimento nei piccoli spostamenti quotidiani, come l’andare a scuola a piedi, salire le scale e non prendere l’ascensore. Dobbiamo fare dell’attività fisica un’abitudine quotidiana, una parte integrante del nostro stile di vita, fin da piccoli.

Non solo attività organizzate e strutturate

Il movimento può essere rappresentato da un’attività organizzata e strutturata in corsi e lezioni, ma anche da attività spontanea, dal gioco libero.
Lasciamo scegliere ai bambini uno sport che piaccia per favorire l’impegno e la partecipazione costante.
L’attività all’aria aperta, grazie alla combinazione tra luce solare e movimento, favorisce la formazione del picco di massa ossea e la serenità psico-fisica. Evitiamo, però, le zone urbane ad alto traffico per ridurre l’esposizione agli inquinanti ambientali.

La dieta non cambia!

Infine, ricordiamoci che per i bambini che praticano attività sportiva non agonistica, non è necessario aumentare l’apporto calorico o cambiare la dieta e, soprattutto, non è necessario ricorrere ai famosi “integratori”. Un’alimentazione sana ed equilibrata è in grado di fornire il giusto apporto energetico.
Come genitori, spesso sovrastimiamo l’effetto dell’attività fisica e tendiamo a compensare, offrendo merende e spuntini per reintegrare il consumo legato al movimento. In realtà, solo in casi selezionati è necessario apportare delle modifiche alla dieta abituale, dal momento che le 2-3 ore di allenamento settimanali rappresentano spesso solo una breve parentesi di movimento, in un contesto di vita tendenzialmente sedentario. Fondamentale è l’idratazione con acqua.


di Vera Gandini
Pediatra, esperta in omeopatia, su www.veragandini.it promuove la cura integrata come strumento per prevenire le malattie e raggiungere la salute intesa come benessere psicofisico.

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