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Il bambino naturale - consigli a genitori e figli

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Il tema, ad un primo impatto, forse può lasciare sconcertati. Noi genitori siamo semplicemente terrorizzati all’idea che i bambini possano essere molestati e tendiamo a proteggerci dai sentimenti negativi che derivano dai riferimenti a questo argomento, evitando il discorso che tanto non ci riguarda né ora né mai. Forse quando i bimbi saranno più avanti con l’età ci impegneremo, non senza difficoltà, a spiegare ai nostri figli come fare per proteggersi da persone che potrebbero volersi approfittare di loro.

Da questa prospettiva tuttavia, soprattutto se le raccomandazioni dei genitori arrivano in un’età in cui i bimbi non sono ancora completamente maturi da un punto di vista psico-cognitivo, può accadere che vengano percepiti dei messaggi carichi di ansia e di vibrazioni negative riguardo al contatto in generale.

E’ invece importante che i nostri figli conoscano in modo inequivocabile, la differenza tra un tocco “buono” e uno che invece non lo è e, in questo senso, il massaggio infantile è un modo splendido e positivo per insegnarlo loro.

Attraverso il massaggio infantile, infatti, lavorando serenamente in un’epoca della vita che appare lontana dai possibili rischi a cui facciamo riferimento, possiamo attivare bene nei nostri bambini il “termometro” emozionale esistente dentro di loro, ovvero quella capacità di distinguere con immediatezza assoluta e senza dubbi rispetto al proprio autonomo sentire, la differenza tra un abbraccio rassicurante, soddisfacente e pieno d’amore e un abbraccio intrusivo, che genera sentimenti negativi o quantomeno ambivalenti e quindi che induce al segreto perché qualcosa…non torna.

Accade, infatti, che chi abusa dei bambini, ostenti una presunta accondiscendenza da parte degli stessi perché…”non c’è stata resistenza”. Ma chi si occupa di questo tema in termini professionali, sa bene che accade, e non di rado, che in un primo momento i bambini non siano in grado di cogliere esattamente il senso di ciò che sta accadendo, soprattutto se le persone che dedicano loro queste attenzioni particolari fanno parte della cerchia degli affetti e/o delle conoscenze strette.

Di certo sappiamo che ciò che accomuna i casi in cui un minore viene coinvolto da una persona più grande in attività connotate sessualmente, è

– da una parte la mancanza del “consenso consapevole” : anche nel caso in cui il minore sia apparentemente consenziente e non si ribelli; infatti, il registro emotivo con cui viene filtrata quell’esperienza è connotato dall’ingenuità, dalla curiosità e/o dalla volontà di compiacere l’adulto;

– dall’altra il vincolo di segretezza a cui il bambino/la bambina è spesso obbligato, sotto minaccia, di raccontare tutto o peggio di far del male alle persone più care.

Insomma, il tema è molto complesso e le azioni di prevenzione si giocano senz’altro su più fronti. Di sicuro quei bambini che vengono “allenati” fin da piccoli ad essere sensibili nei confronti di se stessi, a parlare delle loro emozioni, di ciò che è piacevole e di ciò che non lo è, di ciò che procura ansia e di ciò che offre serenità, sono quei bimbi che con maggiore probabilità (ma certezze in questo campo non ce ne sono…) sapranno agire con una certa immediatezza un atto di resistenza nei confronti di un’esperienza “fiutata” come negativa o comunque saranno più portati, ancora una volta non senza difficoltà, a confidarsi con un adulto di cui si fidano davvero.

A fronte di queste sommarie considerazioni, è importante riflettere su quanto sia importante per l’armonico sviluppo della persona, che il bambino sia abituato a riconoscere e sentire la padronanza del proprio corpo e insieme ad esso del proprio “io”, sviluppando un’immagine positiva di sé e affinando via via la fine consapevolezza delle proprie sensazioni.

Ecco che, con riferimento a quanto detto, emerge in maniera abbastanza intuitiva che un bambino costantemente massaggiato fin dalla primissima infanzia ha qualche vantaggio in più rispetto ad un bambino che viene semplicemente avvisato di cosa sia un tocco improprio. Grazie alla profonda reciproca “conoscenza” che il massaggio è in grado di instaurare tra il genitore e il bambino, si comincia a tessere un solido spazio di profonda confidenza che poi il genitore avrà cura di alimentare nel tempo fino ad invitare il proprio figlio a parlare apertamente di qualunque cosa, bella o brutta, possa mai accadergli.

In questa prospettiva, la sensibilizzazione al problema dell’abuso, non acquista più carattere allarmistico ma diventa un primo passo per l’arricchimento della consapevolezza e per la crescita della percezione del Sé.

Daniela Iurilli

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