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INTERVISTA a Sara Honegger: Alimentazione dei bambini e prime pappe

svezzamento-bebèUn mondo di pappe è un libro dedicato allo svezzamento e più in generale all’alimentazione del bambino, con un “taglio” molto particolare: ne parliamo con la sua autrice Sara Honegger, esperta di alimentazione naturale, salute della donna e medicina alternativa.

Sara, la peculiarità del suo libro è ben evidenziata già nel titolo dato che lei ha raccolto ricette di ogni paese del mondo…
Sì, questa è la caratteristica principale del libro, la scelta di dare dignità ai saperi che le donne di paesi diversi hanno accumulato negli anni a proposito di pappe e svezzamento. Per chi legge può essere un’occasione per ampliare lo sguardo e per constatare come la gravidanza, il parto, l’allattamento e lo svezzamento, ovvero i momenti fisiologici della vita della donna e della famiglia, rispondano al codice culturale del paese di appartenenza. Un mondo di pappe dà voce alle madri, per far conoscere e sostenere tradizioni e saperi antichi, ma anche per sottolineare e rivalutare l’importanza delle competenze materne.

Un punto di vista decisamente controcorrente dato che in Italia la tendenza forse più diffusa è quella di seguire le tabelle un po’ schematiche che in genere vengono consegnate dal pediatra (non da tutti, ma alcuni pediatri seguono ancora questa modalità) quando si avvicina il momento dello svezzamento.
È vero, oggi per molte donne è difficile sottrarsi all’imperativo e alle ricette della medicina. Io ho tentato di mettere in luce quello che le donne sentono e sanno per tradizione. Il problema principale per le mamme italiane è che questa tradizione non c’è più: nella maggior parte dei casi, le neomadri sono figlie di donne che hanno usato la formula artificiale e gli omogeneizzati, la trasmissione di saperi antichi si è quindi interrotta. D’altra parte, penso che chi decide di leggere un libro come questo sia già alla ricerca di risposte diverse, e probabilmente è disponibile ad ampliare se non le proprie pratiche, le proprie domande. Un libro può servire anche per far nascere dei dubbi… per spingere alla ricerca di nuove risposte. In fondo, ogni aspetto della crescita di un figlio richiede al genitore un’assunzione di responsabilità individuale.

Sara, possiamo illustrare brevemente come è organizzato il libro?
Il libro comprende una parte narrativa che dà spazio alle parole delle donne che – prima ancora di condividere le loro ricette – raccontano il loro modo di accudire i propri bambini e le usanze dei loro paesi a proposito di gravidanza, nascita, allattamento e prime pappe.

Quindi si parla anche del periodo precedente allo svezzamento?
Sì, ho pensato che non ci si potesse occupare di svezzamento, senza prima rivolgere uno sguardo alla nascita, all’allattamento e al periodo delicato del puerperio. Ad esempio, le mamme intervistate hanno riferito le attenzioni – e le ricette – speciali che nei vari paesi vengono riservate alle neomamme nelle settimane successive alla nascita. Poi ci si concentra sulle prime pappe per scoprire come gli aspetti culturali incidano nella gestione dello svezzamento che in alcuni paesi prende il via con i sapori dolci, in altri con i sapori salati e in altri ancora con alimenti per noi decisamente inusuali.

Nel capitolo dedicato allo svezzamento si parla del “cosa”, ovvero di cibi e ricette, ma anche del “come”, ovvero delle abitudini legate al momento della pappa.
Sì, perché si tratta di un aspetto importante. In Italia si tende a costruire un momento ad hoc solo per la pappa del bambino, mentre il suggerimento è di fargli condividere i pasti con gli altri membri della famiglia, poiché quello con la tavola è un appuntamento conviviale, un’opportunità preziosa per costruire e coltivare le relazioni familiari. Nei paesi poveri si condividono anche i cibi, non si ricorre ad alimenti speciali per l’infanzia, ma si “aggiustano” i piatti di famiglia per renderli adatti anche ai più piccoli.

Considerare Un mondo di pappe un libro sullo svezzamento sarebbe riduttivo perché le informazioni, i suggerimenti e le ricette che troviamo nelle sue pagine riguardano più in generale l’alimentazione del bambino nel corso di tutta l’infanzia, ma anche l’alimentazione di mamma e papà.
Molte ricette sono adatte a tutta la famiglia, ai bimbi piccoli, ai fratelli più grandi e ai genitori. Un esempio? Gli gnocchi alla romana, indicati per lo svezzamento, ma apprezzati da persone di tutte le età.

Si tratta inoltre di ricette alla portata di tutti, anche di chi non è particolarmente abile in cucina!
Abbiamo cercato nella tradizione dei vari paesi ricette semplici ed economiche. Alcune sono addirittura fatte con gli avanzi. Questo per uscire dall’ottica consumistica, poiché per svezzare i bimbi non sono realmente indispensabili alimenti ad hoc e molto costosi. Vanno benissimo ricette e ingredienti semplici, e ricordiamo che semplici non significa di scarsa qualità anzi, spesso è vero proprio il contrario. Per chi cerca la qualità a tavola, la semplicità è un’ottima guida.

La seconda parte del libro è dedicata alla “cucina-laboratorio”, di cosa si tratta?
È la proposta di coinvolgere il bambino, sin da piccolo, nella preparazione dei pasti. Il libro risponde infatti a un’idea di educazione di tipo montessoriana: il punto di partenza è la convinzione che il bimbo abbia bisogno di fare, di usare le sue mani e sperimentare attività che siano “vere”. Se con lui ci sono la mamma, il papà o i nonni, il bambino anche piccino può collaborare usando un piccolo tagliere, un coltello non affilato, i normali utensili della cucina. Questo è un buon modo anche per superare eventuali antipatie verso alcuni alimenti e per aggirare contrasti e opposizioni a tavola. È un’opportunità che io e molte amiche abbiamo sperimentato personalmente e funziona! Mettersi insieme e fare… La preparazione dei pasti diventa così un momento di relazione, un aspetto molto piacevole della vita di famiglia.

 

 

Giorgia Cozza

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