La grande circolazione di virus tra i bambini che si evidenzia in questo periodo dell’anno suscita nei genitori una domanda: come proteggere nostro figlio e prevenire le infezioni della stagione fredda?
Il latte materno è uno degli strumenti che Madre Natura ci mette a disposizione e le proprietà antivirali di questo nutriente lo hanno fatto tornare al centro dell’attenzione della ricerca a seguito dell’attuale situazione pandemica causata dal Coronavirus.
Insieme alla pediatra Vera Gandini scopriamo perché i benefici del latte di mamma sono dovuti alla presenza di numerosi elementi in esso contenuti, come anticorpi, lattoferrina, lisozima, linfociti, macrofagi, citochine. Non a caso, queste sostanze sono presenti alle loro più alte concentrazioni nel colostro, il latte dei primi giorni di vita, al fine di aumentare la funzione di protezione proprio quando il neonato è a più alto rischio a causa di un sistema immunitario immaturo, e continuano comunque a essere presenti durante tutto il periodo dell’allattamento.
Di cosa è fatto il latte materno?
È interessante sapere come vengano continuamente scoperte nuove molecole che lo compongono ad attività antimicrobica, antinfiammatoria, antiossidante e prebiotica.
Tra gli anticorpi, le immunoglobuline di classe A (IgA), presenti nel latte materno in quantità fino a cento volte superiori rispetto a quelle presenti nel sangue, vanno a rivestire il tratto gastrointestinale del neonato, proteggendo l’intestino dall’ingresso dei microbi.
Della lattoferrina avrete probabilmente sentito parlare per il suo presunto effetto contro SARS-CoV-2; viene infatti proposta e utilizzata all’interno di integratori che hanno l’obiettivo di stimolare il sistema immunitario. Questa proteina può legarsi al ferro sottraendolo al metabolismo dei batteri, che così non possono proliferare; svolge anche un’attività contro un ampio spettro di virus come herpes simplex, papillomavirus umano, HIV e rotavirus, bloccando l’ingresso di questi nelle cellule.
Un altro componente chiave del latte umano è rappresentato da un gruppo di zuccheri, di cui ne sono state identificate a oggi diverse centinaia, chiamati HMO (dall’inglese Human Milk Oligosaccharides). Queste sostanze svolgono un effetto prebiotico: giunti nel colon, vengono digeriti dai batteri intestinali del bambino, favorendo la crescita e la funzione di microbi benefici, come i bifidobatteri. L’abbondanza di bifidobatteri nei primi anni di vita stimola infatti la maturazione del sistema immunitario riducendo l’incidenza di infezioni, prevenendo le malattie allergiche, il rischio di obesità, di diabete e di malattie infiammatorie intestinali.
Gli HMO proteggono dall’invasione di agenti patogeni impedendo loro di aderire alla mucosa intestinale. È dimostrato inoltre che abbiano proprietà antivirali contro diversi virus tra cui rotavirus (causa di diarrea), virus respiratorio sinciziale (spesso responsabile della bronchiolite) e influenza.
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La salute del bambino piccolo passa dalla mamma
Diversi fattori contribuiscono a modificare le caratteristiche del latte tra una donna e l’altra, ma anche in momenti diversi in una singola madre.
Sebbene i dati della letteratura non siano concordi, alcuni studi suggeriscono che l’ansia e lo stress influiscano sulla composizione del latte materno, condizionando negativamente le proprietà immunitarie del latte. Non è difficile da comprendere come la gravidanza e il periodo dopo il parto rappresentino una fase di maggior esposizione allo stress: la fatica fisica, l’adattamento a condizioni e ruoli di vita completamente nuovi dopo la nascita, l’allattamento, sono tutte fonti di possibile tensione sia fisica che psichica e il disagio psicosociale è infatti molto diffuso tra le donne in questa fase della vita.
Al contrario, il supporto sociale ha dimostrato di poter mitigare la risposta delle donne allo stress e di favorire un livello più elevato di immunoglobuline nel latte.
Il benessere psicologico della mamma sembrerebbe quindi fondamentale a garantire un’adeguata protezione immunitaria del bambino e il sostegno si rivela quindi fondamentale, non solo per facilitare l’inizio e la durata dell’allattamento al seno, ma anche per ottimizzare la composizione di questo nutriente prezioso.

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di Vera Gandini
Pediatra, esperta in omeopatia, su www.veragandini.it promuove la cura integrata come strumento per prevenire le malattie e raggiungere la salute intesa come benessere psicofisico.