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I benefici della lettura ad alta voce 0-6 anni

Si è appena conclusa la prima edizione di “Mi fai una storia?”, il festival organizzato dalla nostra associazione Il bambino naturale e dalla Federazione Unitaria Italiana Scrittori (FUIS) all’interno del progetto “Lo scrittore, il libro, il lettore”. Un evento unico nel suo genere, nato per promuovere la lettura ad alta voce e condivisa, quale gesto di cura e di relazione sin dalla più tenera età, in compagnia di scrittori, autori, illustratori, pedagogisti, formatori e professionisti dell’editoria per l’infanzia.
In questo articolo, Anita Molino, editrice e fondatrice dell’associazione, riassume i benefici della lettura ad alta voce rifacendosi in particolar modo agli insegnamenti di una grande esperta in materia: Rita Valentino Merletti.

L’importanza della lettura per lo sviluppo del bambino

La lettura ad alta voce è uno dei doni meno costosi ma più preziosi che i genitori possano fare ai propri figli. Questa, infatti, contribuisce allo sviluppo delle diverse aree del cervello coinvolte, in un percorso che inizia ancora prima della nascita, che accompagnerà il bambino per tutta la prima infanzia e lo porterà all’acquisizione della complessa competenza della lettura individuale.
Maryanne Wolf, neuroscienziata cognitivista esperta del “cervello che legge”, insiste molto sulla rilevanza dell’aspetto relazionale nell’educazione alla lettura. Leggere ad alta voce ai bambini implica l’interazione, che è fondamentale perché porta con sé l’emozione.
Anche Rita Valentino Merletti sostiene l’importanza della lettura “con il” bambino, e non “per il” o “al” bambino. L’autrice afferma che deve esserci uno scambio continuo tra bambino e persona che legge. Fin dal primo giorno di vita extrauterina, infatti, il bambino è contento di udire la voce umana ed è in grado di ascoltarla, sia che questa gli parli, gli canti, gli racconti o gli legga una storia. Il rapporto di intimità che instaura tra adulto lettore e bambino ascoltatore favorisce un transfert positivo delle emozioni sul libro e sulla lettura.
“Leggere in due” è utile non solo per il bambino ma anche per l’adulto, per il quale può risultare uno stimolo a riflettere sulle varie esperienze, in particolar modo su quelle più delicate o inconsce, e gli permette di diventare consapevole di ciò che impara il piccolo, a cui può spiegare ciò che non capisce rispondendo alle sue domande.

Familiarizzare con l’oggetto libro

Già dai 6 mesi il bambino può sedersi in braccio all’adulto, ascoltare la sua voce, incontrare le parole e iniziare a comprendere come sono fatti e come funzionano i libri. Impara che si leggono da sinistra verso destra, scopre che ci sono le immagini, memorizza le parole delle storie e quando provate a saltare qualche riga se ne accorge subito.
Dai 18 mesi o poco più il bambino avrà poi la possibilità di capire come tenere il libro in mano, come si girano le pagine e qual è il verso giusto per guardare le illustrazioni.

Arricchire il linguaggio e le emozioni

Uno dei vantaggi della lettura ad alta voce è che questa coinvolge i piccoli attraverso la sollecitazione di domande e risposte e permette di sviluppare maggiormente il loro vocabolario e bagaglio linguistico. La lingua letta infatti abitua alla fruizione del linguaggio letterario, più preciso e ricco di quello parlato. Inoltre mette in evidenza che il linguaggio ha un suono e un ritmo e la narrativa una sua struttura.
Il miglioramento del linguaggio porta con sé anche la capacità di esprimere le proprie emozioni. Fin dalla primissima infanzia è importante accompagnare il bambino nella scoperta e nella comprensione delle emozioni provocate dalle esperienze interiori: dare loro un nome lo aiuta a gestirle e gli permette di appropriarsi del suo vissuto e di costruire la base per uno sviluppo maturo. Pian piano scoprirà che le storie divertono, consolano, fanno compagnia, incantano, commuovono e muovono all’azione.

Trasmettere la passione

Soprattutto quando i bambini sono molto piccoli, l’obiettivo principale è trasmettere la passione per la lettura più che i contenuti. Non si può insegnare il piacere di leggere, ma si possono creare le condizioni affinché nasca e si sviluppi. Fino ai 4-5 anni i bambini si trovano nella fase imitativa più forte. A suscitare il desiderio di imitazione sono l’allegria, la vivacità e l’entusiasmo: i bambini tendono a emulare con maggiore piacere ciò che diverte e coinvolge emotivamente gli adulti.
Inoltre, attraverso l’atteggiamento dell’adulto, il bambino assorbe messaggi importanti. Per esempio, se il bambino vede l’adulto che tratta il libro come qualcosa di speciale, a cui si deve un particolare rispetto, con il tempo anche lui imparerà a maneggiarlo con la stessa cura.
Il coinvolgimento emozionale, la partecipazione genuina, l’amore, l’interesse per la lettura sono contagiosi. Il contagio, per definizione, coinvolge a catena una moltitudine di persone: dall’adulto educatore la passione si trasmette al bambino, che diventerà un nuovo amante della lettura, il quale a sua volta sarà fonte di contagio per qualcun altro.

Stimolare la fantasia e altri benefici

Lettura e fantasia vanno di pari passo, poiché la prima ha come elemento fondamentale la seconda. Quando si legge un libro, si possono creare delle scene e delle immagini mentali autonome, al contrario di come avviene per esempio con i film, in cui la fantasia viene sostituita da immagini già pronte. La lettura libera la creatività e ha quindi un valore diverso rispetto agli altri media, che costringono a una visione oggettiva della realtà.
In definitiva, citando Rita Valentino Merletti, una delle studiose più competenti in materia, la lettura:

  • amplia i tempi di attenzione e la capacità del bambino di mantenere la concentrazione, quanto più si riesce a catturare il suo interesse con la storia;
  • educa al silenzio e all’ascolto;
  • crea uno spazio in cui il bambino può esprimere i suoi dubbi, le sue curiosità e le sue paure;
  • avvia alla conoscenza dei diversi generi letterari, allargando così anche gli interessi;
  • permette di creare un territorio comune di idee, immagini ed emozioni;
  • fornisce al bambino la consapevolezza che una o più persone hanno lavorato per inventare la storia, scriverla e illustrarla;
  • aumenta il desiderio di imparare a leggere autonomamente.

Cosa si perde chi non legge?

La ricchezza di fantasia, l’autonomia, la capacità di agire tenendo presenti le esigenze proprie e altrui, di progettare e pensare la realtà delle cose per trasformarle se necessario…
È ormai chiaro quanto la lettura ad alta voce sia importante per i bambini. Non resta che capire come poter svolgere al meglio questa attività, ne parlo qui.

In foto: Antonella Danusso e Giuseppina Rio del Laboratorio di lettura Pinocchio leggono a un pubblico di bambini durante il festival “Mi fai una storia?”


di Anita Molino
Editore Il Leone Verde


Bibliografia

R. Valentino Merletti, Leggere ad alta voce, Milano, Mondadori, 1996
R. Valentino Merletti, Leggimi forte, Milano, Salani, 2006
R. Valentino Merletti, Libri e lettura da 0 a 6 anni, Milano, Mondadori, 2001
M. Wolf, Lettore vieni a casa, Vita e Pensiero, 2018

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