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vacanze coppie separate

Dopo mesi di chiusura forzata in casa, le famiglie italiane hanno aspettato con ansia l’arrivo delle belle giornate e dell’estate per trascorrere del tempo all’aria aperta.
Spesso però accade che la stagione più desiderata dell’anno da grandi e piccoli accentui la conflittualità e le discussioni nella coppia separata, a scapito della serenità e del benessere psicofisico dei bambini. Per i genitori separati si pone infatti, come ogni anno, il problema di programmare le rispettive vacanze da trascorrere insieme ai propri bambini.
Gaia de Padua, avvocato familiarista, in questo articolo spiega quali sono gli accordi necessari e le tempistiche per approvarli, cosa accade in caso di disaccordo tra un genitore e l’altro e come vengono divise le spese per la vacanza.

Coppia separata, vacanze e figli: cosa stabilisce la legge

Capita di frequente che i genitori separati o divorziati, nei mesi che precedono l’estate, si rivolgono ai legali di fiducia per chiedere un aiuto nella pianificazione dei propri giorni di vacanza con i figli.
Come organizzarsi?
Sicuramente flessibilità e comprensione reciproca sono gli ingredienti essenziali per favorire un accordo all’interno della coppia separata e non alimentare sterili discussioni.
A orientare mamma e papà, poi, c’è il provvedimento del Giudice o gli accordi di separazione/divorzio, i quali prevedono le settimane spettanti a ciascuno nel periodo estivo: tendenzialmente è stabilito che i bambini trascorrano due settimane, consecutive o frazionate, con ciascun genitore.
Nella maggioranza dei casi è lo stesso provvedimento o accordo a indicare un termine entro il quale i genitori devono accordarsi (generalmente è la fine del mese di maggio) e, una volta stabilito il periodo di vacanza, mamme e papà hanno tutto il diritto di decidere autonomamente dove trascorrere le vacanze con i propri figli. In regime di affido condiviso, entrambi i genitori, nei periodi di loro spettanza, possono organizzare le vacanze come e dove desiderano: c’è chi predilige il mare, chi la montagna, chi va dai nonni oppure chi resta in città godendosi con i bambini la piscina.
Seppur libero di scegliere la meta, ciascun genitore ha comunque il dovere di informare l’altro circa la località in cui intende soggiornare con la prole e di fornire ogni indicazione possibile ai fini della reperibilità (per esempio l’indirizzo e i recapiti telefonici della struttura in cui si soggiorna). Quindi non sussiste un obbligo di concordare preventivamente con l’altro genitore il luogo in cui si intende portare i figli in villeggiatura né è necessaria l’autorizzazione dell’altro affinché ci si possa recare con grandi e/o piccoli in una determinata località.

Se un genitore è in disaccordo sulla meta delle vacanze

Nel caso in cui un genitore non sia d’accordo che il figlio vada in vacanza in una determinata destinazione può adire il Tribunale attraverso una procedura di tipo civilistico, chiedendo di vietare che il bambino venga portato nella località scelta dall’altro genitore.
Tale richiesta va corredata dalla dimostrazione che viaggiare verso quel luogo e soggiornarvi possa recare pregiudizio ai figli, ovvero andare a discapito del loro benessere. Il Tribunale, valutato l’interesse del minore, se riterrà opportuno potrà negare al genitore di recarsi con il figlio in quella determinata località.

Se un genitore non comunica all’altro la meta delle vacanze

Nel caso in cui un genitore non comunichi all’altro dove si recherà con il figlio per le vacanze, l’altro può vietarne la partenza?
Già il Tribunale di Rieti, Sez. GIP., con la sentenza del 15/6/2011, pronunciatosi in un caso analogo, ha stabilito che il genitore separato che non comunica all’altro il luogo di vacanza con i figli non commette reato se, nelle condizioni della separazione, è indicato soltanto di concordare il periodo, e non la scelta, della vacanza.
In ogni caso, anche se non si configura un illecito penale, rientra comunque nelle regole di buona prassi ed è conforme alla cura condivisa della prole che ognuno dei genitori renda noto all’altro la meta della vacanza.

Come accordarsi per le spese in una coppia separata

Un’altra domanda che spesso mi viene posta riguarda la partecipazione dei genitori, nel caso di una coppia separata, alle spese per la vacanza con i figli.
La regola generale è che ciascun genitore pagherà per intero le spese per le vacanze che trascorrerà con i bambini, non essendo inclusa fra quelle spese extra assegno che, come tali, sono da condividere. Ciò comunque non esclude che i genitori possano accordarsi diversamente e decidere di dividere le spese per le vacanze!
Da ultimo, il genitore non collocatario deve comunque versare l’assegno di mantenimento per il figlio anche durante il periodo in cui lo terrà con sé per le vacanze?
La risposta è sì, a meno che i genitori decidano di accordarsi diversamente.


di Gaia de Padua
Avvocato familiarista, esperta in diritto della persona e delle relazioni familiari, professionista collaborativo AIADC, cura il profilo e la rubrica @dirittoalcuore di cui è creatrice e fondatrice.

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