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antibiotici primi 1000 giorni

Il microbiota intestinale (l’insieme dei microorganismi che vivono nel nostro tratto enterico) ricopre un ruolo fondamentale nel determinare la salute dell’uomo.
In particolare si rivela fondamentale nell’orientare lo sviluppo, la maturazione e la funzione del sistema immunitario nei primi 1000 giorni di vita, il periodo che va dal concepimento ai 2 anni. In questa finestra di tempo si forma il “core”, ossia il nucleo storico del microbiota che caratterizza in modo unico ognuno di noi; non esistono infatti al mondo due microbioti identici. A guidarne la formazione vi sono il corredo di germi trasmesso dalla mamma durante la vita fetale, il tipo di parto e l’allattamento, le abitudini alimentari che attuiamo sin dallo svezzamento, l’uso degli antibiotici e l’ambiente in cui viviamo.

Antibiotici e microbiota intestinale

Qual è l’impatto degli antibiotici assunti durante il periodo perinatale e i primi anni di vita su questi preziosi microorganismi?
Negli ultimi anni numerosi studi hanno dimostrato che il consumo eccessivo, l’uso prolungato, il dosaggio errato o le proprietà farmacologiche di questi farmaci possono avere conseguenze impreviste e indesiderabili sul microbiota intestinale. 
La somministrazione di queste molecole nei primi 1000 giorni di vita non rappresenta una situazione rara ed eccezionale: nei paesi industrializzati, secondo uno studio del 2018 (A.M. Nogacka e altri), circa il 30% delle donne riceve una profilassi antibiotica intrapartum contro l’infezione neonatale da streptococco di gruppo B e a oltre il 50% dei bambini sono stati prescritti antibiotici durante il primo anno di vita.
Questi farmaci, sebbene necessari e fondamentali per trattare alcune patologie, alterano il microbiota del nostro intestino riducendone la biodiversità, quindi la varietà, causando la diminuzione di microorganismi benefici e incrementando la crescita di batteri potenzialmente nocivi. L’alterazione dell’equilibrio (o disbiosi) determina la possibilità di sviluppare patologie associate alla scarsa maturazione del sistema immunitario e a funzioni metaboliche alterate come asma, allergia e obesità.
L’intestino infatti comunica e scambia informazioni con altri organi. La presenza di una flora intestinale priva di alcune specie trasferisce, per esempio, tramite l’asse intestino-polmone, segnali immunomodulatori al polmone che sembrano favorire lo sviluppo dell’asma.
La disbiosi intestinale neonatale può alterare, tramite l’asse microbiota-intestino-cervello, il corretto sviluppo del sistema nervoso, aumentando il rischio della comparsa di patologie neurologiche e psichiatriche.

Quando somministrare gli antibiotici?

Da tutto ciò deriva l’importanza di un uso razionale degli antibiotici, in particolare nei primi 1000 giorni di vita, finestra di tempo in cui si sviluppano contemporaneamente microbiota, sistema immunitario e sistema nervoso.
Gli antibiotici sono farmaci importanti e “salvavita” con un grande impatto sulla morbilità e la mortalità umana; tuttavia, alla luce degli studi che evidenziano come questi agenti possano contribuire, a breve e a lungo termine, allo sviluppo di alcune malattie attraverso le alterazioni dei germi che popolano il nostro intestino, dobbiamo assumerli sotto controllo medico ed evitarne la somministrazione se non necessari, come per esempio nelle infezioni virali.
Infine, non angosciamoci se dobbiamo assumere un antibiotico per tutelare la nostra salute e quella del nostro bambino. Abbiamo a disposizione altre possibilità per modificare il corso della salute e migliorare la composizione del microbiota intestinale: il latte materno, un’alimentazione varia ed equilibrata e uno stile di vita sano.


di Vera Gandini
Pediatra, esperta in omeopatia, su www.veragandini.it promuove la cura integrata come strumento per prevenire le malattie e raggiungere la salute intesa come benessere psicofisico.

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