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Educare i bambini con amore è renderli felici

Ci sono bambini di quattro anni che sanno contare fino a 10, elencare i pianeti, scrivere il proprio nome. E ci sono genitori – figli della nostra civiltà competitiva – che esultano ad ogni numero in più che il bimbo impara. Intanto il bambino si annoia, si sente sotto pressione, si sente come se stesse facendo una gara

 

Non è di questo che hanno bisogno i nostri bambini, non sono queste le cose che devono sapere a tutti i costi. Per loro ci vuole ben altro, prima di tutto la sicurezza di avere dei genitori che li amano completamente e incondizionatamente, dei nonni e delle figure di riferimento sicure.

 

Devono sapere che possono sentirsi al sicuro in ogni situazione con mamma e papà, che possono sporcarsi di fango giocando ai giardinetti, che possono aiutare la mamma a fare i rotoli per gli gnocchi, che possono ridere e giocare con la fantasia, che possono essere tenuti in braccio e coccolati mentre la mamma racconta loro una storia.

 

Devono sapere che possono ancora giocare a fare i bimbi piccoli, ridere, fare cose ridicole. Devono sapere quello che è giusto, che hanno dei diritti e una famiglia che li sostiene nei loro diritti.
Ma purtroppo viviamo in una società dove quello che conta è la competizione, e anche i nostri figli ne subiscono gli effetti: ci sono piccoli che sanno contare ma hanno paura di giocare all’aperto, di inzaccherarsi facendo palle di fango ai giardinetti, e hanno genitori che non leggono loro le fiabe, ai quali poco importa dei loro disegni e delle loro fantasie.

 

Eppure, cosa c’è di più bello – per il nostro piccolo e noi genitori – che sedersi sulla sponda del suo letto, la sera, quando è già sotto le coperte, e raccontargli una bella storia o semplicemente parlare con lui. Non ci elencherà i pianeti ma magari ci chiederà cosa c’è sopra il cielo, e noi avremo la fortuna di rispondergli che c’è altro cielo, che ci sono le stelle e i pianeti.

 

Lo vedremo così con gli occhioni spalancati, desideroso di sapere di più, lo sentiremo chiederci cosa c’è oltre le stelle e i pianeti… Se intendiamo dargli un’educazione religiosa avremo il privilegio di dirgli che oltre le stelle e i pianeti c’è Gesù seduto su una nuvola…

 

Gli regaleremo un’infanzia meravigliosa e saremo felici anche noi, perchè avremo condiviso con lui un momento davvero magico.

Teniamo presente che ogni bambino ha i suoi tempi, sia per parlare e camminare sia per contare e scrivere: impariamo a rispettarli, e impariamo a non spaventarci se altre mamme sfoggiano “piccoli geni”, che non necessariamente sono i bambini più felici.

 

I bambini felici li vediamo correre, giocare, ridere. Li vediamo spesso insieme a genitori che giocano con loro, che raccontano loro storie, che sanno scendere dalla loro altezza per un bacio e un abbraccio che valgono molto di più dei giochini elettronici, dei computer e del 90% dei giocattoli in voga nella nostra società stressata.

 

Nulla ci vieta di contare con i nostri bambini, ma che a ogni numero corrisponda un bacio o un buffetto sulla guancia o una lieve tiratina d’orecchie: probabilmente non impareranno a contare, ma sicuramente rideranno come matti.

 

Anita Molino

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