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hypnobirthing

L’hypnobirthing, definito anche “metodo anglosassone” dopo essere stato utilizzato da Kate Middleton per prepararsi alla nascita dei suoi tre bambini, è un programma di accompagnamento alla nascita finalizzato a una gestione più consapevole del parto affinché le future mamme possano sopportare il dolore e accogliere il loro bambino nel modo più dolce.
Beatrice Sapori, referente certificata Il Parto Positivo e Babybrains, racconta in cosa consista questa naturale forma di gestione del dolore durante il parto, i benefici che ne derivano e a chi rivolgersi in Italia per approfondirla.

Le aspettative irrealistiche sul parto

Il prefisso “hypno” può trarre in inganno: non si tratta infatti di alcuna forma di ipnosi!
L’hypnobirthing comprende, invece, una serie di esercizi di rilassamento e di respirazione che permettono, oltre a una profonda connessione con il bambino, anche una migliore ossigenazione dei tessuti di tutto il corpo e in particolare là dove serve, cioè nell’utero.
La tecnica si basa sul concetto, sostenuto dal primario Lorenzo Braibanti, secondo cui «le donne sanno partorire e i bambini sanno nascere» e ha come primo obiettivo quello di informare la donna su quella che è la fisiologia della nascita: quando arriverà il momento del parto, è fondamentale che lei stessa si trovi in uno stato di calma e tranquillità, situazione biochimica necessaria per far sì che il travaglio inizi e soprattutto possa progredire.

Quando organizzo i laboratori per i genitori, racconto ampiamente e con parole semplici quella che è la fisiologia della nascita. Cosa succede durante la gravidanza e il parto? Come comunicano utero e cervello? E perché, se partorire è naturale, è necessario sapere tutte queste cose?
Il contesto sociale in cui viviamo ha influenzato e continua a influenzare il nostro cervello, creando aspettative irrealistiche basate su paura, dolore e tensione.
Se pensiamo semplicemente alle immagini che siamo abituati a vedere, ai film o alle serie tv solitamente proposte, quello che mediamente le donne si aspettano quando scoprono di aspettare un bambino è molto lontano da quello che potrebbe e dovrebbe essere una nascita.
Tutte queste immagini, però, insieme alle storie e ai racconti delle amiche, delle sorelle e delle vicine di casa, influenzano quella che è l’aspettativa riguardo al parto, alimentano paura e tensione, aumentano i livelli di adrenalina (ormone che produciamo di fronte a una percezione di pericolo) e bloccano la naturale produzione di ossitocina (protagonista del parto, noto anche come ormone dell’amore) e le endorfine, che permettono di attenuare la sensazione di dolore e che produrremmo naturalmente se il cervello non mettesse i bastoni tra le ruote!

Priming positivi, auto-rilassamento e respirazione: i benefici dell’hypnobirthing

Come supportare quindi questo lavoro naturale, che il corpo della donna sa fare?
Si lavora utilizzando “priming” appunto favorevoli: immagini, video, racconti di parti davvero positivi, provocando una sorta di ri-educazione del cervello.
In concomitanza si pone molta attenzione alla scelta del linguaggio, modificando vocaboli che siamo soliti utilizzare, ma che hanno un impatto piuttosto negativo sul nostro cervello, e affermazioni positive ad hoc per ogni donna.
Per esempio, dico “onda” anziché “contrazione”, “data presunta” anziché “termine”, “respiro fuori il mio bambino” anziché “fase espulsiva” e così via.
L’idea è quella di annotare, per poi trasformarle in affermazioni positive, le proprie paure riguardo la gravidanza e il parto (ma non solo!).
Altri esempi: “Ho paura del dolore e delle contrazioni” diventa “Ogni onda dell’utero è uno sforzo muscolare che il mio corpo sa fare”; “Ho paura di non essere in grado” diventa “Ho portato il mio bambino in grembo 9 mesi, so anche farlo uscire con dolcezza”; “Ho paura che all’ospedale non mi facciano…” diventa “Ho scelto con cura il luogo e le persone che mi assisteranno. So di potermi fidarmi”.
Si può decidere di scriverle su un post-it, mettere un promemoria sul cellulare per leggerle nell’arco della giornata, dipingere un quadro, disegnarle, renderle quindi il più personali possibili per iniziare a parlare con quella parte di cervello limbico (proprio quella utilizzata durante la nascita), così che si aspetti il parto come quello che realmente è: un passaggio, il passaggio che trasformerà la vostra vita da donne a madri.

In aggiunta alle informazioni sulla fisiologia e al lavoro sul linguaggio, gli esercizi fondamentali dell’hypnobirthing sono i rilassamenti profondi e la respirazione.
Se la respirazione favorisce il risparmio di energia impiegata durante il travaglio e il parto, accentuata da possibili momenti di stress e paure, l’auto-rilassamento permette alla donna di gestire in maniera più consapevole il dolore, garantendole un’esperienza positiva della nascita.

Hypnobirthing tecnica, a chi rivolgersi?

Quanto è conosciuto e utilizzato, in Italia, la tecnica hypnobirthing?
Sebbene in molti paesi del mondo  venga inserito all’interno dei programmi di accompagnamento alla nascita ospedalieri, in Italia l’hypnobirthing è una realtà ancora poco utilizzata dalle istituzioni.
Un grandissimo lavoro circa la diffusione dell’hypnobirthing in Italia è stato fatto dal progetto Il Parto Positivo, una realtà italiana nata da una collaborazione tra una neuroscienziata e una filosofa che negli ultimi anni hanno formato e supportato diverse referenti sul territorio italiano, attive con i loro laboratori dedicati ai genitori basati su hypnobirthig e neuroscienze.
Si distinguono infatti dalle altre scuole proprio per aver fondato il programma specificatamente per le donne italiane, studiando cosa succede nei nostri ospedali, indirizzando le donne nella stesura del piano del parto e unendo alle basi dell’hypnobirthing preziose “chicche” di neuroscienze riguardo alla vita con il bambino prima e dopo la nascita: Cosa sente il bambino nell’utero? Quanto contano i primi attimi di vita? Perché parlare di bonding?
Ultimo punto, la partecipazione attiva del papà agli incontri, non come figura di supporto alla madre ma come vero protagonista, quale è, nella nascita del suo bambino.
Durante i laboratori le referenti dedicano spazio alle informazioni per scegliere con consapevolezza il luogo del parto e il personale d’assistenza, che in caso di gravidanza fisiologica è la figura dell’ostetrica.
Il vero potere dell’hypnobirthing è porre tutta l’attenzione sulla donna, perché preparando un parto dolce, ci si prepara anche a una genitorialità vissuta in maniera positiva. Non è la “tecnica” a funzionare, ma la donna che decide di mettersi in gioco e vivere l’evento come un’esperienza positiva della quale nessuno (e per fortuna) può avere pienamente il controllo.

«Un parto positivo non è la pretesa irresponsabile di genitori fantasiosi. Non c’entrano per forza gli hippies, i tatuaggi all’henné e la placenta fritta. Un parto positivo non è neanche necessariamente un parto naturale. Un parto positivo è, come tutte le esperienze positive della vita, qualcosa che si ricorda con piacere e senza rimpianti. Anche quando, come la vita, non va esattamente secondo i piani. Un parto positivo accompagna i genitori per mesi e anni, come una dolce eco (non solo psicologica ma anche fisiologica), nel compito più duro e delicato che un essere umano possa affrontare: educare un bambino. Oggi abbiamo la conoscenza e gli strumenti per farlo. Non c’è nulla di più meravigliosamente normale di una nascita. Preserviamo la normalità. Preserviamo la meraviglia».


di Beatrice Sapori
Referente certificata Il Parto Positivo e Babybrains, cura il sito e social Nascere Bene Italia.

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