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Montessori

Maria Montessori aveva capito che i bambini hanno un’intrinseca motivazione all’apprendimento. I neonati imparano ad afferrare un oggetto, a stare in piedi, provando, riprovando, e riprovando ancora. Imparano da soli a camminare in un ambiente che li aiuti, senza
l’intervento di nessuno. Lo stesso vale per il linguaggio, la lettura, la scrittura, la matematica e le cose del mondo che li circonda.
In questo articolo tradotto dal blog The Montessori Notebook, Simone Davies, maestra Montessori alla Jacaranda Tree e autrice dei libri Il bambino piccolo Montessori e Il bebè Montessori, spiega come i bambini imparino a comportarsi se li aiutiamo a sviluppare la loro motivazione intrinseca, il loro radar interno che dice se qualcosa è giusto o sbagliato, e permette di riconoscere cosa aiuta o ferisce loro stessi e gli altri.

Oltre ricompense, premi e punizioni

In un articolo sul pregiudizio che spesso definisce il metodo Montessori come permissivo o, al contrario, severo, avevo spiegato come, a proposito di disciplina, in una classe Montessori non esistono ricompense, premi o punizioni e non c’è l’insegnante che urla a tutti cosa devono fare.
Se osservate una classe Montessori, infatti, sentite un leggero brusio di conversazioni e movimenti e vedete tanti bambini concentrati e motivati a lavorare. Non mi ha quindi sorpreso ricevere molte domande sull’approccio montessoriano legato alla costruzione della motivazione intrinseca nei bambini.
La motivazione intrinseca consiste nel fare qualcosa perché c’è una spinta interiore che vi porta a farlo e non per motivi esterni come ricompense o minacce.
Siccome amo le liste, ecco un elenco di 42 suggerimenti per sviluppare la motivazione intrinseca nei nostri bambini secondo un approccio Montessori.
Notate bene: quello proposto è un approccio olistico in cui ogni azione è intrinsecamente legata. Quindi, per quanto possa sembrare un gran carico di lavoro fare tutte queste cose, vi assicuro che l’una porterà naturalmente all’altra.

42 modi per sviluppare la motivazione intrinseca nei bambini

  1. Organizzate un ambiente dove i bambini possano avere “successo”. Dovrebbero, per esempio, sapere dove trovare certi oggetti e averli alla loro portata, raggiungibili senza il vostro aiuto.
  2. Create delle opportunità affinché possano costruire la loro indipendenza, così si sentiranno “capaci”.
  3. Coltivate opportunità di lavorare insieme, di cooperare e di occuparsi degli altri, in questo modo vedranno che il loro contributo è importante. Un bambino fra 0 e 3 anni osserva e inizia il suo sviluppo sociale all’interno della famiglia, con una babysitter o all’asilo nido; un bambino fra 3 e 6 anni è parte della sua famiglia e della sua classe; e un bambino fra 6 e 12 anni vuole lavorare e far parte di un gruppo.
  4. Valorizzate il processo rispetto al risultato finale: si impara di più facendo che a prodotto finito.
  5. Usate l’incoraggiamento anziché la lode: quando sentono “hai lavorato sodo per metterti la maglietta da solo!” e non “bel lavoro!” imparano a guardarsi per ciò che ha funzionato e non a rivolgersi a noi in cerca di plauso.
  6. Lasciate ai bambini la libertà di lavorare a cose che gli interessino, anziché obbligarli a seguire quello che l’insegnante o l’adulto dicono o una linea temporale in cui fare determinate cose.
  7. Limiti sicuri: offrite sicurezza e mostrate che c’è qualcuno pronto a occuparsi di loro.
  8. Lasciate la libertà di scegliere cosa fare, dove e con chi.
  9. Impostate una routine, un ritmo chiaro della giornata, così sapranno cosa li aspetta.
  10. Insegnate il rispetto per se stessi, reciproco e per l’ambiente. Si sentiranno pienamente accettati e impareranno ad accettare gli altri.
  11. Prendete le decisioni insieme per farli sentire membri apprezzati della comunità.
  12. Esercitatevi a stabilire limiti e confini. Potete aiutarvi con le parole se necessario e rassicurarli: “Avrei bisogno di lavorare da solo adesso, presto tornerò da te”.
  13. Stimate chi sono: ognuno è unico e di valore, questa approvazione costruirà la loro identità.
  14. I bambini imparano a badare a se stessi, agli altri e all’ambiente: l’essere in grado di farlo da soli li farà sentire più forti.
  15. Mostrate fiducia eliminando ricompense e punizioni.
  16. Insegnate a chiedere scusa quando necessario. Sapranno che quando sbaglieranno dovranno assumersi la responsabilità dell’errore e impareranno dall’esperienza.
  17. Apprezzate la curiosità: l’apprendimento riguarda la scoperta, non tanto la memorizzazione di fatti.
  18. Permettete loro di prendere delle decisioni: avranno più autonomia nelle giornate.
  19. Date delle risposte oneste e istruttive. Osservate cosa fanno bene e cosa possono fare meglio: sarete una guida gentile per continuare a migliorare.
  20. Proponete diversi modi di apprendimento. Impariamo tutti in modi diversi e in giorni diversi. I materiali affascinano e offrono esperienze di movimento, visive, uditive, i bambini possono poi scegliere come vorrebbero presentare il loro lavoro: un opuscolo, un sondaggio, un poster ecc.
  21. Siate la loro guida, non un capo o un servitore.
  22. Aiutateli a rinforzare le loro abilità. Ogni attività prepara alla successiva per raggiungere la completa padronanza
  23. Invitateli a sviluppare una loro routine, dei ritmi, come portare un gioco sul tavolo o sul tappetino e riportarlo poi a posto quando avranno finito.
  24. Incoraggiate la loro capacità di pensiero. Stanno “imparando a imparare” attraverso un apprendimento pratico fatto di scoperte: aiutano i bambini più piccoli e così consolidano le loro capacità, poi riflettono su ciò che hanno imparato.
  25. Fate sul serio, non stanno imparando solo per il gusto di farlo! Imparare ad applicare le loro conoscenze nel mondo reale dà significato al loro lavoro.
  26. L’assenza di premi o punizioni favorisce un naturale amore per l’apprendimento e mantiene vivi creatività e interesse.
  27. Modellate la vostra motivazione intrinseca: le azioni sono più forti delle parole.
  28. Osservate gli errori durante lo svolgimento di un’attività, così aiuterete i bambini a capire lo sbaglio e potranno riprovarci.
  29. Proponete attività che offrano sfide al loro livello, in questo modo non si sentiranno demotivati perché sanno che possono fare cose difficili, ma non così complicate da volersi arrendere.
  30. Incoraggiate la partecipazione a servizio della comunità, come il volontariato, e osservate l’impatto del loro lavoro.
  31. Ricordatevi che può esistere un sano rapporto con il fallimento e l’adulto di riferimento e i compagni di classe devono essere di supporto. I bambini possono rimanere su un’attività fin quando la padroneggiano del tutto per essere poi pronti a passare alla prossima. Imparano a chiedere aiuto se necessario.
  32. Sfavorite la competizione intesa come rivalità. Avete presente quelle tabelle con gli adesivi con le faccine felici o le stelline da appiccicare come riconpensa quando i bambini si comportano bene? Evitatele! Aiutateli a guardare a loro stessi, non a qualcun altro.
  33. Concedete il giusto tempo per aiutarli a costruire le loro competenze, come la capacità di pianificazione, imparare a vestirsi da soli, fare il resoconto di una situazione.
  34. I bambini sono responsabili del proprio apprendimento: hanno i loro specifici interessi, apprendono in modo unico e con i loro tempi.
  35. Fidatevi del processo di apprendimento senza forzarne il programma.
  36. Incoraggiateli a essere membri della loro società, a stare con gli altri.
  37. Siate pazienti, l’apprendimento avviene al proprio ritmo e non è forzato.
  38. Piantate i semi della curiosità, ma non troppo, quel che basta per farli interessare a qualcosa e permettere così di scoprire il resto da soli.
  39. Create la possibilità di fare grandi opere e di avere grandi idee, che guardino alla natura interdisciplinare dell’universo.
  40. Lasciate spazio a ogni voce: tutti nella comunità si devono sentire apprezzati, accettati e sicuri.
  41. Evitate le critiche e le correzioni, osservate a che punto dell’apprendimento sono arrivati i bambini e offrite un’altra opportunità per insegnarlo nuovamente.
  42. Imparate dagli altri: potete guardare gli altri imparare ed essere ispirati a imparare anche voi.

Non è mai troppo tardi per iniziare ad applicare questi principi. È sempre possibile rinforzare le abilità e la motivazione di un bambino anche più grande, prima aiutandolo a pianificare e poi lasciandogli sempre più spazio per fare le cose da solo.


Leggi l’articolo originale: Beyond rewards, bribes and punishment: a Montessori approach to building intrinsic motivation

Traduzione di Emanuela Gallo
Revisione di Francesca Pamina Ros

Un commento

    • Joja

    • 2 anni fa

    Quando i miei gemelli avevano 1 anno ho avuto per il loro compleanno untriangolo Pikler. Ed è stato un successo. Salivano, scendevano, risalivano e così via. E ancora oggi lo utilizzano per i loro giochi come tenda, macchina, etc. Sono stata così affascinata dai triangoli di Emmi Pikler che ho scritto un articolo sul mio blog per bambini. Magari può interessare a chi si avvicina all’argomento. 🙂

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