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Perché i bambini dovrebbero dormire accanto alle madri?

Diversamente dalle credenze più in voga, per il bambino dormire al fianco della mamma rappresenta un istinto naturale oltre che una necessità, di certo non un vizio.
In questo articolo tradotto dal blog di Raised Good affrontiamo uno degli argomenti più discussi in tema di genitorialità, e cerchiamo di evidenziare i benefici del dormire insieme, sia per la mamma sia per il neonato.

Perché i bambini dovrebbero dormire accanto alle loro mamme?

I bambini nascono aspettandosi di stare vicino alle madri la maggior parte del tempo. Come sostiene Sarah Blaffer Hrdy, antropologa e primatologa americana, per le specie come i primati la madre è l’ambiente.
La nascita non è altro che un punto del viaggio condiviso tra mamma e bambino, non è né l’inizio né la fine: continuiamo a condividere il nostro sistema immunitario con il bambino, a regolare il suo respiro, battito cardiaco, temperatura corporea, pressione sanguigna, e le sue emozioni. Per quel che riguarda i nostri bambini, l’unica cosa che è cambiata è il luogo.
La mamma è sempre “casa”, notte e giorno. Quindi, ecco almeno 5 motivi perché i bambini dovrebbero dormire accanto alle loro mamme.

Il sonno condiviso protegge la relazione nell’allattamento

Alcuni ricercatori in Brasile hanno indagato il ruolo della condivisione del letto in relazione all’allattamento al seno e hanno concluso che il bedsharing fa sì che ci siano più probabilità di allattare fino al compimento dell’anno, per chi lo desidera: infatti, dei bambini che a 3 mesi erano allattati esclusivamente al seno e che in aggiunta condividevano il letto, il 75% era ancora allattato a 12 mesi; mentre, tra quelli che non condividevano il letto, solo per il 52% l’allattamento si prolungava fino al primo anno di vita.
L’OMS consiglia l’allattamento al seno per almeno i primi 2 anni e, nonostante ciò, le autorità sanitarie occidentali promuovono il dormire da soli. Queste due raccomandazioni sono in contrasto tra loro perché dormire da soli riduce drasticamente la frequenza delle poppate notturne e aumenta la probabilità di non riuscire ad allattare: nel Journal Of Reproductive And Infant Psychology la dottoressa Helen Ball riferisce che quando un bambino dorme distante dalla madre, rispetto a quando dorme accanto a lei nel letto, il numero di poppate notturne può diminuire fino al 50-70%.

Il sonno condiviso significa che le mamme dormono di più

Essendo pronte velocemente per incontrare i bisogni fisiologici ed emotivi del bambino durante la notte, le mamme che praticano il breastsleeping dormono di più.
Uno studio di Kathleen Kendall-Tackett, Ph.D. e IBCLC (consulente professionale per l’allattamento), su un campione di 6.410 madri con bambini di età 0-12 mesi, ha rilevato che le donne che allattavano esclusivamente al seno riferivano di dormire un numero di ore significativamente più alto, di avere una salute fisica migliore, più energia e tassi più bassi di depressione, rispetto a madri che allattavano alternando latte in polvere e allattamento al seno e altre che utilizzavano solo latte artificiale.
La condivisione del letto è uno strumento, non un fardello o un approccio hippie e fuorimoda all’essere genitori. È pensato per mantenere i genitori sani di mente, felici e anche il più riposati possibile.

Le scelte genitoriali per la notte spettano ai genitori, non ai medici

Il sonno infantile non è una questione medica. È necessario riconoscere che quando i medici danno consigli su come affrontare la notte, le loro parolo non sono niente di più che la loro opinione personale. Perché? Perché i medici non sono formati sul sonno infantile.
Le professioni sanitarie devono lasciare che le madri facciano ciò che riesce meglio loro: accudire i loro bambini, notte e giorno.

I bambini crescono sani grazie al contatto fisico (e la notte non fa eccezione)

Nei bambini piccoli le sensazioni sono vitali per la formazione delle connessioni tra neuroni. Il contatto pelle a pelle e l’allattamento al seno forniscono tutte queste sensazioni: tatto, olfatto, vista, movimento e gusto, e incoraggiano i neuroni ad attivarsi velocemente e creare collegamenti nel cervello.
Quando le mamme e i bambini vengono separati per lunghi periodi di tempo questo processo può essere compromesso, non solo per la mancanza di sensazioni fisiche. La separazione può causare stress nei bambini provocando l’aumento dei livelli di cortisolo, che può essere tossico per lo sviluppo del cervello.  
Non importa quanto tecnologicamente avanzato diventerà il nostro mondo: il tocco umano non può essere rimpiazzato da oggetti inanimati, a prescindere da quanto siano soffici e morbidi, costosi o ben commercializzati. Il toccare è la nostra forma di comunicazione primitiva, non necessita di sottotitoli, traduzioni o spiegazioni.

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Una nuova normalità, sia che la madre possa praticare il sonno allattato o meno

Questo articolo non vuole sostenere che un modo è giusto e tutti gli altri sono sbagliati, ma vuole spronare le mamme perché facciano le proprie scelte, basate su norme biologiche, intuizione e su ricerche con delle prove a supporto.
Dove dormono i bambini (o dove diciamo alla gente che dormono) oggi ha a che fare più con la pressione dei pari che con la fisiologia, e questo deve cambiare.
Non per dire che tutte le mamme vogliono o possono allattare al seno, né che tutte le madri vogliono o possono condividere il letto in maniera sicura. Tutt’altro. Ma se riusciamo a riconoscere che i cuccioli di umano sono progettati per dormire accanto alle loro madri, che è normale e che porta con sé molteplici benefici, allora, quando non è realizzabile per qualsiasi motivo, possiamo almeno prendere delle misure per minimizzare il divario tra le norme biologiche e la genitorialità moderna.
Ovviamente ogni regola ha le sue eccezioni: alcuni bambini desiderano uno spazio per loro. Ma, per la maggior parte dei casi, dormono meglio quando sono accanto alle mamme.
Se riusciamo a essere abbastanza coraggiose da nuotare contro la corrente della consuetudine e aggiustare le nostre prospettive, inizieremo a considerare la genitorialità notturna come quello che è: un’opportunità unica e meravigliosa per creare una connessione più profonda, per aumentare la resilienza, per lasciare andare i giudizi e forse una delle più grandi lezioni sull’essere genitori, cioè accettare il momento così com’è e cercare il nostro flusso e il nostro ritmo all’interno della realtà della genitorialità notturna.


Leggi l’articolo originale: Why Babies Should Sleep Next to Their Mothers

Traduzione di Letizia Fuppi
Revisione di Federica Lovasto

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