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SOS Mamma: I bisogni del bambino e della mamma, trovare un equilibrio

bisogni-bambino-piange-mammaDomanda: “Salve, sono la mamma di un bambino di due anni, nato in casa, cresciuto ad alto contatto, fascia fino a poco tempo fa, allattamento ancora in atto. Il mio lavoro mi permette di stare con lui 24 ore su 24, lavoro da casa quando lui dorme. Un paio di mesi fa mio marito mi ha confidato di sentire il bisogno di trovare un po’ di tempo per noi, iniziando qualche attività insieme. Abbiamo scelto un corso di ballo due ore a settimana e quelle sere abbiamo chiesto ai nonni di alternarsi a fare compagnia al bimbo. Con mia mamma non ci sono stati problemi di sorta, ma la prima serata con mia suocera il mio piccino mi ha cercato, ha cominciato a piangere, lei e il nonno hanno provato a distrarlo e per circa 10 minuti ha pianto disperato, poi si è calmato e si è addormentato. Quella notte, dopo il mio ritorno, ha singhiozzato molto. Le serate seguenti sono iniziate anziché con un “ciao ciao mamma”, con un pianto iniziale che io ho sempre accolto e cercato di rassicurare, per poi concludersi in modo tranquillo: dopo un’ora rientro e lui è sereno, sebbene un po’ silenzioso. Ma il mio rimorso è persistente. Ora ogni volta si nomini la parola nonna (qualsiasi delle due) mi risponde “piange Marco*”, ho cercato di chiedergli perché, di parlarci a lungo e dirgli che deve stare tranquillo, che la sua mamma torna sempre, che i nonni sono divertenti, che non lo abbandonerò mai, ho cercato anche di cambiare discorso per distrarlo da quel “piange Marco”. Vorrei sapere come poter affrontare questa sua risposta, come fargli passare l’associazione che sta facendo, se devo sospendere le uscite o continuare a dialogarci e mantenere questa routine… Mi piacerebbe avere un consiglio su come aiutarlo ad affrontare nel miglior modo questo momento, per renderlo più sereno. Grazie infinite per l’attenzione”

 

La richiesta d’aiuto inviataci da questa mamma siamo certi darà voce a tante altre mamme nella stessa situazione, che cercano di trovare un equilibrio tra i bisogni del loro bambino e i propri. Prendersi cura del proprio piccino a tempo pieno, scegliendo un accudimento ad alto contatto è molto gratificante e lo aiuta a crescere sereno e appagato.

Tuttavia è normale sentire l’esigenza di ritagliarsi, man mano che il bimbo cresce, piccoli spazi personali, o momenti esclusivi con il proprio partner. A volte, però, questo desiderio si scontra con i bisogni e le reazioni del bambino, alimentando sensi di colpa e mandandoci in crisi.

Cara amica, a quanto ci racconti il tuo duenne è un bimbo ad altissimo contatto, quindi è comprensibile che sia molto attaccato a te.

Comprendo pure la necessità di tuo marito di iniziare a ritagliarvi spazi per voi, provando ad affidare il piccolino ai nonni, ai quali di certo è affezionato.

Tuttavia la reazione di tuo figlio – che ricordiamolo ha solo 2 anni – non stupisce.

La notte e il sonno sono momenti delicatissimi per un bimbo piccolo, in cui più che mai si cerca conforto e calore dalla persona che più amiamo, la mamma.

Quando lo hai affidato ai tuoi genitori non ha manifestato disagio. Ma credo che averlo fatto con i nonni paterni non sia dovuto a una mancanza di riguardi da parte loro, bensì alla normale manifestazione di ansia e paura dell’abbandono che prima o poi avrebbe espresso. Forse si è trattenuto le prime volte, non possiamo saperlo, o forse è più a suo agio con la tua mamma perché la vede più spesso…

Tuttavia non credi che sia stato un pochino affrettato iniziare il “distacco” da lui proprio la notte?

00bisogni-bambino-mamma-consolaUn bambino di due anni – che come dici è sempre con te, è nato in casa, portato in fascia e tuttora allattato al seno – è ancora un po’ piccolo per andare a nanna senza la sua mamma, anche solo per un’oretta.

Prova a riparlarne con tuo marito, e se la vostra è una necessità davvero urgente, perché non ritagliarvi del tempo nelle ore diurne? Un sabato pomeriggio, una domenica mattina…

Per tuo figlio non è ancora il momento di addormentarsi senza di te, il che non significa affatto che non accadrà mai.

Approfittate dei nonni e abituatelo pure alle loro cure affidandoglielo qualche oretta al giorno, magari per il tuo lavoro, o per svolgere tranquilla qualche commissione, che ne pensi?

Comunque ti consigliamo, se lo desideri, di richiedere un parere professionale e gratuito ai nostri esperti online, nel tuo caso al dottor Alessandro Costantini.

Abbiamo ancora qualche suggerimento per te 🙂

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Tu cosa consiglieresti a questa mamma e al suo bambino?

* Marco è un nome di fantasia utilizzato per proteggere la privacy di questa famiglia

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